Piede d’atleta: sotto accusa sole e sudore

Il nome non deve trarre in inganno. Non si tratta infatti di un disturbo che colpisce soltanto gli sportivi, anzi: specie d’estate può interessare chiunque. Vediamo come evitarlo e, nel caso, curarlo.

Che cos'è il piede d'atleta

La tigna del piede, più facilmente conosciuta come piede d'atleta, è un'infezione fungina estremamente contagiosa.

È provocata da funghi (o miceti) dermatofiti (cioè che prosperano sull'epidermide) del genere Trichophyton e Epidermophyton che, a causa dell’umidità normalmente presente per la sudorazione, si installano tra le dita dei piedi dove è più facile l’attecchimento.

La patologia è abbastanza diffusa, specialmente in estate, e il contagio avviene soprattutto nei luoghi umidi come spogliatoi, piscine, saune.

Il piede d'atleta è un’infezione che colpisce maggiormente gli sportivi perché abituali frequentatori di tali luoghi, tuttavia possono essere interessate da questa forma di micosi del piede anche tutte le altre persone, con una maggiore predisposizione dei maschi adulti/anziani.

Se invece il tuo problema è la micosi delle unghie del piede leggi questo articolo.

Le zone più colpite dalla micosi sono gli spazi interdigitali ( ossia quelle tra le dita) e la pianta dei piedi, e la trasmissione avviene sia tramite contatto diretto, sia indirettamente tramite piccoli frammenti di pelle che si disperdono nell’ambiente.

Non si tratta di una patologia grave: il fungo non penetra in profondità e causa semplici eritemi, arrossamenti, screpolature e, a volte, piccole vesciche o piaghe.

Tuttavia, questi disturbi possono essere associati a effetti sgradevoli come intenso prurito, bruciore e cattivo odore e coinvolgere anche le unghie, che cambiano colore e si sfaldano.

Inoltre nutrendosi di cheratina, una sostanza abbondante negli strati più esterni della cute, questo fungo espone la pelle all'infezione da parte di altri microrganismi.

Agire tempestivamente per bloccarne la crescita è, quindi, importante anche per evitare complicazioni come tagli e sovrainfezioni batteriche.

Sintomi

La patologia non è grave, ma sicuramente sgradevole e, in caso di sovrainfezione batterica, provoca prurito intenso, bruciore e spesso si associa a cattivo odore.

Se ne possono osservare quattro forme cliniche distinte, che a volte si combinano e compaiono simultaneamente.

Ne esiste una forma cronica ipercheratosica che si manifesta con desquamazione e ispessimento dell'intera superficie plantare, una cronica intertriginosa che, invece, provoca desquamazione, eritema ed erosione della parte laterale del piede, una vescico-bollosa che provoca la comparsa di piccole vesciche sulla pianta del piede e, infine, una acuta ulcerativa che è forse la più diffusa. In questo caso, la zona più colpita risulta essere quella tra il 3° e 4° dito del piede dove si osservano arrossamenti (eritemi) e screpolature; tra le sue possibili complicanze la cellulite, la linfangite (un'infezione dei vasi linfatici) ed eventuali sovrainfezioni batteriche.

Diagnosi del piede d'atleta

Di solito è molto semplice: per formularla, allo specialista basta l'esame obiettivo del piede infetto, associato a una valutazione dei fattori di rischio presenti (come, ad esempio, l'uso di scarpe strette o la presenza di caldo e umidità nell'ambiente).

Se, però, la diagnosi non è evidente, può essere necessario esaminare al microscopio un campione cutaneo, anche per escludere la presenza di altre patologie (eczema, psoriasi, dermatite allergica da contatto).

Cause del piede d'atleta

È l'umidità a favorire la proliferazione di questi funghi; basti pensare che nella zona in cui la micosi si presenta più di frequente (tra il quarto e il quinto dito del piede) il tasso medio di umidità può raggiungere il 98%. Proprio per questo il contatto prolungato con i pavimenti delle docce, delle saune, degli spogliatoi e delle piscine caldi e umidi, rende più probabile l'infezione.

Questa predilezione per l'umidità fa sì che il piede d'atleta sia un disturbo più frequente in estate, quando una sudorazione più intensa favorisce la macerazione della pelle e la rende più facilmente aggredibile. Inoltre, camminare a piedi nudi in piscina, spiaggia e bagni di alberghi, villaggi turistici e campeggi aumenta la probabilità del contagio.

Una prima buona regola per scongiurare l'infezione è, quindi, evitare di camminare a piedi nudi nei luoghi pubblici, ma anche calzini sudati e calzature chiuse o che non consentono un'adeguata traspirazione del piede dovrebbero essere abbandonati.

Semplici rimedi e facili precauzioni

L'infezione può essere trattata con creme (soprattutto se la pelle è macerata), spray, polveri, unguenti e lozioni a base di antimicotici (bifonazolo, clotrimazolo, miconazolo, econazolo e sulconazolo). Il trattamento dura circa 3 settimane, ma è consigliabile protrarlo per almeno 2 settimane dalla scomparsa dei sintomi per evitare recidive.

La terapia dura qualche settimana e può essere abbinata all'impiego di prodotti che contrastano l'eccessiva sudorazione. Soltanto se si formano tagli o essudati potrebbe rendersi necessario un trattamento antisettico e astringente a base di alluminio.

Un aiuto può venire anche dai banconi dell'erboristeria: timo, lavanda, estratto di semi di pompelmo, propoli, aloe vera, calendula, unghia di gatto, echinacea e avena contribuiscono a migliorare lo stato della cute.

Infine, per guarire dalle forme più gravi di piede d'atleta il medico potrà prescrivere corticosteroidi o antimicotici per via orale (fluconazolo, itraconazolo e terbinafina), che permettono di eliminare l'infezione in 7-10 giorni.

Durante il trattamento anche le scarpe e i calzini possono essere trattati con polveri antifungine, mentre la biancheria e i pavimenti, soprattutto del bagno e della doccia, dovrebbero essere lavati con della varechina.

Per evitare di contagiare chi ci sta accanto sarebbe bene non frequentare le piscine e non scambiarsi asciugamani, teli mare, spugne, guanti da doccia e scarpe.

Infine, meglio evitare le abbuffate di dolci e frutta: lo zucchero, infatti, favorisce la crescita del fungo. Largo spazio, invece, alla verdura.

Anche la prevenzione è fondamentale. Pertanto è importante tenere i piedi freschi e asciutti, usare scarpe che permettono la traspirazione, calze di cotone o di seta, indossare ciabatte e fare uso di asciugamani personali.

Inoltre si consiglia di lavare la biancheria a temperature elevate (oltre 60°C) o in varechina.

Complicanze

Come tutte le micosi cutanee il piede d’atleta non va sottovalutato ed è opportuno ricorrere a un trattamento tempestivo per evitare sovrainfezioni batteriche.

Inoltre, se la malattia viene trascurata possono insorgere dolorose vesciche in grado di limitare la deambulazione, oppure screpolature cutanee resistenti a cure superficiali che possono causare sanguinamento.

Le altre micosi cutanee

Oltre al piede d'atleta, esistono altre micosi cutanee, che si differenziano a seconda delle zone del corpo colpite, delle caratteristiche delle lesioni e dei sintomi.

Micosi Zone colpite Caratteristiche delle lesioni Sintomi
Tinea corporis Viso, collo, tronco, braccia e gambe, nelle zone prive di peli. Chiazze circolari, con bordo in rilievo, arrossato e desquamante, a volte con vescicole, e parte centrale più chiara e liscia, che si allargano progressivamente. In genere asintomatica; talvolta lieve bruciore o prurito.
Tinea barbae Area della barba. Chiazze superficiali, di forma circolare. Chiazza gonfia e dolorante con vescicole e pustole, che a volte essuda pus (cherion).
Tinea cruris Pieghe cutanee, soprattutto pieghe inguinali. Ampie chiazze anulari, con bordo in rilievo, arrossato e desquamante, che si allargano progressivamente. Spesso associata a prurito; a volte lieve bruciore.
Tinea capitis Cuoio capelluto Chiazze rotonde con desquamazione simile a forfora. Caduta dei capelli nella zona infetta e, nei casi più gravi, un'ampia chiazza gonfia e dolorante con vescicole e pustole, che a volte essuda pus (cherion).
Onicomicosi Unghie dei piedi e delle mani. Alterazioni di diverse parti dell'unghia, che diventa biancastro-giallognola, molle, fragile, con tendenza a sbriciolarsi e/o a sollevarsi dal letto ungueale. In genere asintomatica; talvolta lieve bruciore o dolore se i tessuti di sostegno dell'unghia si infiammano.
Candidosi cutanea Pieghe cutanee di varie parti del corpo (sottomammarie, inguinali, addominali in persone obese) e spazi tra le dita. Chiazze rosso vivo, a volta erose e lucide ricoperte da una patina polverosa biancastra o con orletto biancastro macerato ai bordi. Possono essere presenti anche vescicole o pustole in prossimità della chiazza principale. Tendenzialmente desquamanti. Sempre associata a prurito; spesso lieve gonfiore, bruciore o dolore.
Candidosi vaginale Vulva. Eritema, edema ed escoriazioni. Quasi sempre accompagnata da bruciore, prurito, irritazione vulvare, perdite biancastre simili a formaggio cagliato.
Pitiriasi versicolor Spalle, collo, parte alta delle braccia, schiena, addome. Chiazze circolari-ovoidali di colore contrastante con quello della cute sana (rosa sulla pelle abbronzata; caffè-latte sulla pelle chiara) con la tendenza a confluire, formando chiazze più ampie asimmetriche a "carta geografica". In genere asintomatica; talvolta prurito di intensità variabile.

 

 

Silvia Soligon
Silvia Soligon
Romana di adozione, è nata a Milano, dove ha conseguito la laurea in Scienze biologiche e il dottorato di ricerca in Scienze genetiche e biomolecolari. Ha poi continuato a lavorare nell’ambito della ricerca scientifica prima all’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” di Novara, poi all’Università “La Sapienza” di Roma.   Nella capitale ha proseguito il suo percorso formativo con un master in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata. Sempre a Roma si è specializzata nell’ambito del giornalismo e della comunicazione scientifica, conseguendo il master “Le scienze della vita nel giornalismo e nelle politiche istituzionali” dell'Università "La Sapienza".    Iscritta all'Ordine nazionale dei Biologi e all'Ordine dei giornalisti è socia di Unamsi (l’Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione). Dal 2008 collabora con diverse testate giornalistiche e siti web per la produzione di contenuti riguardanti tematiche medico-scientifiche. Musica e cibo sono le sue grandi passioni. Oggi divide il suo tempo tra la scrittura, il lavoro di nutrizionista e i concerti.

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