Dieta vegetariana e sport: i supplementi utili

Eliminare i prodotti di origine animale dalla dieta non preclude la possibilità di fare sport, neppure ad alto livello.

Scelta sempre più spesso da uomini e donne di ogni età, ma soprattutto da giovani adulti fisicamente attivi, la dieta vegetariana o quella vegana, se pianificata in modo razionale e attento, è uno stile alimentare che non espone a rischi per la salute né pregiudica le prestazioni atletiche. Neppure di chi pratica sport in modo intenso e assiduo oppure si dedica a discipline che richiedono un notevole impegno muscolare in termini di forza o resistenza, anche in contesto agonistico.

È evidente, tuttavia, che eliminare gran parte o tutti i cibi di origine animale dall'alimentazione per periodi prolungati rende molto difficile ottenere quantità sufficienti di alcuni micronutrienti essenziali per il metabolismo. Per non rischiare carenze, è necessario conoscere le possibili criticità e compensarle attraverso combinazioni dietetiche opportune e integrazioni mirate. Vediamo le principali.

I principali nutrienti a rischio di carenza

Il rischio di andare incontro a deficit nutrizionali significativi riguarda soltanto gli sportivi che seguono regimi vegetariani/vegani più restrittivi, ossia con totale eliminazione anche delle uova e/o del latte, nonché di tutti i prodotti derivati come yogurt, formaggi, burro, e dei preparati contenenti lieviti o altri microrganismi.

Questo rigore dietetico, infatti, rende quasi impossibile soddisfare il fabbisogno giornaliero di micronutrienti come:

Queste sostanze indispensabili sono infatti contenute soltanto in piccole quantità in frutta, verdura, cereali e legumi, oppure sono presenti insieme ad altri elementi che le rendono difficilmente utilizzabili dall'organismo.

Un esempio classico è il ferro contenuto negli spinaci, che viene assorbito solo in piccole quantità a causa della forma chimica (Fe3+ anziché Fe2+, detto anche ferro-eme, in quanto legato all'emoglobina) e del legame con composti chiamati "ossalati", che ne impediscono un efficiente assorbimento intestinale. Agli sportivi il ferro non deve mancare perché è cruciale per il trasporto dell'ossigeno nel sangue e, quindi, per sostenere l'attività dei muscoli.

Un altro esempio è la vitamina D, di cui i vegetali contengono soltanto la variante meno attiva a livello organico (la vitamina D2), contrariamente ad alimenti animali come olio di fegato di merluzzo, pesci dei mari del Nord e latticini grassi, in cui è presente la ben più utile vitamina D3. Un microelemento essenziale non soltanto per le ossa, ma anche per l'apparato cardiovascolare, le difese immunitarie e innumerevoli funzioni fisiologiche.

I pesci grassi (salmone, tonno, sgombro, aringa ecc.) appena citati sono anche la principale fonte naturale di acidi grassi essenziali omega-3, importanti per il buon funzionamento e la protezione del sistema nervoso e cardiovascolare: due apparati che negli sportivi sono messi sotto stress e che devono funzionare al meglio per garantire prestazioni atletiche ottimali.

Indicazioni dietetiche per atleti vegetariani

Esattamente come gli onnivori, il primo aspetto su cui gli sportivi vegetariani/vegani devono intervenire per evitare deficit nutrizionali è la dieta.

A riguardo, va precisato che per le persone che seguono questi stili dietetici è stata elaborata una specifica piramide alimentare orientata a supportare un corretto bilancio tra le diverse categorie di alimenti, tenuto conto della parziale o totale assenza di cibi di origine animale e del consumo di alimenti sostitutivi (tofu, seitan, tempeh, semi oleosi ecc.).

Questa piramide alimentare deve costituire la base per elaborare schemi dietetici personalizzati in funzione del sesso, dell'età, del livello e del tipo di attività fisica svolta.

Come quella classica, la piramide vegetariana prevede il consumo prevalente di cereali integrali, fonte di carboidrati complessi e di alcune vitamine del gruppo B per la produzione di energia muscolare (6 porzioni/die), seguito da quello di legumi, frutta secca e derivati della soia, nonché da latte/latticini e uova per chi li ammette (5 porzioni/die), per ottenere le proteine necessarie per costruire e rinnovare massa muscolare e gli altri tessuti dell'organismo, cellule nervose e ossa comprese.

Naturalmente, poi, è previsto:

  • un abbondante consumo di verdura (4 porzioni/die) e frutta (2 porzioni/die), fonti irrinunciabili di vitamine antiossidanti (soprattutto A, C, E) e sali minerali
  • un modesto consumo di oli vegetali di elevata qualità, che forniscono acidi grassi insaturi indispensabili e benefici e vitamina E.

Gli studi hanno indicato che, se ben strutturata, la dieta vegetariana/vegana non crea problemi sul fronte dell'apporto energetico e proteico necessario allo sportivo. Al contrario, è necessario valutare (magari con l'aiuto di un nutrizionista) integrazioni mirate dei principali micronutrienti a rischio di carenza.

Qualche accorgimento strategico

Altre strategie per recuperare maggiori quantità di singoli componenti consistono nell'usare il sale iodato al posto del sale comune e nell'esporsi al sole ogni giorno per 15-20 minuti senza filtri solari per stimolare la produzione di vitamina D3 da parte della pelle: due consigli generalmente validi anche per gli onnivori, in considerazione dei diffusi deficit di iodio e di vitamina D3 anche tra chi mangia pesce, uova e latticini.

Per integrare il calcio, invece, può bastare bere almeno 2 litri al giorno di un'acqua che ne è particolarmente ricca (contenuto ≥ 150 mg/l), naturalmente a patto che i reni siano sani e di non avere familiarità per calcolosi renale o arteriosclerosi.

Soprattutto nei periodi di allenamento più intenso e/o in condizioni ambientali non ideali (in particolare, temperatura troppo alta o troppo bassa), nonché in caso di una scarsa attenzione alla dieta, ricorrere a integratori alimentari multivitaminici e multiminerali può essere un modo semplice, pratico e sicuro per ottenere tutti gli elementi necessari e in proporzione bilanciata, prevenendo possibili deficit e supportando le performance muscolari e generali a 360°.

Rosanna Feroldi
Rosanna Feroldi
Da adolescente le avevano detto di fare il liceo classico e ha scelto lo scientifico. Alla maturità, le hanno detto di iscriversi Lettere e Filosofia e ha puntato su Biologia. Dopo laurea e tirocinio, al dottorato in elettrofisiologia ha preferito un corso di comunicazione e giornalismo scientifico della Facoltà di Farmacia - Università Statale di Milano. Insomma, non è il tipo che si lascia convincere facilmente. Da lì, è iniziato, più per gioco che per scelta, un percorso professionale che continua con soddisfazione da quasi vent'anni, passando da attività di consulente per la comunicazione su salute e stili di vita sani per il Progetto Città sane - Comune di Milano alla proficua collaborazione con la Fondazione San Raffaele di Milano, dove per 13 anni si è occupata di realizzare il magazine dell'Ospedale San Raffaele destinato ai pazienti e materiale divulgativo distribuito nell'ambito di campagne di sensibilizzazione, nonché di supportare l'attività di ufficio stampa. Contemporaneamente, entusiasta, mai stanca ed esagerando anche un po', ha interagito con numerose realtà editoriali come giornalista scientifica e medical writer, realizzando contenuti per riviste dirette al pubblico, ai medici e ai farmacisti. Il sopravvento del web ha cambiato molte cose, ma non l'ha indotta a desistere. Così, eccola ora alle prese prevalentemente con progetti editoriali online e attività di comunicazione/reportistica medico-scientifica nelle aree cliniche più disparate. A volte, si chiede come abbia fatto, altre come continuerà. The show must go on.

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