Malanni di stagione? Tienili alla larga con la natura

Ci sono rimedi fitoterapici che aiutano a tenere lontano raffreddore, tosse, mal di gola e influenza. Vediamo come e quando utilizzarli.

Il malessere si annuncia con uno starnuto di troppo, un fastidioso indolenzimento alla gola, un brividino che fa pensare a qualche linea di febbre. Può essere l’influenza in arrivo, o semplicemente un’altra infezione virale - i cosiddetti virus parainfluenzali, contro i quali il vaccino antinfluenzale non è affatto efficace – oppure batterica.

Nella maggior parte dei casi si tratta di un malanno da poco, da affrontare con qualche giorno di riposo, ed eventualmente farmaci di automedicazione, come acido acetilsalicilico, paracetamolo o ibuprofene se la febbre è troppo alta.

Volendo però si può anche ricorrere alla farmacia della Natura: per calmare i sintomi più fastidiosi e stimolare le difese dell’organismo esistono piante che ci vengono in aiuto. Ecco riassunti nella tabella i principali rimedi naturali, che verranno descritti nel dettaglio più avanti.

Per stimolare il sistema immunitario

Echinacea

Acerola

Uncaria tomentosa

Contro il raffreddore

Aglio

Zenzero

Olio di canfora

Eucalipto

Timo

Pino silvestre

Contro mal di gola e tosse

Erisimo

Malva

Liquirizia  

In caso di infezioni

Timo

Propoli

Rinforzare il sistema immunitario

Sarebbe proprio la prima misura da adottare, e magari in via preventiva. Sempre più studi confermano l’efficacia come immunostimolante dell’Echinacea, una pianta erbacea originaria del Nord America, oggi presente in molte preparazioni da banco.

Servirebbe in particolare a potenziare l'attività dei fagociti, le cellule del sistema immunitario che aggrediscono gli agenti patogeni. E per questo motivo, oltre che come prevenzione, può essere utile assumerla ai primi sintomi di una malattia da raffreddamento.

Tra gli immunostimolanti naturali è il caso di segnalare anche l’Acerola, preziosa per il suo contenuto in vitamina C e l’Uncaria tomentosa che presenta un’attività immunostimolante e può agire sia come antivirale sia come antinfiammatorio e antidolorifico, aiutando a prevenire le malattie da raffreddamento. È importante però non superare le dosi consigliate (può dare disturbi intestinali) ed evitare di somministrarlo a bambini o donne in gravidanza.

Combattere catarro e naso chiuso

Non si può non citare il popolare aglio. Più noto come antipertensivo, è anche un efficace disinfettante e quindi un buon antibatterico, oltre a fluidificare il muco contribuendo a liberare le vie respiratorie. I coraggiosi consigliano di mangiarne uno/due spicchi crudi ai primi sintomi, un rimedio che può andare bene per chi non è allergico e non è infastidito dal profumo intenso. Attenzione perché può ridurre l’efficacia di farmaci antivirali.

Dall’oriente arriva invece lo zenzero (Zingiber officinalis) ottimo rimedio per chi ha già febbre e raffreddore: oltre a essere un efficace antinausea, lo zenzero fresco o in polvere consumato sotto forma di tisana, magari arricchita con zucchero o miele, fa sudare e contribuisce a liberare il naso e a fluidificare il catarro.

Sempre per sudare si può usare una tisana a base di tiglio e sambuco, magari particolarmente gradevole se profumata alla lavanda.

Il bello dei rimedi naturali è che spesso sono “multifunzione”: respirare gli effluvi caldi di una tisana prima di berla, magari addolcita con miele che ha un effetto emolliente, può essere un modo per sfruttare appieno le diverse proprietà delle piante.

Volendo un vero trattamento per uso esterno si può frizionare sul collo e sul petto un olio di canfora, arricchito cioè con il composto aromatico che si trova in diverse piante ma viene estratto principalmente dal legno della Cinnamomum camphora.

In questo modo se ne sfruttano i vapori che contribuiscono a liberare le vie respiratorie. Attenzione però a non ingerirlo perché può essere tossico, oltre che interagire con alcuni farmaci.

Oppure si può ricorrere ai tradizionali suffumigi, mettendo in una bacinella acqua calda (non bollente) qualche goccia di olio essenziale balsamico, come quelli di eucalipto, timo e pino silvestre, e respirandone i vapori coprendo la testa con un asciugamano.

Gli stessi oli possono essere diluiti in un olio vegetale e usati per frizioni, oppure se ne può mettere qualche goccia nel fazzoletto o anche nell’umidificatore del calorifero. È sempre bene evitare di utilizzarli puri sulla pelle.

E se il problema è un fastidioso mal di gola?

Se si tratta di una semplice infiammazione si possono usare erbe emollienti o protettive come l’erisimo (Erysimum officinale) anticamente noto come “erba del cantore” per le sue proprietà.

Oggi è utilizzato in preparati per il trattamento delle bronchiti e nella tosse dei fumatori. Può essere usato sotto forma di infuso, da addolcire col miele, o si possono fare gargarismi con la tintura madre.

Altre erbe con proprietà rinfrescanti sono malva e liquirizia (quest’ultima sconsigliata a chi ha la pressione alta), mentre sono da confermare le proprietà antitussive di un altro rimedio tradizionale, l’altea (Althaea officinalis) che può comunque essere utilizzata come antinfiammatorio anche contro gengiviti o faringiti, o per il suo effetto protettivo sulla mucosa gastrica.

Se invece si sospetta un’infezione

In questi casi è meglio ricorrere a piante con un elevato effetto antisettico del timo, considerato l'antibiotico della medicina popolare con il suo mix di essenze con proprietà antivirali e antimicrobiche.

Aiuta a calmare la tosse e sciogliere il catarro, ma deve essere maneggiato con prudenza, soprattutto se si sceglie l'olio essenziale che dovrebbe essere utilizzato solo su prescrizione medica perché particolarmente irritante per la cute e le mucose.

Ottimo negli stati da raffreddamento è anche l’uso della propoli, una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle piante elaborandola con cera, polline ed enzimi: è un ottimo pronto soccorso naturale, un efficace disinfettante, antibatterico e antivirale, oltre a lenire le infiammazioni.

Efficaci, ma non fulminei

Ricordiamo però che curarsi con la natura vuol dire anche accettarne i ritmi: non si può pensare «prendo una compressa e riparto come se non avessi niente».

Per guarire bene ed evitare complicazioni è meglio se possibile stare a riposo e al caldo, ricordando di bere molti liquidi – acqua, tisane e spremute – per fluidificare il muco e reintegrare i sali minerali persi con il sudore.

Chi vuole può anche provare con il brodo di pollo classico rimedio tradizionale

E per stare sul sicuro, si può arricchire il brodo, che dovrebbe essere ricco di sedano, con lo zenzero per farlo diventare ancora più riscaldante o renderlo piccante con un po’ di peperoncino.

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