Dermatite periorale: cos’è e come si cura

È un problema più frequente nella popolazione femminile di età compresa tra i 20 e i 40 anni e in bambini e neonati; oltre alla zona intorno alla bocca, colpisce la pelle anche in altre parti del viso: è la dermatite periorale, un disturbo che può essere confuso con la dermatite seborroica e con la dermatite da contatto e che per alcuni aspetti è simile all'acne e alla rosacea.

In inverno può presentarsi sotto forma di dermatite irritativa e colpisce soprattutto i bambini, che possono trovarsi alle prese con un fastidioso rossore sul contorno delle labbra.

Il contatto con la saliva, spesso utilizzata per umettare l'area screpolata, può portare a un peggioramento della situazione, instaurando un circolo vizioso che trasforma il rossore iniziale in un problema più serio e fastidioso, spesso non facile da risolvere.

I rimedi però non mancano e, contrariamente a quanto accade nel caso di altri disturbi di competenza dermatologica, è possibile anche arrivare alla sospensione dei trattamenti.

Seguendo i consigli giusti è poi possibile ridurre il rischio che il problema si ripresenti, ma il pericolo di recidive è dietro l'angolo.

Dermatite periorale: che cos'è

La dermatite periorale è un problema dermatologico che spesso assume un carattere cronico.

Fortunatamente non si tratta di una patologia pericolosa per la salute, ma i problemi emotivi scatenati dall'aspetto della pelle del volto possono essere una fonte di stress in grado di peggiorare la qualità della vita di chi ne soffre.

Per di più, in alcuni casi, può portare alla formazione di cicatrici.

La sua incidenza sembra essere maggiore nei Paesi più sviluppati. Non sono però disponibili delle statistiche ufficiali che permettano di certificarlo.

Sintomi della dermatite periorale

Nella sintomatologia della dermatite periorale predomina la comparsa di un eritema al viso caratterizzato dalla presenza di papule, cioè di piccole lesioni (di dimensioni inferiori al centimetro) in rilievo rispetto alla superficie cutanea.

I bordi delle lesioni sono netti e in genere al loro interno non è presente del liquido; tuttavia, in alcuni casi possono essere presenti delle pustole o delle papulo-vescicole contenenti siero o pus.

La patologia può essere distinta dall'acne perché non è associata alla presenza di comedoni (i cosiddetti “punti neri”), mentre a fare la differenza rispetto alla rosacea è la comparsa dell'eczema intorno alla bocca e agli occhi.

In genere l'eritema compare come un semplice arrossamento tra il labbro superiore e il naso, oppure a livello del mento, che si diffonde inizialmente nella zona intorno alla bocca (senza però coinvolgere la pelle attorno al vermiglio, la parte rossa del labbro), per poi estendersi fino alla regione intorno agli occhi e arrivare a interessare anche la fronte; le zone più colpite restano però il filtro labiale (il solco tra il naso e il labbro superiore), il mento e la pelle intorno alla bocca fino ai solchi naso-genieni (le pieghe che uniscono i lati delle narici agli angoli della bocca).

La secchezza è intensa e associata a desquamazione, e tende a diventare un problema cronico. Ridere, o anche solo parlare, può provocare fastidi, e non mancano i casi in cui le aree disidratate e desquamate si infettano. Infatti, la pelle perde la sua funzione di barriera e diventa più sensibile agli agenti esterni aggressivi, come le basse temperature, il vento, i batteri e i funghi.

Le infezioni possono portare alla fuoriuscita di un siero che tende a cristallizzare e alla formazione di croste giallastre; il problema può finire per degenerare in impetigine, un'infezione della pelle particolarmente diffusa fra i bambini.

Come nel caso della dermatite atopica, anche in quello della dermatite periorale la secchezza è spesso associata a prurito, che può addirittura precedere la comparsa dell'eritema ed essere persistente.

Il quadro clinico può completarsi con un bruciore di varia intensità che tende ad accentuarsi quando fa particolarmente freddo e se il clima è secco.

La diagnosi si basa essenzialmente sull'analisi delle caratteristiche dell'eritema, ma è sempre bene escludere altre problematiche frequenti in dermatologia: la dermatite seborroica e quella da contatto dovuta ad allergie (DAC, dermatite allergica da contatto).

Cause della dermatite periorale

Le vere cause della dermatite periorale non sono state ancora del tutto chiarite. È stato ipotizzato, per esempio, che il problema possa avere origine o essere promosso da una dermatite irritativa o allergica cronica.

Tra i fattori che possono causarla è compreso l’utilizzo di alcune sostanze presenti nei cosmetici o in altri prodotti per l'igiene orale, come per esempio tensioattivi contenuti nei detergenti e nei dentifrici, emollienti, la vaselina e la paraffina, così come anche il fluoro (un altro possibile ingrediente di dentifrici che esercita un'azione irritante).

Anche l'esposizione ai corticosteroidi presenti in prodotti da applicare localmente potrebbe essere la causa scatenante di alcuni casi di dermatite periorale.

Le sostanze che entrano in contatto con la pelle non sono però le uniche possibili responsabili dell'eczema. È stato infatti ipotizzato che l'insorgenza della dermatite periorale possa essere legata a problemi intestinali (per esempio un malassorbimento), ad alterazioni dei livelli degli ormoni sessuali (tanto che nelle donne ai sintomi cutanei possono associarsi alterazioni del ciclo mestruale) e all'azione di microrganismi, in particolare Bacillus fusiformis, Helicobacter pylori, Candida albicans e l'acaro Dermodex folliculorum (associato anche alla rosacea). 

Infine, non mancano le cause di origine psicologica: in particolare, la dermatite periorale può essere associata all'ansia o alla depressione.

Rimedi per la dermatite periorale

Purtroppo curare la dermatite periorale può essere difficile e il percorso verso la risoluzione del problema può durare mesi. Per di più i casi di recidiva sono frequenti.

Rimedi naturali come impacchi freddi di un infuso di camomilla possono aiutare a combattere il rossore e le irritazioni, ma spesso per risolvere la situazione resta fondamentale sospendere qualsiasi trattamento in corso (per esempio l'uso di prodotti topici a base di cortisonici) ed evitare cosmetici e prodotti contenenti fluoro, dentifrici inclusi.

Può essere prescritto un antibiotico o un antimicotico da applicare due volte al giorno a livello topico, in genere sotto forma di crema o gel.

Possono essere utilizzati anche immunosoppressori e creme barriera a base di ossido di zinco. Queste ultime, però, potrebbero aggravare la secchezza, peggiorando le condizioni in cui si trova la cute.

Nel caso in cui l'uso di prodotti ad uso topico non dovesse dare i risultati sperati è possibile assumere antibiotici o antimicotici per via orale.

Il trattamento con antibiotici da assumere per via orale può durare per 4 settimane, seguita da un periodo in cui il dosaggio viene ridotto al minimo. In genere è possibile arrivare a una sospensione della cura.

In caso di dermatite periorale granulomatosa può risultare efficace anche il trattamento con una forma di acido retinoico utilizzata anche per trattare i casi lievi-moderati di acne cistica.

Prima di utilizzare questi prodotti è bene consultare il proprio medico, soprattutto se si è in stato di gravidanza o durante l'allattamento al seno: alcuni principi attivi potrebbero essere controindicati.

Infine, nel caso in cui sia chiara l'associazione con squilibri ormonali è bene agire su questi ultimi.

Una volta scomparso l'eritema è possibile prendersi cura della pelle reidratandola e cercando di ripristinare la sua funzionalità con trattamenti emollienti e ricostituenti.

Fra gli ingredienti utili in questo senso sono inclusi per esempio la vitamina E, il burro di Karitè e la cera d'api bianca.

Come prevenire la dermatite periorale

Quando la pelle inizia a irritarsi è bene proteggerla dal rischio di infezione; meglio non toccarla con le mani sporche ed evitare che entri in contatto con le secrezioni nasali, soprattutto quando queste aumentano a causa di malattie come il raffreddore.

Altri accorgimenti utili per la prevenzione di questa patologia sono evitare l'esposizione diretta alla luce solare, al vento e alle basse temperature e l'uso di dentifrici al fluoro.

Anche l'alimentazione può in qualche modo fare la sua parte. È infatti consigliabile evitare il contatto con alimenti molto caldi o molto freddi.

Inoltre è bene garantirsi una dieta sana che aiuti a tenere sotto controllo la risposta infiammatoria.

Silvia Soligon
Silvia Soligon
Romana di adozione, è nata a Milano, dove ha conseguito la laurea in Scienze biologiche e il dottorato di ricerca in Scienze genetiche e biomolecolari. Ha poi continuato a lavorare nell’ambito della ricerca scientifica prima all’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” di Novara, poi all’Università “La Sapienza” di Roma.   Nella capitale ha proseguito il suo percorso formativo con un master in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata. Sempre a Roma si è specializzata nell’ambito del giornalismo e della comunicazione scientifica, conseguendo il master “Le scienze della vita nel giornalismo e nelle politiche istituzionali” dell'Università "La Sapienza".    Iscritta all'Ordine nazionale dei Biologi e all'Ordine dei giornalisti è socia di Unamsi (l’Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione). Dal 2008 collabora con diverse testate giornalistiche e siti web per la produzione di contenuti riguardanti tematiche medico-scientifiche. Musica e cibo sono le sue grandi passioni. Oggi divide il suo tempo tra la scrittura, il lavoro di nutrizionista e i concerti.

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