Helicobacter pylori: nemico o amico?


Provoca ulcera e aumenta il rischio di carcinoma gastrico, ma solo in alcune zone dello stomaco, mentre sembra diminuirlo in altre.
Infetta gli esseri umani da più di 58.000 anni, ma fu isolato solo nel 1982 da due medici australiani, Robin Warren e Barry Marshall, che vinsero il Nobel nel 2005 proprio per questa scoperta. È l'Helycobacter pylori, un batterio spiraliforme che può colonizzare la mucosa gastrica, il rivestimento dello stomaco.
Il meccanismo di trasmissione non è ancora del tutto chiaro, ma si suppone che avvenga attraverso acqua e alimenti contaminati.
Comunemente presente nello stomaco umano di due persone su tre, questo batterio è in grado di resistere nell'ambiente gastrico. Per farlo produce l'ureasi, una proteina in grado di aumentarne il pH, consentendo al microrganismo di sopravvivere.
Nella maggior parte delle persone l'infezione è asintomatica. Tuttavia, in alcuni casi può causare la formazione di ulcere a livello dello stomaco o del duodeno.
L'H. pylori è associato a un aumento di 2-6 volte del rischio di linfoma MALT (una rara forma di tumore che colpisce le cellule del sistema immunitario e interessa la parete dello stomaco) e soprattutto di carcinoma gastrico, il secondo cancro più comune nel mondo.
Tuttavia, la correlazione fra la presenza di questo microrganismo nello stomaco e un aumento del rischio di cancro non significa che, eliminandolo, lo stomaco sarà automaticamente protetto dalla malattia. Il carcinoma gastrico può essere infatti causato anche da altri fattori, tra cui per esempio l’alimentazione o una predisposizione genetica.
Inoltre, molti studi hanno dimostrato che l’infezione aumenta il rischio solo di tumore del fondo dello stomaco, mentre sembrerebbe addirittura diminuirlo a livello del cardias, la valvola che mette in comunicazione l’ambiente gastrico con l'esofago.
L’azione protettiva nei confronti dei tumori localizzati nella zona del cardias sembrerebbe derivare dalla capacità dell’H. pylori di ridurre l’acidità dei succhi gastrici, che di conseguenza sarebbero meno irritanti per la mucosa gastrica.
Per la stessa ragione, gli scienziati suggeriscono che l’H. pylori potrebbe proteggere anche da tumori dell’esofago, tra cui l’adenocarcinoma.
Per confermare il sospetto di infezione da H. pylori si effettuano alcuni esami, tra cui:
Il trattamento è a base di antibiotici, scelti tra:
La terapia, che dura 1-2 settimane, è risolutiva nel 90% dei casi.