Tarassaco

Che cos’è

In inglese viene chiamato dandelion, mentre in Italia è comunemente noto come "dente di leone", "piscialetto" o "soffione": è il Tarassaco (o Taraxacum officinale), una pianta erbacea diffusa in quasi tutti i paesi con climi temperati, dove fiorisce da febbraio a maggio.

La botanica lo include nella famiglia delle Asteracee, alla quale appartengono anche alcune piante ornamentali (come la margherita e la gerbera) e certa verdura tipica della cucina tradizionale italiana, come la cicoria, il carciofo e la lattuga.

Si tratta di una pianta che cresce nei prati, ai margini di strade e marciapiedi, ma anche su muri e ruderi di edifici ed è contraddistinta da un fusto abbastanza alto (in media 30 cm), foglie fitte e un fiore di colore giallo-oro che, dopo la fioritura, viene sostituito dalla caratteristica sfera lanuginosa, quel soffione che dà il nome alla pianta e che, disperdendosi, ne diffonde i semi.

Le foglie del tarassaco sono l'ingrediente di insalate e di alcune ricette regionali, dalle sue radici si ricava un surrogato del caffè mentre dal suo fiore si ottiene un miele dal colore chiaro e dal gusto peculiare.

Il tarassaco, però, è noto soprattutto per i suoi usi in fitoterapia: infatti, questa pianta ha proprietà medicinali conosciute sin dall'antichità, tanto è vero che la parola taraxakos, in greco, significa “rimedio contro il turbamento”.

Attività

Il tarassaco contiene varie sostanze bioattive e principi attivi variamente distribuiti tra radici e foglie.

Le foglie contengono:

Le radici, invece, contengono fruttosio e inulina, mentre la pianta è ricca di triterpeni, delle sostanze amare in grado di stimolare le funzioni della bile.

Grazie alla presenza di una di queste ultime, la taraxacina, il tarassaco facilita e migliora la digestione, aumentando la secrezione delle ghiandole dell'apparato digerente, e stimolando la produzione di saliva e succhi gastrici e pancreatici.

Esercita un effetto protettivo sul fegato, stimola la produzione di bile e facilita lo svuotamento della cistifellea.

L'aumento della produzione di bile favorisce, a sua volta, i movimenti intestinali. Tuttavia, è pur vero che l'inulina contenuta negli estratti di radice ha effetti lassativi, ma questi effetti si manifestano soltanto a dosi elevate; in quantità più moderate, invece, agisce come probiotico, cioè contribuisce al benessere della flora batterica positiva (Lactobacillus e Bifidus).

I suoi flavonoidi agiscono a livello dei reni, aumentando la produzione di urine e facilitando l'eliminazione di liquidi in eccesso, tossine e sostanze di rifiuto.

Oltre al tarassaco è possibile mantenere in salute il fegato stando attenti alla dieta. Scopri quali cibi sono utili in questo articolo.

Perché si usa

Il tarassaco è noto per le sue proprietà diuretiche, digestive e disintossicanti.

La medicina popolare consiglia di impiegarlo come diuretico, come rimedio per depurare il fegato, e come cura contro i reumatismi, la gotta e la formazione dei calcoli alla cistifellea.

Oggi si sa che è utile in casi di problemi digestivi e di insufficienza epatica e biliare, disturbi del funzionamento della cistifellea, epatite e cirrosi.

Inoltre, la stimolazione della secrezione biliare conferisce al tarassaco un'ottima azione depurativa, anche in diete ricche di grassi.

Gli estratti di radice possono essere utili contro la stitichezza cronica.

Come si usa

La forma fitoterapica è l'estratto secco titolato in inulina minimo al 25%, di cui sono consigliati 12-13 mg per kg di peso corporeo in due somministrazioni lontano dai pasti. Possono essere eseguiti cicli di due mesi di assunzione, a distanza di tre settimane.

Le foglie del tarassaco possono essere utilizzate per preparare insalate, infusi e tisane.

Effetti indesiderati

L'uso fitoterapico del tarassaco presenta anche alcune controindicazioni: infatti, i principi amari in esso contenuti, se assunti in quantità improprie o eccessive, possono produrre un effetto lassativo. Inoltre, proprio per effetto delle sue proprietà digestive e depurative, questa pianta può aumentare l'acidità gastrica.

Precauzioni

Il tarassaco è controindicato in caso di gastrite e ulcera peptica, epatite e infiammazione o calcoli delle vie biliari: la bile, più abbondante e più fluida, potrebbe smuovere i calcoli e provocare una colica. Ne è sconsigliata l'assunzione in gravidanza e allattamento. L'abuso o l'uso improprio può causare, invece, turbe idroelettriche.

Interazioni

Sono possibili interazioni con i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), con gli altri amari e con i diuretici.

Valori nutrizionali

100 grammi di tarassaco contengono:

Kcal 45
Proteine 2,7 g
Grassi 0,7 g
Carboidrati 9,2 g
Fibre 3,5 g
Sodio 76 mg

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