Lassativi

I lassativi sono farmaci che si assumono per stimolare o accelerare l'evacuazione intestinale. Sono noti anche con il nome di purganti e vengono classificati in quattro categorie principali, sulla base del loro meccanismo d'azione.

Tipo di lassativo Meccanismo d'azione
Lassativo di massa Aumenta la massa fecale
Lassativo di contatto Aumenta  le contrazioni delle pareti intestinali
Lassativo emolliente Si mescola alle feci ammorbidendole e lubrificandole
Lassativo osmotico Trattiene e richiama liquidi nell’intestino

Lassativi che aumentano il volume delle feci

Sono chiamati anche lassativi di massa, poiché agiscono aumentando la massa fecale. Questo effetto favorisce il transito intestinale, cioè la velocità con cui le feci si spostano nell’intestino.

Devono essere assunti insieme a una quantità adeguata di acqua, così da formare un gel che aumenta il volume e la morbidezza delle feci, facilitandone l'evacuazione.

L'effetto purgante non è immediato, in genere bisogna aspettare dalle 14 alle 72 ore.

Sono da usare quando le feci appaiono piccole e dure. In ogni caso, prima di assumerli bisognerebbe aumentare l’apporto giornaliero di fibre alimentari per vedere se la stipsi si risolve autonomamente.

I più usati sono fucus (alga marina), metil cellulosa, semi di psillio (o ispagula), agar-agar, crusca, gomma di guar.

Questi lassativi sono in assoluto i più sicuri. Tuttavia è bene utilizzarli con la dovuta cautela poiché, se assunti in eccesso, possono causare meteorismo o vere e proprie ostruzioni intestinali.

I lassativi di massa non vanno mai assunti nei casi in cui la stipsi è dovuta a un'ostruzione meccanica.

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Lassativi di contatto

Agiscono aumentando le contrazioni delle pareti intestinali, favorendo così il cammino delle feci verso l'esterno.

Sono lassativi piuttosto forti, per questo andrebbero utilizzati in modo sporadico, per un periodo non superiore a 10 giorni e alle dosi minime. Agiscono rapidamente: cominciano a fare effetto nel giro di 6-12 ore.

I più usati sono cascara, senna, frangula, rabarbaro, olio di ricino, fenolftaleina, bisacodile, sodio picosolfato.

Se assunti ad alte dosi possono causare diarrea e crampi addominali. Inoltre, l’uso prolungato può portare a un deterioramento della funzionalità della muscolatura dell’intestino, fino al cosiddetto colon atonico, con peggioramento della stitichezza.

Lassativi emollienti

Questi lassativi agiscono mescolandosi alle feci ammorbidendole e lubrificandole. In questo modo facilitano il loro passaggio nell’intestino. Riducono inoltre il riassorbimento dell’acqua creando un film lipidico.

Agiscono in un intervallo di tempo che va dalle 12 alle 72 ore se assunti per bocca. Sotto forma di supposte, invece, agiscono entro un’ora dalla somministrazione.

I più usati sono glicerina e olio di vaselina.

Questi farmaci possono interferire con l'assorbimento delle vitamine liposolubili e di alcuni minerali (calcio e fosforo).

Lassativi osmotici

Agiscono trattenendo e richiamando liquidi nell’intestino, accelerando il transito del contenuto attraverso l’intestino tenue.

In questo modo nel colon arriva un volume molto elevato di feci morbide che ne causa la distensione e porta a un rapido effetto purgante.

I più usati sono lattulosio, mannite, sali di magnesio, sorbitolo, tamarindo.

Ad alte dosi l’effetto lassativo è spesso accompagnato da crampi addominali, e possono insorgere anche nausea e vomito. Se assunti in eccesso, i lassativi osmotici possono dare disidratazione, problemi renali e squilibri elettrolitici.

Sono da evitare se si soffre di patologie renali e, in generale, dovrebbero astenersi dall’assumerli sia gli anziani sia i bambini.

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