Come curare la stomatite

Un disturbo comune che può rovinare il momento del pasto: ecco come curarlo in poche semplici mosse.

La stomatite aftosa rappresenta uno dei disturbi più comuni del cavo orale.

Colpisce tra il 5 e il 25% della popolazione, sia bambini sia adulti, ed è ancora più diffusa nelle persone di età compresa tra i 10 e i 40 anni. Le donne sono le più colpite.

È senza dubbio una malattia dolorosa, che può rendere il momento del pasto un vero problema, soprattutto durante il consumo di alcuni alimenti, primi fra tutti quelli con un elevato grado di acidità.

Che cos'è la stomatite?

Si tratta di un'infiammazione che si manifesta con la comparsa di afte, ovvero piccole ulcere dolorose che, nella maggior parte dei casi, sono localizzate per lo più a livello della mucosa della bocca.

In particolare, queste lesioni possono formarsi:

  • nella parte interna delle guance,
  • alla base delle gengive,
  • sul palato,
  • sulla lingua,
  • sulle labbra (a volte).

Vengono distinte in minori, maggiori ed erpetiformi in base alla loro dimensione, ma a caratterizzarle è anche anche la diffusione: infatti, se la prima tipologia è molto frequente (tanto che si stima sia la condizione più diffusa al mondo), le restanti due, che provocano fastidio e dolore intenso, sono meno diffuse.

Alla vista, le afte minori appaiono come piccole abrasioni di pochi millimetri, di forma rotonda oppure ovale. Il colore biancastro, a volte circondato da un alone eritematoso di colore rosso, permette di individuarle facilmente a occhio nudo. Possono manifestarsi singolarmente o raggruppate in piccoli grappoli e tendono a guarire nel giro di 10 giorni.

La comparsa della lesione vera e propria spesso è anticipata, nei giorni precedenti, da una sensazione di fastidio o bruciore.

Dolore durante i pasti: i sintomi della stomatite

La manifestazione principale di questa malattia è rappresentata proprio dalla comparsa di afte, che possono provocare una serie di sintomi:

  • dolore, a volte molto forte, che diventa intenso, rendendo difficile mangiare (soprattutto quando si ingeriscono cibi molto acidi, tra cui per esempio il pomodoro) e in alcuni casi perfino parlare,
  • arrossamento,
  • bruciore,
  • febbre, in caso di afte molto estese, per esempio di diametro superiore a 1 cm,
  • gonfiore dei linfonodi posti al di sotto della mandibola.

Come individuare la stomatite: diagnosi

Per porre una diagnosi di stomatite è sufficiente l'esame obiettivo, ossia l'osservazione delle afte durante la visita medica.

Tuttavia, alcuni specialisti potrebbero prescrivere esami del sangue e, in caso di afte maggiori, anche una biopsia che consenta di esaminarne un campione in laboratorio per escludere altre patologie. Alcune forme di carenza vitaminica, infatti, possono manifestarsi con sintomi simili a quelli della stomatite aftosa.

Inoltre, come vedremo di seguito, sono diverse le patologie che possono provocare la formazione di queste tipiche ulcere.

Le cause della stomatite

A oggi, non è ancora del tutto chiaro cosa scateni la stomatite. Gli esperti sospettano che si tratti di una combinazione di fattori che contribuiscono alla formazione delle afte.

Probabilmente, esiste una predisposizione genetica, dal momento che spesso chi soffre di questo fastidio ha una storia familiare alle spalle.

Come avviene per molte patologie, però, sono l'ambiente e le abitudini personali a influenzare largamente il nostro organismo, e quindi a volte l'indebolimento del sistema immunitario (dovuto magari a una brutta influenza, a un periodo di stress, o all'assunzione di antibiotici) è sufficiente a favorire l'insorgenza di questo fastidioso disturbo.

Ma non solo. Tra gli elementi che possono stimolare la comparsa di queste ulcere, vi sono:

- traumi e piccole ferite dovute a eccessivo spazzolamento quando ci si lava i denti o a un morso accidentale;

- intolleranze o allergie ad alcuni cibi, come cioccolato, caffè, fragole, uova, noci, formaggio e alimenti acidi o piccanti;

- tabacco e prodotti chimici irritanti;

- alimentazione carente di vitamina B12, zinco, folato o ferro;

- infezioni virali (e in particolare l'infezione da Helicobacter pylori);

- agenti infettivi come batteri e funghi (tra i quali ricordiamo la Candida albicans);

- calo di alcuni ormoni durante il ciclo mestruale o la gravidanza;

- stress emotivo;

- malattie infiammatorie croniche intestinali (per esempio, morbo di Crohn, colite ulcerosa);

- immunodeficienza e farmaci immunosoppressori;

- malattie sistemiche come il diabete e la celiachia.

Infine, l'insorgenza di ulcerazioni simili ad afte gravi, ma più ampie e profonde, è il primo sintomo della malattia di Behçet, un'infiammazione dei vasi sanguigni di origine genetica e dal decorso cronico, mentre la comparsa di lesioni simili a bolle sulla mucosa orale è - insieme a faringite, febbre periodica e adenite - una delle manifestazioni della sindrome di Sweet, una dermatosi acuta dalle cause non ancora note.

Fattori di rischio: il ruolo dello stress

Nonostante siano molte le cause e i fattori di rischio che possono svolgere un ruolo nell'esordio di questa malattia, l'ipotesi più accreditata è che sia lo stress a farla da padrone.

È facile notare che le afte siano più frequenti durante periodi particolarmente faticosi, dal punto di vista fisico o emotivo, come per esempio le sessioni di esami universitari o situazioni di intensa pressione a livello lavorativo.

Si tratta di una caratteristica che la stomatite ha in comune con le infezioni da Herpes simplex virus di tipo 1 (HSV-1): anche in questo caso, infatti, sembra essere lo stress uno dei fattori scatenanti in particolare dell’herpes labiale, comunemente noto con il nome di “febbre delle labbra”.

A differenza di quanto si verifica in quest’ultimo caso, le lesioni da stomatite non sono però contagiose.

Esiste una cura?

In condizioni normali, le afte vanno incontro a guarigione spontanea nel giro di un paio di settimane. Tuttavia, sono molti i casi in cui queste lesioni si manifestano in episodi ricorrenti, provocando estremo disagio e mettendo a repentaglio il benessere del paziente.

Nel caso in cui la stomatite non guarisca o se il dolore è troppo forte, è sempre buona regola consultare il medico, che vi suggerirà il trattamento più adeguato. Di seguito, ecco alcuni rimedi.

Collutori e igiene orale

Sebbene non sia chiaro se le afte siano causate da una scarsa igiene del cavo orale, è sempre buona norma prendersi cura della salute della propria bocca.

Lavarsi i denti regolarmente, all'incirca mezz'ora dopo i pasti, e usare il filo interdentale almeno una volta al giorno sono buoni consigli da tenere sempre a mente.

In caso di stomatite persistente, il medico potrebbe consigliarvi l'utilizzo di collutori. Lo scopo di questi prodotti è quello di formare una pellicola protettiva sopra le afte, per prevenire il dolore da contatto con il cibo.

Alcuni collutori, inoltre, contengono ingredienti che hanno la specifica funzione di ridurre dolore e infiammazione, quali:

Quando si utilizzano questi prodotti, è importante tenere a mente che devono essere mantenuti in bocca, a contatto con la mucosa danneggiata, per il tempo indicato sulla confezione o dal medico, senza però mai deglutirli.

Gel e creme contro la stomatite aftosa

Si tratta di rimedi che agiscono localmente e devono essere applicati direttamente sulla lesione, mediante pennellini o spatole. Possono essere a base di:

Principio attivo Funzione
Acido retinoico Promuove una guarigione più rapida
Cloruro di alluminio Contenuto in gel astringenti che stimolano la mucosa a formare nuovo epitelio, combattendo il danno causato dalle afte
Corticosteroidi Riducono dolore e infiammazione, soprattutto in casi gravi dove il paziente fatica a mangiare e a parlare

Lo scopo di queste terapie è agire sull'afta, favorendo la cicatrizzazione e la guarigione della singola lesione, riducendo anche il dolore e l'infiammazione.

Dopo aver applicato queste sostanze sull'ulcera, è importantissimo che rimangano in stretto contatto con la mucosa danneggiata il più a lungo possibile. Bisogna quindi evitare di bere o mangiare almeno per 20 minuti dopo l'applicazione della pomata o del gel.

Vitamine

Queste sostanze sono fondamentali per il benessere del nostro organismo, poiché sono coinvolte in diversi processi metabolici.

La carenza di una o più vitamine è uno dei fattori che potrebbe concorrere all'insorgenza delle afte.

Dato che il nostro corpo non è in grado di produrle da solo, è fondamentale assumerne una quantità adeguata con l'alimentazione. In caso di stomatite il medico può consigliarvi di aumentare il consumo di cibi ricchi in particolare di acido folico, vitamina C, B6 e B12 e zinco, oppure di assumere integratori che ne assicurino il giusto apporto.

Secondo alcuni studi, infatti, un trattamento che preveda anche integratori a base di vitamina C o B12 può avere effetti positivi, riducendo la frequenza e l'intensità degli episodi di stomatite.

Antibiotici? Sì, ma solo su consiglio del medico

Dal momento che le afte possono essere aggravate dalla presenza di batteri a livello del cavo orale, è possibile che il medico decida di prescrivervi antisettici o antibiotici, da assumere seguendo scrupolosamente le indicazioni del medico riguardo il dosaggio e la durata del trattamento.

La maggior parte degli antisettici o antibiotici che vengono prescritti sono prodotti da applicare localmente, ma in alcuni casi specifici è possibile che il medico suggerisca un prodotto ad azione sistemica, da assumere per bocca.

L'importanza della prevenzione

Prevenire la stomatite non è sempre facile, dal momento che le cause di questo disturbo non sono ancora del tutto chiare.

Esistono però alcune semplici regole che possono essere di aiuto allo scopo di ridurre il rischio di sviluppare le lesioni tipiche di questa patologia, tra cui:

- un'igiene orale costante, usando spazzolino a setole morbide e dentifricio dopo ogni pasto;

- evitare cibi acidi o piccanti, come noci, patatine, ananas, pompelmo, arance e alcune spezie;

- mangiare molta frutta, verdura e cereali integrali;

- bere abbondantemente;

- cercare di ridurre lo stress.

Parlando di igiene orale, è fondamentale prestare particolare attenzione a questo aspetto se si indossano protesi o apparecchi odontoiatrici. In questo caso, è buona norma informare sempre il dentista da cui siete in cura di eventuali fastidi o lesioni.

Valentina Torchia
Valentina Torchia
Nata il giorno di S. Ambrogio, a Milano, il suo primo regalo è stata una copia de I promessi sposi gentilmente donata dal comune della città meneghina a tutti i nati nel 7 dicembre. Appassionata di scienza, dopo il liceo scientifico prende la laurea magistrale in Biotecnologie Mediche Molecolari e Cellulari, con una tesi su epigenetica e neuroscienze. Si rende conto di essere un topo da biblioteca e non da laboratorio, così unisce alla scienza la sua più grande passione: la scrittura. Dopo un master in Comunicazione e Salute, viene premiata dall'UNAMSI e vince una borsa di studio di un anno all'Assessorato alla Sanità di Regione Lombardia. Da qui in poi, ha approfondito la comunicazione della scienza sotto molteplici forme: dal copywriting al giornalismo scientifico, tra agenzie di comunicazione e riviste online e cartacee. Nel tempo libero, scrive narrativa per bambini e ragazzi. Ha collaborato per alcuni anni con Geronimo Stilton, il famoso gentiltopo giornalista. Ora sta terminando un corso di formazione per autori di produzioni multimediali, a Bologna, presso la scuola Bottega Finzioni. Adora i viaggi, il nomadismo digitale e tutto ciò che riguarda il Giappone.

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