Prurito agli occhi: le cause e i trattamenti più efficaci

Il prurito oculare è un fastidio molto frequente, sia tra gli adulti sia tra i bambini, e può avere molte cause, legate alle abitudini e all'ambiente di vita, nonché alla predisposizione a sviluppare determinate patologie degli occhi o allergie.

A volte, si manifesta fin dal mattino, appena si esce di casa, soprattutto in primavera quando la diffusione dei pollini è massima, oppure in inverno, quando il freddo e lo smog hanno un'azione particolarmente irritante sulle mucose delicate degli occhi. 

In altri casi, il prurito oculare insorge gradualmente durante il giorno e diventa significativo di sera, insieme alla sensazione di bruciore e affaticamento della vista, dopo molte ore davanti al computer oppure in un ambiente di lavoro male illuminato.

Nella maggioranza dei casi, alleviare il disturbo è semplice, ma quando il problema si manifesta per la prima volta o è accompagnato da altri sintomi "sospetti" è necessario interpellare il medico per ricevere una diagnosi precisa e l'indicazione dei rimedi più adatti nel singolo caso. 

Prurito all'occhio: le cause più comuni

Tra le cause più comuni che portano all'insorgenza del prurito agli occhi c'è indubbiamente la sollecitazione del sistema immunitario da parte di svariati allergeni, ossia sostanze di origine naturale o artificiale presenti nell'ambiente e innocue per la maggioranza delle persone, ma che possono risultare soggettivamente non tollerate e innescare una reazione allergica

Tra i principali allergeni in grado di causare prurito agli occhi ci sono i pollini di varie piante (stagionali o perenni), gli acari della polvere, il pelo di animali, le muffe, nonché innumerevoli composti presenti in creme, detergenti e cosmetici d'uso comune. 

Anche il fumo di sigaretta, l'inquinamento atmosferico da traffico, le polveri dei cantieri e le esalazioni di impianti produttivi di vario tipo possono causare bruciore e prurito agli occhi, ma in questi casi più che di reazione allergica si tratta di fenomeni di irritazione e sensibilizzazione di natura infiammatoria, che non comportano la produzione di anticorpi specifici (immunoglobuline di tipo E, IgE) contro uno o più allergeni.

Sia il prurito oculare dovuto ad allergie sia quello di tipo irritativo si manifestano di frequente tra i bambini, più spesso interessati da reazioni allergiche e caratterizzati da mucose facilmente sensibilizzate dagli agenti esterni. Una forma di prurito irritativo a livello degli occhi tipica dell'infanzia-adolescenza è, per esempio, quella determinata dall'acqua addizionata di cloro della piscina oppure dal mix di acqua salata e luce intensa caratteristico di un giorno al mare, soprattutto se non si indossano occhiali da sole e cappellino.

Una forma di prurito agli occhi molto diffusa tra gli adulti è, invece, quella associata alla sindrome da occhio secco, una condizione determinata da un difetto di lacrimazione, promosso dall'uso intenso della vista, da situazioni di illuminazione non ideali e dalla permanenza prolungata in ambienti con aria secca, polvere o vento, che interessa un numero sempre maggiore di persone a causa dell'uso prolungato di computer, tablet e smartphone. Inoltre, questo disturbo è frequente nelle donne in gravidanza a causa dei cambiamenti nei livelli ormonali.

La sindrome dell'occhio secco non va mai trascurata perché, oltre a determinare una marcata irritazione della congiuntiva e un notevole fastidio oculare, con il tempo può comportare danni agli occhi, soprattutto se si indossano abitualmente lenti a contatto.  La presenza di una quantità di liquido lacrimale insufficiente sulla superficie della cornea, infatti, può danneggiarla per mancanza di adeguata lubrificazione e conseguente sfregamento eccessivo con la lente, anche se morbida.

Un altro motivo che deve indurre a consultare il medico in presenza di sindrome dell'occhio secco è che, in alcuni casi, questo disturbo è legato alla presenza di malattie sistemiche non ancora diagnosticate, soprattutto di natura autoimmunitaria, come per esempio il lupus eritematoso sistemico (LES), l'artrite reumatoide o la sindrome di Sjogren, oppure il diabete o disfunzioni della tiroide.

Altre cause di prurito agli occhi possono essere legate a infezioni della congiuntiva, (congiuntiviti batteriche o virali) oppure a infiammazioni o infezioni delle palpebre (blefarite), di tipo acuto o cronico.

La blefarite acuta, se associata anche a ulcerazione della mucosa palpebrale, è di norma causata da un'infezione (spesso da stafilococco o da herpes simplex), mentre se le ulcerazioni non sono presenti si tratta probabilmente di una reazione allergica o irritativa nei confronti di sostanze entrate accidentalmente in contatto con gli occhi o di prodotti cosmetici sensibilizzanti. 

All'origine della blefarite cronica, invece, c'è spesso una disfunzione di particolari ghiandole presenti nella congiuntiva (chiamate ghiandole di Meibomio), che si riscontra più di frequente nelle persone che soffrono anche di malattie della pelle come la rosacea o la dermatite seborroica. In molti casi, chi soffre di blefarite cronica è interessato anche da sindrome dell'occhio secco e tende a sviluppare orzaioli o calazi (piccoli noduli che compaiono nella parte centrale o sulla rima delle palpebre, dovuti all'occlusione e all'eventuale infezione di una ghiandola di Meibomio).

Sintomi del prurito agli occhi

Il prurito agli occhi è di per sé un sintomo che, come abbiamo visto, può essere associato a vari disturbi o patologie oculari e malattie sistemiche. A seconda dell'origine che lo ha causato, il prurito agli occhi può essere accompagnato da altri sintomi e tipologie di fastidio più o meno intenso.

Per esempio, in caso di allergie ai pollini, agli acari della polvere o al pelo di animali, il prurito agli occhi è quasi sempre associato ad arrossamento, bruciore, gonfiore alle palpebre e aumento anche notevole della lacrimazione

Di norma, questi disturbi a carico della zona oculare sono associati anche a problemi respiratori, come starnuti, sensazione di naso chiuso, rinorrea (naso gocciolante), riduzione dell'olfatto e mal di testa. Spesso, il prurito è presente anche a livello del naso e, a volte, delle labbra, mentre in qualche caso i problemi respiratori possono essere più significativi e interessare i bronchi, manifestandosi sotto forma di asma allergica (più frequente nei bambini-adolescenti).

Al contrario, se si tratta "soltanto" di congiuntivite allergica, scatenata per esempio da cosmetici o sostanze sensibilizzanti presenti nell'aria, in genere gli unici sintomi presenti in aggiunta al prurito sono quelli a carico della congiuntiva e delle palpebre (infiammazione, arrossamento, gonfiore, dolore), accompagnati dall'aumento della sensibilità oculare e della produzione di lacrime. 

Quando sono presenti una congiuntivite o una blefarite determinate da infezioni batteriche o virali, il prurito agli occhi (uno solo o entrambi) è generalmente meno intenso, mentre prevalgono l'infiammazione, il bruciore e il dolore. In caso di infezione batterica, sono di norma presenti anche secrezioni viscose e opache, grigiastre o giallognole, che tendono a formare "crosticine", mentre in caso di infezione virale le secrezioni sono più liquide e chiare e possono essere presenti piccole ulcere arrossate e dolorose.

Anche il prurito associato alla sindrome dell'occhio secco è meno "vivace" di quello di natura allergica e sempre secondario rispetto alla sensazione di corpo estraneo o "sabbia negli occhi" (dovuta alla secchezza delle mucose), alla sensibilità oculare (soprattutto nei confronti della luce), al bruciore e al dolore. Nelle forme più severe di occhio secco, possono svilupparsi anche disturbi della vista (visione offuscata o doppia). Paradossalmente, un altro segno tipicamente associato al prurito dell'occhio secco è l'intensa lacrimazione, soprattutto al mattino.

Rimedi al prurito agli occhi

I rimedi da utilizzare per ritrovare il benessere in caso di prurito agli occhi sono strettamente legati alle cause che l'hanno determinato. Quindi, se non si conosce esattamente l'origine del fastidio, se il disturbo è associato ad altri segni o sintomi e/o persiste per più di giorno o due, la prima cosa da fare è rivolgersi al medico di fiducia per approfondire la situazione.

Se il prurito appare correlato a una patologia oculare più seria e meritevole di trattamento specifico, il medico prescriverà una visita oculistica che permetterà di precisare i problemi presenti e di individuare la terapia farmacologica più appropriata.

In generale, se il prurito agli occhi è determinato da un'allergia ai pollini o ad altri allergeni ambientali o da una congiuntivite allergica nei confronti di prodotti cosmetici, la prima cosa da fare per alleviare il fastidio ed evitare che si ripresenti è ridurre il più possibile l'esposizione alle sostanze scatenanti. 

Dal momento che ciò non è sempre fattibile, per ottenere sollievo dai sintomi oculari possono essere utilizzati colliri a base di antistaminici. Se oltre al prurito agli occhi, l'allergia causa anche sintomi respiratori significativi (anche al punto di impedire di dormire bene) il medico potrà prescrivere l'assunzione di farmaci antistaminici per bocca.

Quando i problemi agli occhi sono dovuti alla sindrome dell'occhio secco, il primo trattamento consigliato è l'applicazione regolare, più volte al giorno, di lacrime artificiali, preferibilmente prescritte dal medico dopo una visita oculistica e la valutazione dello stato e delle caratteristiche degli occhi nel singolo caso. 

L'applicazione dei colliri e delle lacrime artificiali richiede pochi minuti, ma deve essere effettuata con cura, dopo essersi lavati bene le mani. Per ottenere il sollievo desiderato è sufficiente reclinare leggermente la testa all'indietro, instillare 1-2 gocce di liquido, senza appoggiare il beccuccio del flacone alle mucose, né toccarlo con le mani. Gli occhi vanno poi chiusi e riaperti piano per alcune volte, per far distribuire meglio il liquido. 

In caso di congiuntiviti o blefariti associate a infezioni, potrà essere necessario utilizzare colliri o pomate oftalmiche a base di antibiotici, antivirali o antimicotici (anche in combinazione tra loro), che il medico prescriverà in funzione dell'agente patogeno coinvolto. In caso di infezioni virali dell'occhio o da parte di altri microrganismi come per esempio l'Acanthamoeba (causa di pericolose infezioni della cornea), la cura può essere abbastanza impegnativa e richiedere un certo tempo prima di ottenere una piena guarigione.

Nelle forme di prurito oculare associate a notevole infiammazione, possono essere prescritti anche colliri o pomate oftalmiche a base di corticosteroidi, che vanno però utilizzati per il periodo minimo necessario e seguendo attentamente le indicazioni e i consigli del medico per evitare problemi oculari secondari.

A prescindere dalla terapia individuata, un accorgimento molto importante per non veder peggiorare il prurito agli occhi e l'infiammazione che di norma lo accompagna è evitare di toccare e sfregare gli occhi, tranne che per le manovre necessarie per l'applicazione dei farmaci.

Rimedi naturali

Quando non è legato a patologie specifiche, meritevoli di trattamento con farmaci mirati, per ottenere sollievo dal prurito agli occhi si può adottare anche un approccio naturale, ricorrendo a prodotti a base di sostanze attive di origine vegetale con azione calmante, antinfiammatoria e antiarrossamento, oppure a rimedi "fisici", come l'applicazione di impacchi freschi sugli occhi chiusi per 5-10 minuti.

Tra le piante che possono migliorare il prurito e l'arrossamento agli occhi, i cui estratti sono spesso inclusi nei colliri studiati per le forme di modesta irritazione o sensibilizzazione oculare, si possono ricordare la camomilla, la calendula, l'eufrasia, l'amamelide, il finocchio, l'aloe vera e la rosa canina.

Altre buone regole di carattere pratico per la prevenzione dell'irritazione e del prurito agli occhi, nonché per la protezione della vista e della salute oculare, comprendono:

  • evitare l'esposizione del viso alla luce intensa per periodi prolungati e indossare sempre occhiali da sole con lenti di qualità certificata quando ci si trova all'aperto, soprattutto in presenza di luce "chiara" e in vicinanza di superfici riflettenti (acqua, neve ecc.)
  • ottimizzare l'illuminazione degli schermi di computer, tablet e smartphone in funzione della luce ambientale e fare 5-10 minuti di pausa ogni 1-2 ore d'uso
  • non impegnare troppo gli occhi in sforzi di visione crepuscolare o in penombra
  • non passare troppo tempo in ambienti chiusi con aria secca, polvere o fumo (casa, uffici, locali pubblici ecc.), ma aerare spesso le stanze e usare umidificatori
  • evitare di soggiornare in luoghi in cui siano stati usati da poco prodotti per la pulizia irritanti oppure dove siano stati spruzzati deodoranti, insetticidi o qualunque tipo di aerosol "chimico" che può sensibilizzare le mucose
  • non utilizzare lenti a contatto se si soffre di sindrome dell'occhio secco, mentre si stanno applicando farmaci oftalmici per la cura di infiammazioni o infezioni oculari né quando si praticano sport in acqua (soprattutto in piscina)
  • evitare di applicare prodotti cosmetici sugli occhi (ombretti, matite, eye-liner, mascara ecc.), anche se ipoallergenici e di buona qualità
  • seguire una sana alimentazione, ricca in particolare di acidi grassi omega 3 (presenti in oli vegetali, germogli di soia, pesci come tonno, sgombro, salmone ecc.), che aiutano ad alleviare l’infiammazione in caso di secchezza oculare.

Rosanna Feroldi
Rosanna Feroldi
Da adolescente le avevano detto di fare il liceo classico e ha scelto lo scientifico. Alla maturità, le hanno detto di iscriversi Lettere e Filosofia e ha puntato su Biologia. Dopo laurea e tirocinio, al dottorato in elettrofisiologia ha preferito un corso di comunicazione e giornalismo scientifico della Facoltà di Farmacia - Università Statale di Milano. Insomma, non è il tipo che si lascia convincere facilmente. Da lì, è iniziato, più per gioco che per scelta, un percorso professionale che continua con soddisfazione da quasi vent'anni, passando da attività di consulente per la comunicazione su salute e stili di vita sani per il Progetto Città sane - Comune di Milano alla proficua collaborazione con la Fondazione San Raffaele di Milano, dove per 13 anni si è occupata di realizzare il magazine dell'Ospedale San Raffaele destinato ai pazienti e materiale divulgativo distribuito nell'ambito di campagne di sensibilizzazione, nonché di supportare l'attività di ufficio stampa. Contemporaneamente, entusiasta, mai stanca ed esagerando anche un po', ha interagito con numerose realtà editoriali come giornalista scientifica e medical writer, realizzando contenuti per riviste dirette al pubblico, ai medici e ai farmacisti. Il sopravvento del web ha cambiato molte cose, ma non l'ha indotta a desistere. Così, eccola ora alle prese prevalentemente con progetti editoriali online e attività di comunicazione/reportistica medico-scientifica nelle aree cliniche più disparate. A volte, si chiede come abbia fatto, altre come continuerà. The show must go on.

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