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Prostata: 10 regole per proteggerla
A quarant’anni è grande più o meno quanto una castagna: la ghiandola, di cui sono dotati soltanto gli uomini, cresce naturalmente nel corso degli anni. Ecco come prevenire i suoi disturbi.
A quarant’anni è grande più o meno quanto una castagna: la ghiandola, di cui sono dotati soltanto gli uomini, cresce naturalmente nel corso degli anni. Ecco come prevenire i suoi disturbi.
Collocata subito sotto la vescica, circonda un tratto dell'uretra, cioè il canale che porta l’urina verso il pene ed è avvolta in una capsula fibrosa che la isola dagli organi vicini.
Il suo ruolo principale è produrre una parte del liquido seminale grazie al quale gli spermatozoi, in cui sono immersi, vengono trasportati verso l’esterno durante l’eiaculazione.
Oltre all’ipertrofia prostatica benigna, la ghiandola può andare incontro a malattie infiammatorie, le prostatiti, e a tumori, come l’adenocarcinoma prostatico.
Per diagnosticare disturbi alla prostata può essere utile misurare il valore dell'antigene prostatico specifico, comunemente detto PSA, una proteina che la prostata produce normalmente. I suoi livelli possono però aumentare quando c’è qualcosa che non va. La soglia d'attenzione varia in base all'età:
Fascia d'età | Valori PSA |
---|---|
Fino a 60 anni | 2,5 ng/ml |
Tra 60 e 70 anni | 4 ng/ml |
Oltre i 70 anni | 5-5,5 ng/ml |
Il decalogo per stare sicuri
La Società italiana di urologia ha messo a punto le dieci regole da seguire per mantenere la prostata in salute.
Dopo i 50 anni bisognerebbe sottoporsi, almeno una volta all’anno, a una visita urologia. A partire dai 40 anni dovrebbero fare la stessa cosa le persone a rischio, cioè quelle nella cui famiglia c’è un parente diretto che ha o ha avuto problemi di prostata.
Almeno una volta all’anno eseguire un test del PSA, sempre a partire dai 50 anni. È un esame semplicissimo, che richiede un normale prelievo di sangue e serve a verificare lo stato di salute della ghiandola.
Evitare, il più possibile, i cibi dannosi alla prostata: birra, insaccati, spezie, peperoncino, superalcolici, caffè.
Preferire alimenti ricchi di antiossidanti: vitamina A (carote, albicocche, spinaci, broccoli, pomodori), vitamina C (ribes, kiwi agrumi, fragole, cavolfiori, peperoni), vitamina E (olio d'oliva, oli vegetali, germe di grano); e minerali preziosi come selenio (carne, noci, tuorlo d'uovo), zinco (carni rosse, noci, fegato), manganese (cereali integrali, tè nero, verdure a foglie verdi).
Bere almeno due litri di acqua al giorno: così si può ridurre il peso specifico delle urine e prevenire le infezioni urinarie, sono molto frequenti nel paziente prostatico. L’acqua va bevuta a piccoli sorsi e molto di frequente.
Attenzione alla regolarità intestinale: la stipsi cronica e, al suo opposto, la diarrea possono provocare fenomeni irritativi tra intestino e prostata
Mantenere un’attività sessuale regolare: fare sesso non è nocivo, anzi, se praticato con regolarità, ha effetti benefici anche sulla prostata. E’ invece l'astinenza prolungata a provocare ristagno di secrezioni nella ghiandola e quindi favorire l’infezione.
No al coito interrotto: lo stimolo all'eiaculazione va assecondato, mai interromperlo volontariamente.
Praticare attività fisica: camminare almeno mezz'ora al giorno o appassionarsi a uno sport favorisce la circolazione pelvica e quindi previene di disturbi alla prostata.
Due ruote sì, ma con moderazione. Soprattutto le persone a rischio dovrebbero non abusare di biciclette e motorini, poiché i microtraumi perineali che si possono verificare sono alla base di infiammazioni alla prostata.