Emorroidi

Che cosa sono

Le emorroidi sono cuscinetti di tessuto vascolare presenti nel canale anale. Quando, in certe circostanze, vanno incontro a un rigonfiamento oltre misura e si infiammano, si scatena la malattia emorroidaria. Nel linguaggio comune tuttavia il termine emorroidi viene usato per designare sia le strutture venose sia la loro disfunzione.

Si utilizza infatti il termine emorroidi per riferirsi alle ectasie, cioĆØ dilatazioni patologiche delle vene del retto e dellā€™ano (plesso emorroidario). Sono alterazioni venose simili alle comuni vene varicose, e possono facilmente infiammarsi.Ā 

Sono assai diffuse nella popolazione adulta: si calcola, infatti, che dal 25 per cento alla metĆ  della popolazione sopra i 30 anni soffra o abbia sofferto di una malattia emorroidaria.Ā 

Uomini e donne ne soffrono in ugual misura. Queste ultime si trovano spesso ad avere a che fare con questo problema durante la gravidanza, soprattutto nel terzo trimestre, o subito dopo il parto e nel periodo dellā€™allattamento.

Dal punto di vista anatomo-patologico, ĆØ possibile distinguere le emorroidi in interne ed esterne. Le emorroidi interne sono situate nel canale anale al di sopra di quella linea immaginaria, detta linea dentata, che lo divide in due parti, e sono ricoperte dalla mucosa rettale. Le emorroidi esterne sono situate piĆ¹ in basso, ai margini dell'orifizio anale, quindi inferiormente rispetto alla linea dentata, e sono ricoperte da un tessuto epiteliale squamoso.

Gli stadi della malattia emorroidale

Le emorroidi possono essere classificate in quattro stadi a seconda della gravitĆ  del prolasso:

  • I stadio: emorroidi interne non prolassanti, ovvero che non fuoriescono allā€™esterno durante la defecazione. Non sono visibili durante lo sforzo, ma sono sanguinanti
  • II stadio: emorroidi prolassanti ma spontaneamente riducibili. Durante lo sforzo, diventano visibili allā€™esterno della zona anale e si riducono immediatamente quando finisce lo sforzo
  • III stadio: emorroidi prolassanti che richiedono la riduzione manuale. Fuoriescono dallā€™ano durante lo sforzo o alla defecazione e rimangono allā€™esterno sino a quando non sono riportate manualmente allā€™interno del canale anale, sino alla successiva defecazione
  • IV stadio: emorroidi costantemente prolassate. Sono sempre presenti allā€™esterno del canale anale e non possono essere ridotte.

Esordio e sintomi

Il sintomo piĆ¹ frequente ĆØ il sanguinamento: in tal caso si troverĆ  sangue di colore rosso vivo (poichĆ© appena fuoriuscito dai vasi) nelle feci. I sanguinamenti possono variare da poche gocce fino a vere e proprie emorragie, che a lungo andare possono favorire lo sviluppo dellā€™anemia. Questā€™ultima puĆ² essere sospettata quando insorge un insolito senso di stanchezza. Inoltre sono quasi sempre presenti prurito o dolore anale, dovuti allā€™infiammazione dei vasi interessati. Il dolore puĆ² perĆ² essere spia anche di complicanze, sia a carico del plesso emorroidario esterno sia di quello interno, come la trombosi emorroidaria, o di altre patologie come le ragadi anali.

Il quadro sintomatico peggiora quando le emorroidi prolassano attraverso l'ano: in questo caso avremo edema (gonfiore) e spasmo dello sfintere anale. Inoltre sono possibili perdite di muco, associate a una fastidiosa sensazione di bagnato, e senso di pesantezza a livello della zona ano-rettale.

Per individuare la terapia piĆ¹ opportuna ed evitare ulteriori sofferenze ĆØ indicata una visita specialistica che preveda lā€™esplorazione digitale rettale. In questo modo ĆØ possibile avere maggiori dettagli, nonchĆ© escludere eventuali altre patologie endorettali.

Purtroppo spesso si tende a etichettare molti sintomi di pertinenza anale come emorroidi, quando

in realtĆ  non lo sono affatto. Infatti in alcuni casi sono spia di altre malattie, a partire da ragadi anali, fistole perianali, segni di infezione e ascessi in atto, condilomi fino ad arrivare al cancro del retto.Ā 

Decorso e prognosi

La diagnosi viene fatta mediante attenta visita medica procotologica, che prevede ispezione o palpazione e, nel caso, l'utilizzo di un anoscopio, che permette di controllare meglio le emorroidi e lā€™intera cavitĆ  rettale.

Il decorso si manifesta con elevata variabilitĆ  da soggetto a soggetto. Tuttavia in genere il disturbo presenta periodi sintomatici intervallati da periodi piĆ¹ o meno lunghi senza sintomi o apparenti remissioni.Ā 

Con lā€™avanzare dellā€™etĆ , il paziente mostra una maggiore tendenza al peggioramento, dovuta al fatto che le lesioni alla base della malattia, se non opportunamente individuate ed eliminate, tendono ad accumularsi nel tempo.

Cause

La malattia emorroidaria ĆØ una disfunzione legata all'infiammazione delle vene emorroidali che scivolano all'esterno della loro sede naturale per il cedimento della mucosa rettale. In alcuni casi si puĆ² formare un grumo di sangue (coagulo o trombo) che amplifica i sintomi dolorosi.

Nonostante non siano ancora state ben individuate le vere cause delle emorroidi, fattori predisponenti o scatenanti sono senza dubbio l'etĆ , la stitichezza o la diarrea croniche, lā€™obesitĆ , la gravidanza e lā€™uso eccessivo di lassativi.Ā 

Il fattore ereditario, inoltre, potrebbe avere una certa importanza. ƈ bene sottolineare che concorrono alla comparsa di una malattia emorroidaria le cattive abitudini alimentari e la vita sedentaria. Periodi di stress e forte tensione, interferendo con la regolaritĆ  intestinale, possono anchā€™essi favorire lo sviluppo delle emorroidi.

La scorretta alimentazione con uno scarso apporto di fibre e ancora piĆ¹ una defecazione irregolare sono perĆ² probabilmente i fattori che piĆ¹ incidono sullo sviluppo delle emorroidi. Il loro sviluppo puĆ² dipendere da un aumento della pressione all'interno dell'addome causata da sforzi effettuati durante l'evacuazione dell'intestino piuttosto che dallo stare seduti a lungo sul water. Non a caso, chi ne soffre riferisce di avere problemi di stitichezza cronica, di bere poca acqua, di assumere poche fibre (frutta, verdura, cereali e legumi) e consumare alcolici. La scarsa assunzione di acqua rende le feci ancora piĆ¹ dure e lo sforzo necessario per la loro espulsione puĆ² favorire le emorroidi.

Leggi anche l'articolo di approfondimento Emorroidi: ecco gli alimenti da evitare.

In particolare, nei soggetti a rischio ĆØ necessario evitare alcuni cibi e preferirne altri.

Alimenti consigliati Alimenti da evitare
Pasta e riso a olio crudo Cibi piccanti
Pane integrale Vino
Carni bianche Grassi animali
Formaggi magri Crostacei
Verdura cotta Formaggi stagionati
Frutta ben matura Insaccati
Spezie
Affumicati

Inoltre, ĆØ importante bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno.

In questo modo si riduce la compattezza delle feci e quindi la stitichezza, facilitando la defecazione.

Cure

Secondo le linee guida internazionali lā€™approccio piĆ¹ adatto per la cura delle emorroidi va scelto in relazione ai sintomi avvertiti dal paziente. Si puĆ² intervenire con terapie mediche o chirurgiche, ma ĆØ molto importante agire anche sullo stile di vita.

Igiene locale

In genere, in presenza di emorroidi il cambiamento degli stili di vita, sia alimentari sia comportamentali, ĆØ il primo intervento terapeutico. Anche lā€™igiene locale ĆØ fondamentale: ĆØ consigliabile fare il bidet alcune volte al giorno con acqua tiepida e sapone acido per lenire bruciore e prurito, ma senza eccessi. Lā€™uso eccessivo dei saponi asporta la secrezione delle ghiandole sebacee che ha un effetto protettivo sulla cute e puĆ² quindi aumentare il prurito. In tal caso conviene sostituire il sapone con preparati meno irritanti a base di oli vegetali e olio di mandorla.

AttivitĆ  fisica

La sedentarietĆ  puĆ² favorire lo sviluppo delle emorroidi, mentre una regolare attivitĆ  fisica puĆ² contribuire a regolarizzare lā€™intestino, contribuendo a prevenirle e favorendone unā€™evoluzione positiva qualora si siano giĆ  manifestate. Ovviamente in fase acuta ĆØ meglio evitare sforzi eccessivi per non peggiorare lā€™infiammazione.

Alimentazione

La principale raccomandazione sul piano della dieta ĆØ aumentare lā€™apporto di fibre per contrastare la stipsi, che come detto ĆØ uno dei fattori che favoriscono le emorroidi. Le fibre rendono le feci meno dure, ne aumentano la massa, accelerano il transito intestinale e riducono gli sforzi per lā€™evacuazione. Pepe, troppe spezie e cibi piccanti sembrerebbero invece favorire le emorroidi: ĆØ quindi necessario limitarne il consumo soprattutto se cā€™ĆØ una predisposizione a svilupparle.Ā 

Trattamento farmacologico

I trattamenti farmacologici piĆ¹ utili a dare sollievo alle emorroidi infiammate sono a base di cortisonici e antidolorifici. Possono inoltre essere dā€™aiuto alcuni farmaci vasoprotettori come i flavonoidi. Questi prodotti, da assumere per bocca, sembrerebbero in grado di aumentare il tono venoso, il drenaggio linfatico e la resistenza capillare. Spesso, quando le emorroidi sono in fase iniziale si usano preparazioni per via topica a base di antinfiammatori e steroidi, anestetici locali o molecole vasoattive. Lā€™efficacia di queste pomate ĆØ comunque parziale. Gli anestetici locali possono controllare il dolore e il prurito, mentre le creme contenenti steroidi possono esercitare unā€™azione antinfiammatoria locale, ma non fanno miracoli e non sono in genere in grado di bloccare lā€™evoluzione delle emorroidi.

Rimedi fitoterapici

Per quanto riguarda la fitoterapia, si possono utilizzare rimedi a base di Zanthalene, un innovativo principio attivo che garantisce unā€™importante azione lenitiva, l'ippocastano, che grazie al suo contenuto in escina agisce come un potente vasocostrittore, la liquirizia, che ĆØ considerato il piĆ¹ efficace simil-corticoide di origine naturale, la vite, i cui principi attivi sono in grado di collaborare alla protezione di vene e capillari.

La chirurgia

Quando la gravitĆ  della condizione ĆØ tale da avere un impatto negativo sulle normali attivitĆ  quotidiane ĆØ necessario considerare il trattamento chirurgico. Esistono numerosi approcci, piĆ¹ o meno invasivi, che vanno scelti in base alle esigenze del soggetto interessato e alla sua particolare condizione. In tutti i casi prevedono lā€™asportazione del tessuto emorroidale.

Esiste anche un approccio ambulatoriale con crioterapia per consentire la cicatrizzazione delle emorroidi. Tale metodo permette di selezionare le lesioni da eliminare, sia interne sia esterne, e di isolarle dalle mucose circostanti sane con una speciale legatura in modo da agire soltanto in tali aree senza coinvolgere lā€™intera parete del retto. Con questa tecnica si ha il duplice vantaggio di poter operare in anestesia locale e di non arrecare lesioni allā€™ano.

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