I bambini occidentali sono sempre più iper-nutriti? Non proprio. Non è sempre detto, infatti, che mangiare tanto significhi anche introdurre adeguate quantità di nutrienti essenziali.
È vero, il cibo nei paesi industrializzati è sovrabbondante, ma dal punto di vista nutrizionale i nostri ragazzi sono molto spesso iper-alimentati in modo inadeguato piuttosto che iper-nutriti.
Può sembrare una pignoleria linguistica, ma si tratta in realtà di due concetti ben diversi. Il nutrimento, quello vero, che aiuta a crescere in modo efficiente, a sentirsi bene e a costruire un organismo sano, non viene dall’eccesso di carboidrati e grassi, che porta ad accumulare inutili e dannosi chili di troppo, ma da un’alimentazione varia e bilanciata che permette di ottenere tutte le sostanze di cui l’organismo ha bisogno, nella giusta misura.
Quindi anche proteine nobili (presenti in pesce, carne e legumi), sali minerali (calcio, fosforo, ferro, magnesio e zinco, innanzitutto) e vitamine. Tutte le vitamine.
Da quelle antiossidanti, come la A, la C e la E (contenute soprattutto in frutta e verdura), indispensabili per supportare il metabolismo particolarmente attivo ed esigente tipico dell’infanzia e dell’adolescenza, a quelle dotate di proprietà specifiche, come la vitamina D (essenziale per assorbire e fissare il calcio nelle ossa) e quelle del gruppo B, che aiutano a trasformare i carboidrati in energia, a sostenere l’attività cerebrale e l’apprendimento e a migliorare le difese immunitarie naturali.
Molti i motivi di una dieta inappropriata
Purtroppo, oggi, ottenere quantità sufficienti di questi preziosi composti attraverso la sola alimentazione non è facile.
Non soltanto per la mancanza di tempo che spesso induce anche le mamme più attente a optare per piatti pronti o surgelati, nei quali i nutrienti essenziali si sono in parte perduti.
Ma anche perché, pur optando per cibi freschi acquistati giorno per giorno e cucinati al momento, in molti casi il contenuto vitaminico di frutta e verdura coltivate in serra, fuori stagione o a ritmi accelerati è tendenzialmente inferiore di quello dei vegetali cresciuti in modo naturale.
A ciò si aggiungono, poi, i ben noti e immancabili “capricci” dei più piccoli (cui talvolta è davvero impossibile non arrendersi), i pasti fuori casa su cui i genitori possono avere un controllo molto scarso e le sempre più diffuse allergie e intolleranze che spesso limitano il ventaglio di alimenti proponibili con serenità.
Quando l'alimentazione non basta
Per compensare lo scarso apporto dietetico, soprattutto in periodi di aumentato fabbisogno come i cambi di stagione, i malanni occasionali o le settimane di studio intenso in prossimità della fine dell’anno scolastico, ci si può affidare a integratori multivitaminici e di sali minerali.
Oggi disponiamo di un numero sempre più vasto di formulazioni, tra le quali anche quelle appositamente studiate per fornire tutte le sostanze di cui il bambino ha bisogno in proporzione bilanciata.
Bastano cicli d’assunzione regolare di 15-20 giorni per restituire vitalità ed energia anche ai piccoli inappetenti. A patto però di non concedere troppe deroghe a tavola: il ricorso all’integratore non deve mai essere visto come una facile alternativa a un’alimentazione sana, ma come un prezioso alleato di “rinforzo”, da sfruttare con criterio.
Analogo discorso vale per bambini e adolescenti voraci, sanissimi e molto attivi, costantemente impegnati fisicamente e mentalmente, tra scuola, sport, lezioni di musica, giochi al computer e uscite con gli amici.
Il loro fabbisogno di vitamine e sali minerali è massimo, specie nella fase dello sviluppo puberale, e richiede di essere periodicamente soddisfatto anche attraverso supplementi specifici, oltre che con una dieta adeguata e di qualità.