Intestino irritabile: ecco i sintomi


Dolore addominale, stipsi o diarrea, mal di testa, stanchezza. Sintomi piuttosto aspecifici, che ognuno di noi può aver sperimentato. Ecco quando sospettare il colon irritabile.

I sintomi riconducibili alla sindrome del colon irritabile possono variare da una persona a un’altra e spesso sono liquidati come disturbi da cattiva alimentazione.

In effetti compare più frequentemente in chi mangia in modo disordinato e scorretto, ma non è il cibo la causa principale di questa sindrome, che appare essere, oggi, una delle malattie intestinali più frequenti.

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La sintomatologia si fa in tre

Sostanzialmente si presenta con tre differenti tipi di disturbi:

  • gonfiore e dolore addominale accompagnati spesso da meteorismo, oppure crampi;
  • alterazione della frequenza di evacuazione e della consistenza delle feci;
  • sintomi non intestinali, quali nausea, bruciore gastrico, fastidio o dolore alla testa, stanchezza.

C’è chi si ritrova a dover andare in bagno di continuo, con feci molli o vera e propria diarrea e chi, al contrario, soffre per crampi addominali e stitichezza: le feci sono più dure del solito e la defecazione difficile.

Spesso è presente muco chiaro o biancastro nelle feci.

Qualcuno, poi, sperimenta periodi di diarrea alternati a periodi di stipsi. E quasi sempre associati a sintomi non intestinali, come nausea, mal di testa e stanchezza insolita.

Può succedere anche che la sintomatologia sparisca o si attenui per alcuni mesi.

Il segreto è la frequenza

Con disturbi così aspecifici, come si fa a sapere se siamo in presenza di colon irritabile? Gli esperti ci suggeriscono di fare attenzione alla loro frequenza.

Se si deve correre in bagno più di tre volte al giorno o, al contrario, si riesce ad evacuare non più di tre volte la settimana e questi eventi continuano per un periodo di almeno 12 settimane (anche non consecutive) nel corso dell'anno è molto probabile che si soffra di colon irritabile

I fattori che peggiorano i disturbi

La sintomatologia poi può esacerbarsi in alcune situazioni tra le quali:

  • dopo pasti abbondanti;
  • assunzione di determinati cibi o bevande, come grano, orzo, segale, cioccolata, latte e derivati, alcol, bevande contenenti caffeina;
  • accumulo di gas nel colon;
  • assunzione di alcuni farmaci;
  • periodi di stress.

Per quanto riguarda l'alimentazione, esistono anche altri cibi ai quali fare attenzione.

Verdure Cavoli, carciofi, cipolle, rucola, cetrioli, patate
Frutta Pesche, pere, prugne, uva
Altro Legumi, carne in scatola, carni conservate, dolcificanti

Nelle donne, inoltre, i sintomi sono più gravi durante il ciclo mestruale, quindi sembra che gli ormoni sessuali abbiano un ruolo nel peggiorare i disturbi da colon irritabile.

Infine, chi soffre di intestino irritabile è spesso un soggetto ansioso o depresso; sappiamo che ansia e depressione possono far peggiorare la sintomatologia, ma potrebbe anche accadere il contrario, ovvero la malattia può indurre depressione e ansia.

Attenzione se...

Non si possono ascrivere a colon irritabile, invece, situazioni quali:

  • esordio dei disturbi dopo i 50 anni;
  • sintomi acuti che compaiono all’improvviso;
  • anoressia o perdita di peso;
  • febbre;
  • diarrea senza sintomatologia dolorosa;
  • grasso nelle feci;
  • sangue nelle feci;
  • intolleranza al lattosio e al glutine.

In questi casi il medico prescriverà esami specifici per valutare la presenza di altre patologie dell’intestino.

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