Erbe alleate delle gambe


Capillari in evidenza e gonfiore: ecco come prevenire questi disturbi in modo naturale.

Le gambe piacciono di più, sosteneva una canzone degli anni Trenta. Niente di più vero, soprattutto quando non sono segnate da una ragnatela di sottili linee blu.

Proprio così: a provocare quel fastidioso e antiestetico reticolo di venuzze è l’insufficienza venosa, a sua volta causata dalla riduzione del tono dei vasi venosi delle gambe e dal cattivo funzionamento delle valvole che regolano la risalita del sangue dai piedi al cuore.

In pratica, le valvole si chiudono al passaggio del sangue, impedendone il riflusso verso il basso. Quando non funzionano bene, il sangue tende a ristagnare e a indebolire le pareti delle vene, che finiscono con il perdere il loro tono: i tubi si deformano, i liquidi ristagnano in basso, le caviglie e le gambe si gonfiano.

Il risultato? Capillari in rilievo, ovvero teleangectasie e odiose vene varicose. All’origine di questo disturbo circolatorio, ci sono fattori come la gravidanza, l’uso di alcune pillole anticoncezionale, l’obesità, la sedentarietà, l’alimentazione, il clima troppo caldo, il tipo di lavoro (più si sta in piedi, più si rende difficile la circolazione), la predisposizione genetica e l’appartenenza al sesso femminile.

Le donne, infatti, ne soffrono quattro volte più degli uomini a causa degli sbalzi ormonali (estrogeno e progesterone in testa).

Per fortuna, è possibile preservare la salute delle gambe e prevenire i disturbi circolatori: basta mantenere integri i vasi e i tessuti connettivali circostanti, migliorando la circolazione periferica, sia superficiale sia profonda, degli arti inferiori.

Un’arma formidabile ci arriva dalla fitoterapia: in natura esistono diverse erbe amiche delle gambe, che aiutano a prevenire e curare l’insufficienza venosa. Tra queste, le più efficaci sono la centella asiatica, la vite rossa, il mirtillo nero, l’ippocastano, il ginkgo biloba.

I loro effetti sono descritti sinteticamente nella tabella e, più avanti, spiegati in dettaglio:

Rimedio fitoterapico Funzione
Centella asiatica Riduce il senso di pesantezza alle gambe, il gonfiore alle caviglie, il prurito e i crampi notturni
Vite rossa Rafforza le pareti delle vene
Ippocastano Ha proprietà astringenti e antinfiammatorie
Ginkgo biloba Mantiene la tonicità capillare

Venuzze bye-bye

Riduce il senso di pesantezza alle gambe, il gonfiore alle caviglie, il prurito e i crampi notturni: è la Centella asiatica, una pianta originaria dei paesi tropicali e subtropicale del Sud-Est asiatico, che ha il pregio di stimolare la produzione di collagene, rendendo vene e capillari più resistenti ed elastici.

Dalle sue foglie si ricava la “frazione totale triterpenica” (FTTC), efficacissima nel contrastare l’insorgenza e la progressione dei problemi circolatori degli arti inferiori.

L’estratto secco può essere utilizzato in creme o compresse, quest’ultime da assumere nei mesi primaverili per essere in grado di affrontare l’estate.

La tollerabilità del prodotto consente di protrarre la somministrazione per alcuni mesi, ma è meglio evitarne l’assunzione in gravidanza e allattamento.

Perfetto per rafforzare le pareti delle vene e, di conseguenza, contrastare il gonfiore e la sensazione di pesantezza, anche la Vite rossa (nome scientifico Vitis vinifera). Un ulteriore vantaggio è dato dalla diminuzione della quantità di glicoproteine accumulate sulla membrana basale dei vasi capillari.

Il suo estratto, ricavato dalle foglie, è ricco di flavonoidi e di tannini antociani ed è ben tollerato. Per ottenere un buon risultato, però, bisogna completare un ciclo di somministrazioni di 2 o 3 mesi.

Se desiderate aumentare il tono, la resistenza e l’elasticità dei capillari, riducendone la permeabilità in eccesso e mantenendo in condizioni ottimali il tessuto connettivo sottocutaneo, l’Escina fa al caso vostro.

Si estrae dai semi di ippocastano (nome scientifico Aesculus hippocastanum), ha proprietà astringenti e antinfiammatorie e si assume, generalmente, nella stagione calda.

Azione protettiva dei vasi sanguigni anche per il Ginkgo biloba. Dalle sue foglie si ottiene un particolare estratto, indicato per il mantenimento della tonicità capillare, per favorire a livello cutaneo la microcircolazione e, quindi, combattere i sintomi dell’insufficienza venosa.

Capace di contrastare la fragilità e l’eccessiva permeabilità dei vasi sanguigni, il Mirtillo nero (vaccinium myrtillus). Il merito di questi effetti va agli antocianosidi, contenuti nelle sue bacche.

Tra i pregi, anche l’azione antiemorragica e l’effetto protettivo contro i radicali liberi. Per ottenere un buon risultato, deve essere assunto per 2 o 3 mesi, intervallati da periodi di sospensione di 15/20 giorni.

Fa parte del gruppo di erbe amiche delle gambe anche il Rusco, da cui si ricava la ruscogenina, un flavonoide naturale in grado di migliorare la funzione capillare e di ridurre la permeabilità anomala.

Le regole per restare in gamba

Per dare una mano alla circolazione non basta affidarsi alle erbe ma bisogna prestare attenzione al proprio stile di vita, che influisce significativamente sulla salute delle gambe.

I disturbi dovuti all’insufficienza venosa si possono prevenire (o migliorare) seguendo cinque, semplici regole.

Prima: la dieta. Alimentarsi in modo sano mantiene in salute le gambe. Il regime ideale consiste è il seguente:

  • bere almeno due litri di acqua al giorno ed evitare caffè, alcolici e bibite gassate;
  • mangiare molta frutta e verdura fresca, in particolare ananas (contiene la bromelina, un enzima che ha un effetto antinfiammatorio e anticellulitico);
  • preferire il pesce e le carni bianche e ridurre il consumo di cibi grassi;
  • consumare una buona sufficiente quantità di fibre e di cibi ricchi di vitamina C, che rafforzano le pareti venose;
  • limitare l’uso del sale: favorisce la ritenzione dei liquidi ed è causa di aumento della pressione sanguigna e dell’ostruzione delle arterie.

Seconda: l’attività fisica. Un regolare esercizio fisico quotidiano, anche leggero, è il rimedio migliore per avere gambe toniche e sane. Gli sport più indicati sono quelli che rafforzano la muscolatura degli arti inferiori senza affaticare il sistema venoso: nuoto, jogging e bicicletta.

Vanno bene le lunghe passeggiate, meglio se lungo la riva del mare: l’acqua apporta un massaggio benefico per la circolazione.

Si può fare attività fisica anche dietro la scrivania: basta alzarsi dalla sedia ogni mezz’ora e fare quattro passi. E da seduti, muovere spesso i piedi, ruotare le caviglie e, soprattutto, evitare di accavallare le gambe.

Terza: massaggi&co. Servono a riattivare la circolazione linfatica e venosa, drenare i liquidi in eccesso e aumentare l’elasticità delle fibre muscolari. Affidatevi, però, a specialisti di comprovata bravura per non peggiorare la situazione.

Quarta: idroterapia. Al termine della giornata, immergete le gambe in acqua fredda e subito dopo tenetele per qualche minuto in verticale: bagni, docce fredde e idromassaggio sono utili al miglioramento della circolazione.

Evitate, invece, saune e bagno turco: provocano la dilatazione delle vene. Per lo stesso motivo non bisogna esporsi al sole nelle ore più calde della giornata ed è bene non eccedere con le lampade a raggi ultravioletti.

Quinta: dress&shoes code. Se soffrite di problemi circolatori, fate attenzione al vostro abbigliamento, soprattutto d’estate.

Perfette le gonne e i pantaloni morbidi, in tessuti naturali come cotone, seta e lino. No ai jeans stretti, che comprimono e surriscaldano le gambe. No anche ai tacchi alti o alle ballerine rasoterra: scegliete scarpe comode, con un tacco non superiore ai 4 centimetri.

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