Emicrania e intolleranze alimentari

DOMANDA

Sono il papà di una ragazza di anni 17. Da circa due anni soffre di emicrania senz'aura. Ha praticato gli accertamenti e gli esami strumentali indicati dai vari specialisti consultati(ORL,Oculista,Neurologo)compresi EEG E RMN Encefalo che sono risultati tutti nella norma. Al disturbo emicranico si associano turbe dispeptiche,quali nausea,senso di ripienezza gastrica,aerofagia e,talvolta,singhiozzo. Recentemente, ha praticato prelievo ematico per il dosaggio, con metodo immunoenzimatico, delle IgG alimentari specifiche (pannello comprendenrte 109 sostanze alimentari) da cui è risultata intollerante in modo marcato al latte vaccino,albume d'uovo,frumento,grano saraceno,granoturco,riso e a vari legumi,quali piselli,fagioli e lenticchie. Non risulta,invece,intollerante, tra i cereali, al glutine, avena, orzo e segale. Non ci sono intolleranze alla carne, al pesce, agli ortaggi e alla frutta. Vorrei,innanzitutto,un Suo parere circa la possibile correlazione tra la sintomatologia accusata e le suddette intolleranze e un consiglio circa il regime dietetico da seguire ed i prodotti alimentari del commercio più idonei.

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Patrizia Maria Gatti, Specialista in Scienza dell’Alimentazione

L’emicrania è una patologia che fa parte delle cefalee primarie, caratterizzata da dolore in una sola parte della testa e da una sintomatologia di tipo neurovegetativo, che include nausea, vomito, fotofobia (fastidio alla luce) e fonofobia (fastidio ai suoni e voci).
Il dolore può peggiorare con l’attività fisica.
L'emicrania può essere complessa, detta anche emicrania con aura, preceduta da un insieme di sintomi specifici chiamati aura, che comprendono disturbi sensitivi come le parestesie, disturbi del linguaggio come le disartrie e disturbi di tipo visivo come i scotomi.
L'emicrania comune o emicrania senza aura, al contrario, non presenta questa caratteristica.
Gli altri due tipi di emicrania sono il mal di testa vascolare e il mal di testa a grappolo.
Il 12% della popolazione mondiale soffre di emicrania. Solo una minoranza di pazienti affetti da emicrania, si rivolge al proprio medico per cercare aiuto e soltanto il 16% consulta uno specialista. Questo comporta una mancanza di cure appropriate, una rassegnazione verso il proprio problema e, a volte, l'abuso di antidolorifici.
Le intolleranze alimentari sono patologie, dovute ad una risposta alterata del sistema immunitario a diverse sostanze che entrano nel nostro organismo.
Si manifestano con vari sintomi quando ingeriamo determinate sostanze, verso i quali l’organismo manifesta delle reazioni anomale.
Queste sostanze possono essere di varia natura:
-chimica come gli aditivi i farmaci o i conservanti;
-infettiva come virus e batteri;
-tossica, come i metalli pesanti;
-costituenti di alimenti di larga diffusione come il glutine che si trova in alcuni cereali e il lattosio del latte e i suoi derivati, uova, pesce, pomodoro.
Ma anche altri stimoli possono scatenarle. Come lo stress e l’ansia, i traumi, le malattie della mucosa intestinale, l’inquinamento e il rumore e la predisposizione genetica. A differenza delle allergie, si manifestano in modo più subdolo, più lento e ritardato, con sintomi, a volte, sfumati, come affaticamento e nervosismo. Le manifestazioni più frequenti sono cefalea, dolori addominali, nausea, tachicardie, aritmie, febbricola, dermatiti ed eczemi.
Si calcola che circa l 1% della popolazione italiana soffra di intoleranze alimentari.

Nel nostro intestino il sistema immunitario o di difesa, è presente con le plache di Peyer, minuscoli noduli, situati lungo il nostro intestino che assorbendo le particelle dei vari alimenti in transito, generano degli anticorpi che si legano alle sostanze ingerite.

Gli anticorpi sono di tre tipi IgA, IgG e IgM. Nel caso di intolleranza alimentare, gli alimenti non vengono digeriti ed assimilati bene, o per alterazioni della mucosa intestinale che permette l’assorbimento di sostanze estranee al corpo, come batteri e additivi, o di particelle alimentari non ancora digerite per carenza di produzione di enzimi specifici.
In questi casi c’è una maggior produzione degli anticorpi IgG, che provocano infiammazione, piuttosto che degli anticorpi IgA che sono particele innocue.

Sono stati pubblicati numerosi lavori scientifici che confermano una relazione fra emicrania e intolleranza o allergia ad alcuni cibi (Monro e colleghi, 1984; Mansfield e colleghi, 1985; Pacor e colleghi, 1989; Guariso e colleghi, 1993).
Uno studio molto recente ha dimostrato che, in alcuni casi, l’emicrania può essere causata in maniera specifica da intolleranze alimentari mediate dalle IgG (A. Hernàndez e colleghi, 2007). E’ stata valutata la concentrazione delle IgG, che sono gli anticorpi specifici che si legano alla sostanza incriminata per distrugerla, nel siero di pazienti emicranici che non rispondevano alle terapie tradizionali.
Il numero di reattività mediate da IgG, verso gli alimenti, è risultato significativamente maggiore nei pazienti che soffrivano di emicrania rispetto al gruppo di controllo. Inoltre è stato dimostrato che una dieta di eliminazione della sostanza colpevole dalla propria alimentazione, per alcuni mesi, induce la scomparsa dei sintomi senza la necessità di utilizzare farmaci.

Esistono vari tests per la diagnosi delle intolleranze, “soggettivi”, basati sui prelievi sanguigni, per la ricerca di anticorpi IgG, come il Rast test ed il Prick test, ed “oggettivi”, come il test kinesiologico e il Dria test.

Patrizia Maria Gatti
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano si è Specializzata in Scienza dell’alimentazione (indirizzo dietetico) presso il medesimo Ateneo nel 1986. Nel 1994 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Biochimica e la Specializzazione in Biochimica Clinica (indirizzo diagnostico) nel 1997.

Attualmente lavora come libero professionista: svolge attività privata come medico specialista e come author and medical editor multimedia communication. È autore di numerose pubblicazioni in: ricerca clinica, ricerca scientifica di base, biochimica nutrizionale e delle malattie legate alla nutrizione (diabete, obesità, dislipidemie, aterosclerosi). Ha al suo attivo numerose partecipazioni in qualità di docente e/o di relatore a convegni e corsi di educazione nutrizionale per la popolazione generale e per le scuole e a congressi nazionali e internazionali. Possiede oltre 10 anni di esperienza nella comunicazione multimediale salute, medicina e nutrizione.

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