Prurito e pelle secca: quali sono le soluzioni?

Un disturbo presente a ogni età e in tutte le stagioni, con picchi di incidenza in inverno e in estate. I rimedi esistono, l’importante è usarli con criterio.

Alzi la mano chi non ha mai avuto un problema di prurito? Sono davvero pochi i fortunati che non l’hanno mai sperimentato.

E non si sta parlando soltanto del fastidio, magari intenso ma temporaneo e sopportabile, determinato da banali punture di insetti, ma della sensazione di prurito più persistente e/o diffusa che può insorgere per le ragioni più diverse in varie zone del corpo, creando un serio disagio durante il giorno e impedendo di dormire bene di notte.

Tra le tante, l’eccessiva pelle secca è la più frequente causa di prurito a ogni età. A favorirne la comparsa sono soprattutto l’uso abituale di bagnoschiuma e docciaschiuma aggressivi e i lavaggi troppo ravvicinati, specie se si rimane immersi a lungo nella vasca da bagno o si resta troppo tempo sotto la doccia calda: tutti fattori che alterano in modo drastico la barriera idrolipidica naturale (barriera cutanea), che riveste e protegge l’epidermide dalla perdita di liquidi e dall’aggressione degli agenti esterni.

Ma all'origine di pelle secca e prurito intenso possono esserci anche malattie infiammatorie croniche della cute, come la dermatite atopica e la psoriasi, oppure forme allergiche cutanee o alimentari o, ancora, destabilizzazioni della barriera cutanea dovute al contatto con sostanze irritanti d'uso domestico (come detersivi, candeggina o ammoniaca diluite ecc.). In alcuni casi, poi, a irritare l'epidermide può essere la semplice acqua, soprattutto se ricca di calcare o addizionata con cloro, ma talvolta anche quando è "dolce" e purissima.

Vediamo come fare per proteggere la cute e prevenire o alleviare alcuni fastidi.

Le situazioni e i periodi a rischio

Bambini e giovani adulti rischiano disidratazione e irritazioni cutanee soprattutto in inverno, a causa del freddo e dello smog atmosferico, e in estate, dopo eccessive esposizioni al sole, specie se combinate con la permanenza in ambienti molto secchi e ventilati, senza un’adeguata applicazione di creme idratanti e protettive.

Anche i bagni in piscina e in mare possono favorire la disidratazione cutanea, specie se prolungati e non seguiti subito dopo da una doccia con acqua dolce fresca o tiepida: i primi per effetto del cloro; i secondi a causa del sale che persiste sulla pelle.

Tutte queste circostanze ambientali, infatti, favoriscono l'indebolimento della barriera cutanea superficiale a promuovono la perdita d'acqua per traspirazione passiva. E se si suda molto, paradossalmente, la secchezza cutanea e il prurito che ne consegue vengono promossi ulteriormente perché il sudore ha un'azione irritante sull'epidermide e altera in modo drastico il microfilm idrolipidico protettivo.

Gli anziani, invece, tendono a sviluppare secchezza cutanea e prurito intenso diffuso durante tutto l’anno (soprattutto agli arti, irrorati in modo meno efficiente dalla circolazione sanguigna) e anche in condizioni climatiche ideali, perché, con l’età, l’equilibrio dermo-epidermico diventa più precario e i tessuti riescono a trattenere minori quantità di liquidi. Come rimediare?

Igiene delicata e idratazione

L’igiene quotidiana è fondamentale, non si discute. Ma se si vuole rispettare l’equilibrio della pelle ed evitare l’insorgenza di disidratazione, eritema, bruciore e sensazione di prurito bisogna trovare un compromesso tra esigenze di pulizia e delicatezza.

Al di là delle preferenze individuali rispetto a profumo e consistenza, quando si sceglie un sapone, solido o liquido, per il viso o per il corpo bisogna ricordare che il detergente “ideale” non deve asportare completamente il microfilm idrolipidico superficiale, né modificare l’acidità fisiologica dell’epidermide (pH 5,5).

Inoltre, deve presentare una buona tollerabilità cutanea, documentata da una valutazione dermatologica certificata.

La scelta dovrebbe, quindi, cadere su latti detergenti, pani “non-sapone”, olii lavanti e bagnoschiuma/docciaschiuma altamente idratanti ed emollienti.

Anche lo shampoo deve essere estremamente delicato e di buona qualità, specie se si ha una nota propensione alla forfora, la cui produzione sarebbe inevitabilmente promossa dalla disidratazione e dall'eccessiva sollecitazione del cuoio capelluto.

In tutti i casi, il contatto con la pelle e con il cuoio capelluto deve essere breve e, terminate le operazioni di lavaggio, i residui di detergente e shampoo (anche se di ottima qualità) vanno eliminati completamente con un accurato risciacquo perché la loro permanenza sulla cute ha effetti disidratanti e irritanti.

Anche la temperatura dell'acqua è importante perché sia quella troppo calda sia quella troppo fredda alterano la barriera cutanea e sensibilizzano notevolmente l'epidermide, fino a determinare vere e proprie dermatiti nelle persone predisposte (per esempio, quelle affette da dermatite atopica).

La pelle va, quindi, asciugata lentamente, tamponando con una spugna morbida e successivamente protetta con un preparato idratante fluido (un’emulsione o un olio) per favorire il ripristino della barriera lipidica superficiale e prevenire l’insorgenza di secchezza e arrossamento.

Per favorire un più rapido ed efficiente assorbimento dei prodotti idratanti ed emollienti, è consigliabile stenderli quando la pelle è ancora leggermente umida e più "ricettiva", massaggiando con delicatezza, senza sfregare.

Anche l’ambiente conta

La pelle non risente soltanto delle condizioni climatiche legate alle variabili atmosferiche esterne (in particolare, riduzione o aumento della temperatura e dell'umidità), ma anche di quelle del microambiente che si forma tra epidermide e indumenti in seguito alla traspirazione.

Per assicurare alla cute il massimo benessere è importante vestirsi a strati per evitare sia la sudorazione eccessiva sia di avere freddo, stressando ulteriormente l’epidermide.

In inverno, inoltre, è consigliabile predisporre umidificatori almeno negli ambienti in cui si soggiorna più a lungo (a casa e in ufficio) per ridurre la secchezza dell’aria.

Se ci si vuole prendere cura della propria pelle a 360°, non si deve dimenticare che morbidezza e elasticità dell’epidermide sono connesse anche al grado di idratazione generale dell’organismo. Di conseguenza, anche la dieta ha un ruolo determinante.

Sia nei giovani sia negli anziani, uno dei segni di disidratazione più evidenti e facili da riconoscere è la comparsa di labbra secche e screpolate.

Per prevenirla e contrastarla, bisogna cercare di bere ogni giorno almeno 1,5-2 litri di acqua o altre bevande (non zuccherate, non alcoliche e prive di caffeina) e di consumare frutta e verdura fresche in abbondanza, preferibilmente crude, ma anche cotte o sotto forma di zuppe, minestre, vellutate.

Oltre a rifornire di ulteriori liquidi, gli alimenti vegetali contribuiscono a migliorare il benessere della cute grazie all’apporto di vitamine (in particolare la A, la C e la E), sali minerali e altre sostanze antiossidanti, utili anche per contrastare i radicali liberi che promuovono l’invecchiamento.

Come placare il fastidio

Igiene quotidiana

Evitare i saponi aggressivi, preferendo i non saponi, i latti detergenti e gli oli-lavanti

Abituarsi a bagni e docce brevi e con acqua non troppo calda

Asciugare tamponando delicatamente con una spugna morbida

Non sfregare mai la pelle ed evitare di grattarsi

Creme

Applicare sempre creme idratanti/emollienti ipoallergeniche dopo il bagno o la doccia

Se è presente prurito intenso, applicare creme idratanti specifiche, come per esempio quelle a base di lipidi lamellari e provitamina B5 (pantenolo) che favoriscono il naturale ripristino della barriera cutanea protettiva

Farmaci Se indicati dal medico, ricorrere a trattamenti con farmaci antistaminici o corticosteroidi topici o per bocca
Altri rimedi Se la sensazione di prurito è insopportabile, bagnare la pelle con acqua fredda oppure applicare un impacco fresco per ottenere sollievo

E se fosse allergia?

Prurito intenso, arrossamento, pomfi o un gonfiore più diffuso sono le caratteristiche manifestazioni che si possono riscontrare a livello della cute quando viene esposta a sostanze verso le quali si è soggettivamente sensibilizzati (dermatite allergica da contatto) oppure come conseguenza di reazioni allergiche nei confronti di specifici alimenti.

In entrambi i casi, segni e sintomi cutanei dell'allergia iniziano a manifestarsi da mezz'ora ad alcune ore dopo la sollecitazione del sistema immunitario da parte degli allergeni e possono persistere per un periodo di tempo variabile da caso a caso. Se l'esposizione al composto critico è continuo, anche la sensazione di prurito e le altre manifestazioni cutanee si manterranno in modo prolungato.

Le sostanze che possono causare dermatiti allergiche da contatto o alimentari sono moltissime, ma quelle più frequenti sono:

  • lattice
  • metalli (nichel, cromo, cobalto ecc.)
  • coloranti
  • tinture per capelli o prodotti per la decolorazione
  • tessuti
  • profumi, cosmetici, prodotti per la depilazione o la rasatura, detergenti e shampoo. 

Soprattutto in età adulta, le allergie alimentari vere e proprie (per esempio al latte, alle uova, ai crostacei, alle arachidi ecc.) sono rare, mentre si riscontrano abbastanza spesso sensibilizzazioni nei confronti di particolari alimenti (glutammato, fragole, pomodori, bevande e cibi fermentati, lievito, cioccolato ecc.) o dell'istamina, che possono determinare lo sviluppo di arrossamento e sensazione di prurito del tutto simili a quelli di una reazione allergica non grave.

Se si sospetta di soffrire di un'allergia, è necessario sottoporsi a una visita da uno specialista in allergologia e sottoporsi a test allergologici cutanei (Prick e Patch test), eventualmente seguiti anche da valutazioni sul sangue (Rast test), in grado di identificare i principali allergeni che possono “infastidire” il sistema immunitario. Una volta riconosciute le sostanze a rischio, si dovrà cercare di evitarle il più possibile nella vita quotidiana, scegliendo prodotti, materiali e alimenti che non le contengono.

Prurito acquagenico

Una forma di prurito intenso molto particolare è il cosiddetto "prurito acquagenico", ossia scatenato dal semplice contatto della pelle con l'acqua, sostanza del tutto inerte, che non dovrebbe causare alcun tipo di reazione cutanea abnorme, se non troppo calda né troppo fredda.

Questa sensazione di prurito è spesso accompagnata da altre percezioni sensoriali cutanee alterate come formicolii, punture di spillo, bruciore o addirittura dolore superficiale, probabilmente dovute a un'ipersensibilità delle terminazioni nervose presenti nella pelle.

Tutti i tipi di acqua (di rubinetto, di mare, piovana, distillata ecc.) e, a volte, anche il sudore possono scatenare nell'arco di pochi minuti il prurito acquagenico, che tende poi a persistere per periodi di tempo variabili (anche diverse ore), creando un impellente bisogno di grattarsi, fino a danneggiare l'epidermide con graffi e ferite. Le zone del corpo più spesso interessate sono le braccia e le gambe.

Il prurito acquagenico può comparire senza che siano riconoscibili lesioni o segni particolari sull'epidermide dell'area interessata, oppure nel contesto di una più complessa "orticaria acquagenica" caratterizzata, oltre che dai sintomi citati, anche dalla comparsa di pomfi e arrossamento.

In questi casi, a scatenare la reazione all'acqua è probabilmente la liberazione di istamina (la principale sostanza responsabile delle manifestazioni allergiche), ma sembrano essere coinvolti anche altri composti responsabili dell'infiammazione (come prostaglandine e leucotrieni) e neurotrasmettitori in grado di sollecitare i piccoli vasi sanguigni (peptidi vasoattivi, acetilcolina, serotonina, sostanza P ecc.).

Per arrivare alla diagnosi del prurito acquagenico o dell’orticaria acquagenica e individuare i trattamenti appropriati è necessario sottoporsi a una visita specialistica dermatologica ed eventualmente neurologica, soprattutto nel caso in cui si sospetti un danno alle terminazioni nervose cutanee (neuropatia). 

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