Quella gastrointestinale è davvero influenza?


Siamo abituati a sentirla chiamare influenza gastrointestinale, ma in realtà non ha nulla a che fare con i virus influenzali.
La classica influenza che aggredisce le vie respiratorie e la cosiddetta influenza intestinale sono due malattie completamente diverse.
Le forme virali gastroenteriche sono infatti dovute a 4 tipi di virus differenti (rotavirus, norovirus, adenovirus e astrovirus), ma non ai virus influenzali. Sono quindi definite, più correttamente, gastroenteriti virali.
Proviamo a tracciare un profilo sintetico di queste due malattie.
Sintomi | |
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Influenza stagionale | Tosse, congestione, malessere e dolori muscoloscheletrici, febbre, stanchezza (soltanto raramente possono comparire vomito e diarrea) |
Gastroenterite virale | Nausea e/o vomito, diarrea, bruciori gastrici e crampi intestinali (occasionalmente febbre, mal di testa e dolori muscolari) |
I principali e più temuti responsabili dell'influenza intestinale sono i rotavirus, classificati nei sottotipi A, B e C.
Alle nostre latitudini, il picco di infezioni si registra in inverno. Colpisce preferenzialmente neonati e bambini al di sotto dei 5 anni nei quali a fianco dei classici sintomi sopraelencati possono comparire, sebbene raramente, quelli tipici delle infezioni respiratorie (tosse e raffreddore).
I sintomi durano da qualche giorno fino ad alcune settimane, a seconda del virus che li ha provocati.
Nell'adulto l'evoluzione è in genere benigna, con risoluzione spontanea entro poche ore o al massimo giorni. Lattanti, bambini e anziani sono più soggetti alle complicanze, talora gravi, della disidratazione.
I virus Norwalk o norovirus sono responsabili del 40- 50% delle epidemie di gastroenterite acuta. A differenza dei rotavirus, le infezioni possono presentarsi in tutto l'arco dell'anno e tendono a colpire i ragazzi e i giovani adulti piuttosto che i bambini.
I sintomi sono simili a quelli dei rotavirus, anche se di solito si risolvono più rapidamente.
Le influenze da adenovirus interessano soprattutto i bambini, in genere più piccoli di due anni. E durano a lungo, 5-12 giorni in media, fino a oltre 2 settimane.
Non bisogna inoltre dimenticare che soltanto il 70 per cento circa delle gastroenteriti infettive è di origine virale, mentre il rimanente 30 per cento ha origini batteriche.
Nei Paesi occidentali la gastroenterite virale non è una malattia molto grave, ma può dare serie complicazioni nei bambini molto piccoli, nelle persone anziane e in quelle immunocompromesse, a causa della disidratazione.
Secchezza delle mucose, bocca asciutta, sete, ridotta emissione di urina o urine di colore scuro, letargia, irritabilità, pianto senza lacrime, frequenza cardiaca aumentata ed estremità fredde: sono questi i sintomi della disidratazione.
Ogni volta che si sospetta disidratazione oppure se si tratta di un bambino con diarrea grave è necessario consultare subito il pediatra e somministrare abbondanti liquidi e sali minerali per contrastare la disidratazione.
Anche gli adulti, se non riescono a mantenere liquidi nello stomaco, il vomito dura più di due giorni o hanno la febbre alta, devono consultare un medico.
Non esiste alcuna terapia farmacologica efficace per la gastroenterite virale. Per aiutare l’organismo a combattere l’infezione si devono adottare alcune misure. Eccole:
Il contagio può avvenire anche tramite il consumo di alimenti e acqua contaminati. Pertanto, per limitare i rischi di infezione:
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