Adolescenti, sport e alimentazione


Che cosa e quanto deve mangiare un bambino o un ragazzo che pratica sport? La domanda è tutt’altro che scontata. Ecco allora alcuni preziosi consigli per non incorrere nei più comuni errori.

Contrariamente ad altri interrogativi, quello sulla corretta alimentazione dei giovani e giovanissimi che praticano sport giustifica una risposta che tragga spunto da ciò che non si deve fare, ossia da alcuni preconcetti ed errori da evitare.

Innanzitutto non bisogna pensare che l’apporto calorico debba aumentare a dismisura. A tale riguardo è opportuna una classificazione in base al livello di attività fisica.

Se escludiamo l’agonista, che è impegnato pressoché quotidianamente in allenamenti e richiede un approccio dietetico del tutto specifico e calibrato, la pratica di 2-3 ore di attività fisica organizzata durante la settimana consente di definire “sportivo” soltanto quel bambino che segue anche uno stile di vita attivo (per esempio perché cammina molto ed è sempre in movimento).

Quando lo sport è limitato

A differenza di un ragazzino sedentario (che, per esempio, passa parecchie ore davanti alla televisione o al computer) nel quale è dimostrato che l’aumento del dispendio energetico, per attività di durata inferiore ai 50 minuti, aumenta soltanto di poco e non giustifica quindi pasti o merende più sostanziosi.

Un altro messaggio importante, da trasferire soprattutto ai ragazzi, è che le prestazioni fisiche non possono essere amplificate in maniera artificiale: in altre parole, soltanto l’allenamento e la costanza possono consentire di migliorare i risultati.

In terzo luogo è fondamentale prefissare obiettivi ragionevoli, cioè commisurati alle reali capacità e potenzialità di ciascuno.

Infine è sempre opportuno diffidare da consigli non autorevoli, come il passaparola, o dalla tentazione di imitare le indicazioni dietetiche - anche se elaborate da uno specialista - fornite ad amici e conoscenti.

Ogni indicazione corretta deve essere personalizzata sulla base di alcuni elementi tra cui, per esempio, la costituzione corporea, il consumo metabolico, la stagione, il livello di intensità e la tipologia dell’attività sportiva praticata.

L’apporto energetico

Un apporto calorico corretto deve essere costituito da:

Percentuale dell’apporto
calorico totale
Nutrienti Alimenti
55-65% Zuccheri Prevalentemente cereali, tuberi, legumi, frutta e, in quantità minore, zucchero comune, miele, marmellate
12-15% Proteine Proteine sia animali, come latte e derivati, carni, pesci e uova, sia vegetali, quali legumi e cereali
25-30% Lipidi Latte, formaggi, carni, salumi, uova, pesci, semi oleosi, frutta secca e
“condimenti” come burro e, soprattutto olio extravergine di oliva,
ricco di sostanze antiossidanti e vitamina E

Colazione sempre e pasti leggeri

Un’abitudine importante è la prima colazione, che non deve mai essere saltata. Preferendo il classico pane, burro e marmellata ai prodotti da forno confezionati, contenenti per la maggior parte oli vegetali tropicali (olio di cocco, palma e palmisti), ricchi in grassi saturi.

Latte o yogurt con cereali e frutta (o spremuta di frutta), compatibilmente con le capacità digestive di ciascuno, rappresentano una scelta ottimale.

Nei casi di elevati fabbisogni energetici si può prendere in considerazione la colazione “salata” con pane integrale accompagnato da fonti magre di proteine quali per esempio la bresaola, il prosciutto cotto sgrassato o il salmone.

Per gli intolleranti/allergici al latte vaccino che utilizzano i derivati della soia quale fonte alternativa di proteine di origine vegetale si deve prestare attenzione all’adeguatezza dell’apporto di calcio, onde evitarne la carenza (il latte vaccino e i suoi derivati forniscono oltre il 55% del calcio introdotto con gli alimenti).

Il calcio contenuto in alcune acque minerali, quali le bicarbonato-alcalino-terrose (bicarbonato-calciche), vanta una disponibilità simile a quella del latte.

Non sempre, però, questa alimentazione corretta e bilanciata è seguita con costanza. E spesso mancano gli alimenti più ricchi di vitamine e minerali come per esempio verdura e frutta fresca

In questi casi si può, nei momenti di maggiore impegno fisico, ricorrere a integratori multivitaminici. Oggi sono disponibili anche in formulazioni appositamente studiate per i ragazzi.

Mai sforzi intensi a stomaco pieno

Va infine ricordato che quando si pratica attività fisica, l’organismo non deve essere eccessivamente impegnato nei processi digestivi del pasto precedente.

Inoltre si deve ricordare che durante lo sforzo fisico si perdono liquidi: la reidratazione deve essere precoce per evitare anche la caduta di rendimento (potenza e resistenza. Diventa pertanto indispensabile assumere acqua poco prima e durante l’impegno sportivo (100-200 ml ogni 15-20 minuti).

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Piercarlo Salari
Piercarlo Salari
Laureato in Medicina e chirurgia nel 1989 e specializzato in pediatria nel 1993 a Milano, dove tuttora esercita in qualità di libero professionista. Dopo un periodo inizialmente dedicato alla ricerca sperimentale e clinica, ha coltivato la passione per l’informazione scientifica, associando alla professione clinica quella di divulgatore e maturando così un’ampia esperienza nel contesto di testate sia cartacee sia online, come autore, consulente o coordinatore. È direttore scientifico di una Casa editrice specializzata in ambito pediatrico e ginecologico e di occupa di formazione professionale coordinando corsi di aggiornamento in ambito medico e farmaceutico. Si interessa di nutrizione, prevenzione dell’obesità, prevenzione (con particolare riguardo alle vaccinazioni) e sicurezza del bambino.

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