Tornare in forma dopo l’influenza

Dopo quattro giorni di febbre alta, indolenzimenti muscolari e dolori alle ossa, mal di testa intenso, stanchezza, tosse, naso gocciolante e occhi arrossati, il peggio è sicuramente passato.

Prima di poter dire di essere completamente guariti dall’influenza, però, servono ancora un po’ di pazienza, qualche cautela e alcuni interventi di supporto, in grado di facilitare un pieno recupero in tempi brevi.

Innanzitutto, se possibile, si dovrebbe cercare di rimanere a riposo ed evitare di uscire di casa ancora per 1-2 giorni dopo la scomparsa della febbre, per non rischiare intempestive ricadute o il perdurare di sintomi respiratori residui come tosse e mal di gola.

Dopo un’influenza di una certa importanza, si è sempre un po’ più fragili e non è certo il caso di sfidare la sorte esponendosi troppo presto agli innumerevoli virus e batteri che di norma colonizzano mezzi di trasporto, scuole, uffici e ambienti pubblici in genere nel periodo invernale.

Se il lavoro incombe…

Per gli adulti che non possono proprio evitare di rientrare al lavoro, il consiglio è quello di coprirsi bene, di evitare i contatti troppo ravvicinati con i colleghi e gli sbalzi di temperatura, di non passare troppo tempo al freddo e di limitare al minimo il dispendio di energie, anche se ci si sente relativamente bene.

Raccomandazione valida anche per le attività extra-lavorative, a partire da quelle di natura sportiva: corsa, piscina e palestra possono aspettare.

Vitamine e sali minerali

Altri accorgimenti importanti per facilitare e accelerare la ripresa dopo il malanno stagionale riguardano l’alimentazione, che deve essere sana e bilanciata, nutriente, ma leggera, soprattutto se la febbre e i sintomi respiratori sono stati accompagnati da disturbi gastroenterici.

Non esistono regole rigide da seguire: è sufficiente indirizzarsi verso alimenti freschi, ricchi di vitamine e sali minerali, come frutta, verdura e latticini; carboidrati complessi e facilmente digeribili, come quelli di riso, patate e pasta; senza dimenticare piccole quantità di carne magra o pesce, cucinate in modo semplice e con pochi grassi.

Oltre a quello di evitare salse e piatti elaborati e pasti troppo abbondanti, che imporrebbero all’organismo uno sforzo eccessivo per essere trasformati in energia.

Un consiglio utile è bere molti liquidi (acqua, succhi di frutta, tè, tisane, brodi eccetera), caldi o a temperatura ambiente, al fine di assicurarsi una buona idratazione, fondamentale per sostenere una piena efficienza metabolica e per facilitare la scomparsa di eventuali infiammazioni residue della gola.

Soprattutto se, insieme ad antipiretici e farmaci antinfiammatori (FANS), è stato necessario assumere anche antibiotici, per un paio di settimane dopo l’influenza può essere utile prevedere un’integrazione multivitaminica specifica atta ad assicurare all’organismo adeguate quantità di tutti i micronutrienti essenziali di cui potrebbe essere stato, in parte, temporaneamente privato a causa di un alterato assorbimento intestinale o dalla presenza di nausea e vomito.

Questo accorgimento, valido per chiunque a ogni età, andrebbe seguito soprattutto dalle persone già di norma fragili, come bambini e adolescenti sottopeso o affetti da patologie croniche specifiche (come per esempio l’asma o intolleranze alimentari che limitano la varietà della dieta) e gli anziani, che fisiologicamente tendono ad assimilare con minore efficienza i nutrienti fondamentali e a essere maggiormente danneggiati dall’azione dei virus influenzali.

Quali sono gli alimenti che contengono più antiossidanti? In questa tabella trovate la top ten
dei cibi. ORAC è l'acronimo di Oxygen Radicals Absorbance Capacity, una misura della capacità di
assorbimento dei radicali dell’ossigeno.

Un bicchiere di succo di uva nera 5216 ORAC
Una tazza di mirtilli 3480 ORAC
Una tazza di cavolo verde cotto 2048 ORAC
Una tazza di spinaci cotti 2042 ORAC
Una tazza di barbabietola cotta 1782 ORAC
Una tazza di more 1466 ORAC
Una tazza di cavoletti di Bruxelles cotti 1384 ORAC
Un bicchiere di succo di pompelmo 1274 ORAC
Una tazza di fragole 1170 ORAC
Un bicchiere di succo di arancia 1142 ORAC

E se fumi, fai il pieno di antiossidanti

Un’ulteriore categoria di persone meritevole di attenzione su questo fronte è quella dei fumatori, nei quali il fabbisogno vitaminico (soprattutto quello delle vitamine antiossidanti come la A, la E e la C) è costantemente aumentato a causa del fumo e il rischio di complicanze e sequele dell’influenza è molto maggiore rispetto a quello medio della popolazione.

Rosanna Feroldi

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