I dolori nella parte posteriore del collo sono frequenti durante un malanno invernale. A rischio soprattutto chi ne soffre già.
L’inverno, l’umidità, il freddo, le troppe ore passate in ufficio davanti al computer e la minore tendenza a muoversi e a svolgere attività fisica basterebbero già da sole ad aggravare i sintomi in chi tende a soffrire più o meno regolarmente di dolore alla colonna cervicale: sette preziosissime vertebre necessarie per sostenere e guidare i movimenti del capo.
Anche se non esistono dati in letteratura medica che mettono in relazione la cervicalgia con l’influenza, le due condizioni possono manifestarsi contemporaneamente ed è quindi utile dare alcuni suggerimenti utili.
Anche perché il malanno invernale ci mette del suo, favorendo ulteriormente l’infiammazione locale e facilitando l’insorgenza di attacchi acuti.
Non ci si deve stupire, quindi, se mentre si è alle prese con il più classico dei malanni stagionali ci si trova a dover fare i conti con dolore nella parte posteriore del collo, tra le spalle e la nuca, contratture e formicolii che possono estendersi fino alle dita della mano e alterazioni della sensibilità e della forza, che impediscono di muovere il braccio nel modo abituale.
Le diverse forme di cervicalgia
In relazione all’origine e alla distribuzione del dolore e ai sintomi
di contorno si riconoscono tre varianti della cervicalgia, ossia la
cervicalgia vera e propria, la sindrome cervico-brachiale e la sindrome
cervico-cefalica. Vediamo quali sono le differenze.
Forma di cervicalgia | Sede del dolore | Manifestazioni |
---|---|---|
Cervicalgia vera e propria | Il dolore interessa prevalentemente il collo, soprattutto nella regione della nuca, e la parte alta della schiena, tra le scapole |
Il dolore è in genere legato alla presenza di una contrattura e/o di infiammazione muscolare (in particolare, a carico del muscolo splenio della testa e del collo, del trapezio e del muscolo elevatore della spalla), in proporzione variabile da caso a caso. Il fastidio che ne deriva può essere notevole e può impedire del tutto o solo in parte di muovere il collo per uno o più giorni. |
Sindrome cervico-brachiale | Dolore al collo e alle spalle | Al dolore al collo e alle spalle si aggiungono sintomi sensitivi e calo di forza, che dal rachide cervicale si irradiano alle spalle e alle braccia, arrivando talvolta fino alle mani. Le manifestazioni, in genere, riguardano un solo braccio, in corrispondenza del lato maggiormente interessato dall’infiammazione, che in questo caso coinvolge in modo marcato anche i nervi cervicali. |
Sindrome cervico-cefalica | Dolore al collo e alle spalle | Sono presenti sintomi sensitivi neurologici distintivi come mal di testa, vertigini (con conseguente nausea), disturbi della vista e dell’udito, cui si aggiungono, a volte, anche disturbi della deglutizione. Queste manifestazioni possono essere così intense e invalidanti da far passare del tutto in secondo piano il dolore al collo. |
Quali trattamenti usare
Le cause delle cervicalgia possono essere molte e vanno sempre identificate con precisione prima di intraprendere un trattamento specifico.
Tuttavia, nel caso di un attacco acuto occasionale, come può essere quello che accompagna l’influenza, i rimedi da utilizzare sono comuni a tutte le forme e indirizzati essenzialmente ad attenuare il dolore e smorzare l’infiammazione.
Fortunatamente, il primo approccio suggerito dai medici per ottenere questi effetti contempla l’impiego degli stessi farmaci utilizzati per abbassare la febbre e alleviare i comuni sintomi influenzali, vale a dire analgesici, antipiretici e antinfiammatori come i FANS, che in molti casi rappresentano una perfetta soluzione per entrambi i problemi.
Quando questi interventi, pur migliorando il disagio generale associato all’influenza, non riescono a ridurre in misura sufficiente il dolore alla colonna cervicale, il medico può aggiungere farmaci miorilassanti, che aiutano ad allentare la contrattura muscolare dolorosa indotta dalla cervicalgia e dall’infiammazione locale, oppure prescrivere antinfiammatori più potenti.
Analgesici e antinfiammatori contro la cervicalgia possono essere applicati localmente sotto forma di creme, cerotti o gel, ma se è presente anche influenza è più ragionevole optare per le formulazioni per bocca e sfruttarne così l’azione sull’intero organismo.
Anche se la febbre associata all’influenza passa dopo 3-4 giorni, se si deve contrastare la cervicalgia, i FANS possono continuare a essere assunti fino a un massimo di 7-10 giorni.
Un altro intervento utile per attenuare i fastidi della cervicalgia consiste nell’applicare impacchi caldi, per favorire il rilassamento dei muscoli delle spalle e del collo.
Per quanto possa apparire faticoso e doloroso, poi, per accelerare la risoluzione dell’attacco acuto i medici raccomandano il movimento, da quello comunemente effettuato nel contesto delle attività quotidiane a quello strutturato, basato su esercizi specifici suggeriti dal fisioterapista, dall’ortopedico o dall’osteopata.
Tutti specialisti che andrebbero interpellati se il disturbo tende a ripresentarsi con una certa frequenza per pianificare un programma riabilitativo a lungo termine.
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