Intestino irritabile, ancora tante incertezze sulle cause


Non può essere definita una patologia dovuta ad alimentazione scorretta: i cibi, infatti, sono solo una delle possibili concause. A scatenare la sindrome sono altri meccanismi, per ora soltanto ipotizzati.

Oltre il 35 per cento degli italiani, nella maggioranza dei casi donne, soffre di dolori addominali, meteorismo, flatulenza, alterazioni della consistenza delle feci, diarrea e stitichezza.

Una sintomatologia che compare di solito tra 30 e i 40 anni, e che spesso perdura per anni: si tratta della sindrome del colon irritabile.

E, se è vero che affligge più frequentemente le persone che mangiano in modo disordinato, in realtà anche chi segue un regime alimentare ottimale non viene risparmiato.

Le cause del colon irritabile sono infatti molteplici e ancor oggi non del tutto note.

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Fattori genetici e ipersensibilità

È opinione diffusa che ci sia una predisposizione familiare al disturbo: tra gemelli omozigoti o tra parenti prossimi la sindrome ha un’incidenza maggiore.

A volte è chiamata in causa anche una ipersensibilità della parete del colon. In pratica è come se l’intestino reagisse in modo esagerato a stimoli normalmente innocui.

Un’ipersensibilità dovuta ad anomalie sia nei sistemi che controllano il dolore, sia in quelli che modificano la contrattilità della muscolature intestinale.

Di conseguenza il colon risponde ad alcuni alimenti (vedi tabella), agli stress o alle variazioni ormonali con un'alternanza non fisiologica di contrazione eccessiva e assenza di tono muscolare viscerale.

Di qui la comparsa di dolore, stipsi, diarrea, gonfiore addominale, meteorismo.

Infezioni intestinali

In una percentuale variabile di persone la sindrome è conseguenza di una infezione intestinale (sindrome del colon irritabile post infettiva).

Il colon reagisce all’aggressione di batteri e virus con una reazione della muscolatura associata ad alterazioni neuronali ed immunologiche, che possono persistere anche dopo la risoluzione dell’infezione.

Ormoni

Sembra accertato il ruolo di ormoni sessuali, come il progesterone, che rallenterebbe la motilità del colon.

Un coinvolgimento dei cambiamenti ormonali spiegherebbe sia perché le donne soffrono di colon irritabile più degli uomini, sia perché la sintomatologia aumenti soprattutto nel periodo mestruale.

Eventi stressanti

Sebbene lo stress non sia, da solo, causa di colon irritabile, stati di ansia e agitazione o, comunque, ritmi di lavoro pressanti e tensioni condizionano negativamente la funzionalità dell’intestino.

Non deve sorprendere, visto che il nostro sistema enterico viene spesso definito come "secondo cervello" per la ricchezza di terminazioni nervose che vi si trovano, in stretta relazione con il sistema nervoso.

Alimentazione errata e sedentarietà

Anche se non sono annoverabili tra le cause dirette di colon irritabile, uno stile di vita scorretto, con cattive abitudini alimentari (pasti consumati rapidamente con cibi troppo ricchi in grassi e scarsi in fibre) e poco movimento sono spesso considerati fattori scatenanti della sindrome.

Inoltre, anche se non esiste una
dieta unica che vada bene per tutti coloro che soffrono di intestino
irritabile, come regola generale sarebbe opportuno fare
attenzione a questi alimenti.

Latticini Latte, formaggi, gelato
Verdure Cavoli, carciofi, cipolle, rucola, cetrioli, patate
Frutta Pesche, pere, prugne, uva
Bevande Caffè, tè, bibite gassate
Altro Legumi, carne in scatola, carni conservate, dolcificanti

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