Trattare l’anemia sideropenica cronica

DOMANDA

Sono in costante anemia a causa di un fibroma uterino piuttosto esteso. Mi sento molto stanca. Vorrei sapere se, assumendo i multiminerali, posso reintegrare la quantità di ferritina. In passato ho assunto ferro solfonato, ma è da molto che non lo prendo.

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Patrizia Maria Gatti, Specialista in Scienza dell’Alimentazione


La terapia rivolta alla cura dell'anemia sideropenica (da carenza di ferro) si basa essenzialmente sulla somministrazione di sali ferrosi (come il ferro solfonato di cui lei parla), in genere per via orale, intramuscolare o endovenosa. Si possono utilizzare anche integratori multivitaminici, formulati con più vitamine e minerali, e anche questi ultimi possono essere efficaci se assunti nelle giuste dosi. Vi sono anche in commercio dei preparati fitoterapici che tuttavia sono più difficili da assorbire. In ogni caso, è da tenere ben presente che l’anemia, qualunque ne sia la causa, va gestita dal medico e tenuta sotto controllo con regolari accertamenti periodici e oltre alle cure farmacologiche la dieta è altrettanto importante. Ecco alcune indicazioni utili per l’anemia da carenza di ferro. Sono da consumare con moderazione vino, caffè e tè, cioccolato e alcune erbe, per il loro contenuto di tannini, sostanze che interferiscono con l’assorbimento del ferro. Lo stesso vale per i cereali integrali troppo ricchi in fibre che rallentano l’assorbimento del ferro e degli altri minerali naturalmente presenti nel cibo. Il latte e i derivati sono consentiti purché nelle forme scremate, vanno bene anche i formaggi stagionati senza eccessi specie se vi sono problemi di colesterolo elevato. Tra gli alimenti consigliati prima di tutto la carne di tutti i tipi, sia rossa che bianca; frattaglie e carni di cavallo hanno contenuti di ferro maggiori e meno grassi. Tra gli affettati è meglio preferire la bresaola, da consumarsi non più di una volta a settimana. Per i pesci vanno benissimo tonno, merluzzo e salmone freschi. Le uova, in particolare il tuorlo, sono consigliate un paio di volte a settimana. Ottimi i legumi: ceci, fagioli secchi, lenticchie, con un discreto contenuto di ferro. Tra le verdure, seppur contenenti ferro in forma meno assorbibile, vi sono: fiori di zucca, peperoni, spinaci. Da non dimenticare anche pomodori, cavoli, broccoli, lattuga che contengono vitamina C che aiuta l’assorbimento del ferro. La frutta secca, farinosa e oleosa e la frutta conservata sono fonte di ferro, tra l’altro la frutta secca in guscio contiene inoltre rame che ne favorisce l’assorbimento. Anche agrumi, kiwi, uva sono ricchi in vitamina C.

Patrizia Maria Gatti
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano si è Specializzata in Scienza dell’alimentazione (indirizzo dietetico) presso il medesimo Ateneo nel 1986. Nel 1994 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Biochimica e la Specializzazione in Biochimica Clinica (indirizzo diagnostico) nel 1997.

Attualmente lavora come libero professionista: svolge attività privata come medico specialista e come author and medical editor multimedia communication. È autore di numerose pubblicazioni in: ricerca clinica, ricerca scientifica di base, biochimica nutrizionale e delle malattie legate alla nutrizione (diabete, obesità, dislipidemie, aterosclerosi). Ha al suo attivo numerose partecipazioni in qualità di docente e/o di relatore a convegni e corsi di educazione nutrizionale per la popolazione generale e per le scuole e a congressi nazionali e internazionali. Possiede oltre 10 anni di esperienza nella comunicazione multimediale salute, medicina e nutrizione.

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