"Dimagranti o bufale?"
Spesso Tv, radio e mezzi di informazione pubblicizzano prodotti dimagranti che vantano effetti miracolosi. Funzionano o sono soltanto una bufala? Ci sono controindicazioni? Quali sono i migliori?
Risponde: Gatti Patrizia Maria - Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Esiste una vastissima gamma di integratori alimentari utilizzabili a scopi dietetici. Per esempio, per il controllo del senso di fame, come coadiuvanti nelle diete ipocaloriche, per favorire l'utilizzazione dei depositi adiposi a fini energetici, per contrastare la fame nervosa e determinare un'azione saziante migliorando il metabolismo glucidico e lipidico.
Contengono estratti fitoterapici come, per esempio, Alghe Wakame (Fucoxantina), Ananas, Banaba, Betulla, Fruttooligosaccaridi, Fucus, Galattomannano, Glucomannano, Griffonia, Guaranà, Orthosiphon, Rodiola, Senna, Tarassaco, Tè verde.
In genere le sostanze contenute sono ampiamente conosciute e la loro azione discretamente documentata, ma va sempre ricordato che l'utilizzo dei prodotti per dimagrire deve essere adeguato al tipo di problema, all'età, alla presenza di altri disturbi, a condizioni particolari come la gravidanza, eccetera. In ogni caso, vanno sempre seguite attentamente le indicazioni riportate sulle confezioni ed è indispensabile accompagnare l’assunzione di integratori a una dieta equilibrata, priva di spuntini fuori pasto, e caratterizzata da una moderata ma quotidiana attività fisica.
Scegliendo integratori di produttori seri e qualificati e rispettando le indicazioni d’uso non si corrono rischi particolari. Ma il “funzionamento” dei prodotti dipende molto dalle differenti caratteristiche fisiche e dalle connesse problematiche. Per questo, soltanto il farmacista di fiducia o il medico possono suggerire l’integratore più adatto alle diverse situazioni.
Avvertenza importante è chiedere un parere al farmacista oppure al medico nel caso si stiano assumendo altri farmaci, soprattutto se a uso cronico (problemi di pressione, colesterolo, diabete, tiroide …), per valutare eventuali problemi di interazioni e il rapporto rischio beneficio: naturale non è equivalente a senza rischi.