Congiuntivite allergica


La congiuntivite allergica è un’infiammazione degli occhi dovuta a un’ipersensibilità a determinati agenti esterni, chiamati allergeni, che causano appunto una reazione allergica, i cui sintomi interessano in particolare la congiuntiva, ovvero la sottile membrana che riveste il bulbo oculare e la superficie interna della palpebra.
Può presentarsi in forma acuta, come nel caso dell’allergia ai pollini delle graminacee, la forma più comune tra le congiuntiviti allergiche, oppure cronica, con sintomi meno gravi ma più duraturi.
Dato che la sua comparsa avviene in risposta alla presenza di allergeni, si distingue dalla congiuntivite virale e da quella batterica, causate invece da infezioni.
Arrossamento e prurito agli occhi sono i sintomi principali e possono durare da pochi minuti ad alcuni giorni. Altre manifestazioni tipicamente correlate a questo disturbo sono:
Di norma la congiuntivite allergica prevede un trattamento farmacologico che risolve i sintomi in breve tempo; solo nei casi più gravi può peggiorare, arrivando a provocare un’infiammazione della cute chiamata dermatite palpebrale, o una lesione della cornea detta ulcera corneale, con conseguenti lesioni agli occhi e offuscamento della vista.
Le cause di una reazione allergica a livello degli occhi possono essere varie. Infatti, proprio in base alla causa scatenante, si distinguono diverse forme di congiuntivite allergica:
Tutte queste forme allergiche provocano rossore, prurito e bruciore e ne soffrono in prevalenza i soggetti che presentano già altri sintomi allergici, come dermatite atopica, asma e rinite allergica.
In tutte le forme di congiuntivite allergica, i sintomi sono causati una risposta anomala del sistema immunitario a una sostanza estranea, che viene erroneamente identificata come nociva per l’organismo. Quando gli allergeni entrano in contatto con l’occhio, il sistema immunitario produce anticorpi IgE, che stimolano i mastociti a produrre in particolare istamina, il principale mediatore della reazione allergica. Il prurito oculare, l’arrossamento e l’attivazione del condotto lacrimale sono conseguenze di questo meccanismo, così come altri eventuali disturbi che possono interessare la mucosa nasale, le vie respiratorie e la pelle.
Si evidenzia inoltre che, data l’elevata sensibilità alla luce dei soggetti allergici, l’esposizione ai raggi solari è un fattore scatenante della congiuntivite acuta.
La diagnosi di congiuntivite allergica viene fatta dallo specialista a seguito di una visita oculistica. Il medico esamina gli occhi del paziente, in particolare l’area congiuntivale, e verifica lo stato dell’infiammazione, la presenza di lesioni della pelle e di sintomi come la dilatazione dei vasi sanguigni del bulbo oculare.
L’intervento dell’oculista e l’esecuzione di specifici test di laboratorio sono passaggi fondamentali per determinare con precisione le cause del problema e distinguere le reazioni allergiche dalle forme infettive o da altre patologie che coinvolgono l’occhio, individuando così la cura per la congiuntivite più adatta al singolo caso.
I portatori di lenti a contatto, inoltre, devono sospenderne l’utilizzo fino alla risoluzione dei sintomi per evitare che l’infiammazione degeneri fino a causare lesioni nell’occhio.
Il trattamento della congiuntivite prevede in primo luogo, se e quando possibile, di evitare qualsiasi contatto con gli allergeni responsabili dei sintomi.
Per quanto riguarda le terapie farmacologiche, può essere prevista la somministrazione di diversi tipi di farmaci, quali:
L’uso di cortisonici, in particolare, deve avvenire sotto stretto controllo medico e non può essere “auto-prescritto”. Benché il cortisone svolga infatti una potente azione curativa anche nei casi peggiori di congiuntivite, ha numerosi effetti collaterali. Tra questi, i più importanti sono l’aumento della pressione dell’occhio, il rischio di perforazione corneale e lo sviluppo di un glaucoma o della cataratta.
Un’altra opzione terapeutica per i soggetti allergici è l’immunoterapia. Questo tipo di trattamento ha lo scopo di portare l’organismo a sviluppare un certo grado di tolleranza agli allergeni. La terapia di desensibilizzazione deve essere somministrata quando l’allergia non è in fase acuta. In caso di forma cronica, però, questo trattamento spesso non è del tutto risolutivo.
Per ridurre gonfiore e infiammazione possono essere utili anche le cosiddette lacrime artificiali o impacchi di camomilla. Questi rimedi possono alleviare parzialmente i sintomi, ma non costituiscono una cura efficace del problema.
In caso di congiuntivite accertata, è inoltre necessario seguire alcuni accorgimenti:
Queste indicazioni valgono a maggior ragione nel trattamento dei bambini allergici, che non devono toccarsi gli occhi con le mani sporche neanche in caso di prurito intenso, devono seguire una dieta equilibrata e devono essere protetti dal fumo e dalla luce del sole.
La prevenzione della congiuntivite allergica, come il suo trattamento, è possibile in primo luogo determinando qual è l’agente scatenante e riducendo il più possibile i contatti con esso.
Se l’allergia è dovuta a sostanze come trucchi o lenti a contatto, sarà sufficiente evitarne l’utilizzo, mentre in caso di congiuntivite allergica stagionale in primavera il paziente potrà adottare le seguenti strategie:
Per sfuggire all’allergia ai pollini è inoltre necessario conoscere il periodo di fioritura delle piante “incriminate”. Durante i mesi più a rischio, si potranno prevedere ulteriori strategie di evitamento, come l’uso di mascherine in bicicletta o in moto e di occhiali da sole protettivi, oppure di colliri antistaminici, assunti in via preventiva prima dell’inizio della fioritura.
Nell’eventualità di una congiuntivite allergica perenne causata da polvere o peli di animali, invece, per prevenire reazioni allergiche si dovrà creare un ambiente domestico protetto. I principali espedienti sono: