Bronchite cronica: cure e terapie utili

Tosse persistente e sensazione di fiato corto con scarsa resistenza allo sforzo fisico sono i sintomi più comuni di bronchite cronica.

Nel gergo comune la bronchite cronica è spesso intesa in maniera generica come tosse persistente, che non vuole andare via. Magari come conseguenza di una malattia broncopolmonare trascurata, non curata in maniera adeguata oppure gravata da qualche complicanza.

In medicina, invece, questo termine si riferisce alla persistenza di una bronchite acuta soltanto in una minoranza dei casi. Il più delle volte indica una situazione molto più complessa, chiamata broncopneumopatia cronica ostruttiva o più semplicemente Bpco.

La Bpco è una malattia cronica dell’apparato respiratorio, purtroppo sottostimata, in cui la funzionalità dell’apparato respiratorio è deteriorata in modo non del tutto reversibile.

L’infiammazione cronica dei bronchi determina, infatti, importanti modificazioni nella struttura delle vie aeree e un loro progressivo restringimento. E, se non è adeguatamente curata, può avere conseguenze molto gravi.

Benché sia prevenibile, la Bpco continua a essere molto diffusa. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che la definisce come «la presenza di tosse quotidiana per almeno tre mesi all’anno per due anni consecutivi», colpisce 600 milioni di individui in tutto il mondo, in forma moderata o grave.

Esistono alcuni indicatori chiave che possono aiutare la diagnosi: la contemporanea presenza di più indicatori aumenta infatti la probabilità diagnostica, che deve essere poi confermata con ulteriori esami.

Dispnea Evolutiva (peggiora nel tempo)
Peggiora solitamente con lo sforzo
Persistente
Tosse cronica Può essere intermittente e può essere non produttiva
Produzione cronica di escreato Qualsiasi tipo di espettorazione cronica può indicare la presenza di BPCO
Storia di esposizione ai fattori di rischio Fumo di tabacco (incluse le preparazioni locali generiche)
Fumo proveniente da biocombustibili per cucinare e riscaldare
Polveri e agenti chimici professionali
Storia familiare di BPCO

Sigari, sigarette e pipa

Il meccanismo responsabile della malattia è l’infiammazione cronica scatenata dall’esposizione ad agenti nocivi. Il fattore più importante è il fumo di sigaretta, ma anche quello di pipa, sigaro e altri tipi di tabacco, compreso il fumo passivo.

Esistono altre cause documentate come polveri e agenti chimici irritanti, ai quali si aggiunge l’inquinamento atmosferico, sebbene il suo impatto sulla Bpco sia ancora oggetto di approfondimento.

È provato, invece, che ripetute infezioni respiratorie nella prima infanzia sono associate con la riduzione della funzionalità broncopolmonare e con l’aumento dei sintomi respiratori in età adulta.

I sintomi della bronchite cronica

I sintomi più comuni della malattia sono “fiato corto” costantemente presente e che si accentua con gli sforzi, aumento della produzione di espettorato (un misto di saliva e muco) e tosse cronica.

Altri sintoi sono:

  • una tosse che persiste per diverse settimane dopo un raffreddore apparentemente guarito.
  • espulsione di grandi quantità di muco giallo (25 gr o più al giorno) per diverse settimane dopo un raffreddore.
  • una tosse cronica che peggiora nella mattinata o quando la stagione è umida e fredda.
  • tra i fumatori, la tosse cronica tipica "da fumatori".

Questi sintomi variano da una persona all’altra e in base alla gravità della malattia. Nelle forme moderate possono comparire soltanto durante i mesi invernali o dopo un raffreddore mentre nei casi più gravi tendono a essere presenti costantemente, compromettendo la qualità di vita.

Attenti anche a virus e batteri

Un ulteriore problema della Bpco sono le riacutizzazioni, nelle quali i sintomi si accentuano in seguito a un aumento dell’infiammazione.

Sono dovute principalmente a virus o batteri. Causano un peggioramento della capacità respiratoria, tosse cronica, aumento nella produzione di muco, fatica estrema e altri disturbi che indicano un peggioramento continuo dello stato di salute.

Tali episodi possono portare a una progressione più veloce della malattia con un più rapido declino della funzione polmonare e un aumento nel rischio di complicazioni molto serie.

L'evoluzione verso forme più gravi è molto frequente poiché con il progredire della malattia i bronchi vengono coinvolti sempre più in profondità con maggiore ristagno di secrezioni che può favorire le infezioni. E, con il tempo, può insorgere una vera e propria insufficienza respiratoria.

Prevenire e curare la bronchite

Se gli episodi di bronchite acuta possono essere risolti con alcuni giorni di riposo, l'assunzione di farmaci antipiretici e antinfiammatori (quali paracetamolo o acido acetilsalicilico) e preparati contro la tosse nel caso questa impedisca un normale riposo, per la Bpco il discorso è molto diverso.

In caso di bronchite cronica un programma di trattamento efficace include alcuni passaggi fondamentali. E va posta attenzione anche alla prevenzione delle riacutizzazioni.

Esempi di strategie di prevenzione e cura:

  • evitare di esporsi agli agenti irritanti
  • smettere di fumare
  • eliminare il muco utilizzando farmaci mucolitici, come quelli a base di sobrerolo o acetilcisteina
  • per migliorare la respirazione farsi prescrivere dal medico farmaci broncodilatatori e corticosteroidi per via inalatoria per ridurre l’infiammazione
  • fare la vaccinazione contro l’influenza stagionale e, nelle persone più anziane, anche la vaccinazione antipneumococcica

Ci sono poi trattamenti non farmacologici che comprendono programmi di riabilitazione respiratoria, basati su alcuni semplici esercizi fisici che permetteranno al paziente di respirare con maggiore facilità migliorando la resistenza alla fatica.

Piercarlo Salari
Piercarlo Salari
Laureato in Medicina e chirurgia nel 1989 e specializzato in pediatria nel 1993 a Milano, dove tuttora esercita in qualità di libero professionista. Dopo un periodo inizialmente dedicato alla ricerca sperimentale e clinica, ha coltivato la passione per l’informazione scientifica, associando alla professione clinica quella di divulgatore e maturando così un’ampia esperienza nel contesto di testate sia cartacee sia online, come autore, consulente o coordinatore. È direttore scientifico di una Casa editrice specializzata in ambito pediatrico e ginecologico e di occupa di formazione professionale coordinando corsi di aggiornamento in ambito medico e farmaceutico. Si interessa di nutrizione, prevenzione dell’obesità, prevenzione (con particolare riguardo alle vaccinazioni) e sicurezza del bambino.

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