Allergia agli acari: ecco come si gestisce

Sono microscopici e innocui, ma non per tutti. Gli acari della polvere sono infatti responsabili di allergie che possono essere tenute sotto controllo con l’aiuto dell’allergologo e mettendo in pratica qualche piccolo accorgimento tra le mura di casa.

Si nascondono nella polvere, e sono talmente piccoli da essere invisibili a occhio nudo, ma per alcuni la loro presenza può essere comunque davvero fastidiosa.

Sono gli acari della polvere, microrganismi in grado di scatenare reazioni allergiche anche di tipo asmatico.

Cause e conseguenze dell’allergia agli acari

A differenza delle allergie stagionali, come per esempio quella alle graminacee, l’allergia agli acari è di tipo perenne, in quanto dura per tutto l’anno, anche se di solito i sintomi tendono a peggiorare in autunno: in questo periodo viene infatti acceso in tutte le case il riscaldamento, creando così un habitat perfetto per la proliferazione di questi organismi.

Gli acari per vivere e moltiplicarsi prediligono infatti ambienti con temperature sopra i 20°C e percentuali di umidità oltre il 50%.

A provocare il vero e proprio attacco allergico non sono gli acari in quanto tali, ma ciò che ne rimane in seguito alla loro decomposizione, oltre a sostanze presenti nelle loro feci.

I sintomi sono quelli tipici delle più comuni reazioni allergiche, come la rinite (che comporta la sensazione di prurito al naso, continui starnuti, ecc), la congiuntivite e l’eczema.

Nelle forme più gravi si possono verificare anche veri e propri attacchi d’asma: quasi la metà dei pazienti asmatici soffre infatti di allergia agli acari.

Chi è allergico agli acari deve però stare attento anche ad alcuni cibi, come crostacei, lumache di terra e di mare, mitili, in quanto contengono lo stesso allergene che scatena la reazione agli acari della polvere. Si parla in questo caso di allergie crociate, ovvero di reazioni allergiche scatenate, nello stesso individuo, da cause apparentemente diverse. Altri casi di allergie crociate sono causate dalla presenza di uno stesso allergene in una pianta e in un alimento. Ecco alcuni esempi:

Pianta Alimenti
Graminacee Pomodoro, kiwi, anguria, arachide, farina di grano
Ambrosia Anguria, melone, banana
Composite Sedano, finocchio, carota, pepe verde, prezzemolo, cicoria, camomilla
Parietaria Ciliegie, melone, basilico

Qualche semplice, ma utile, accorgimento

Nell’ambiente domestico gli acari tendono a colonizzare principalmente letti, divani e tessuti d’arredamento come tende e tappeti, oltre naturalmente a tutti i mobili sui quali si accumula la polvere.

In particolare, materasso e cuscino rappresentano l’habitat perfetto per gli acari, grazie all’aumento di temperatura e di umidità che si sviluppa con il contatto prolungato del corpo, e alla grande quantità di squame che si distaccano da pelle e cuoio capelluto (alimento prediletto dagli acari) in seguito allo sfregamento contro lenzuola e federa; ecco perché spesso i sintomi dell’allergia, soprattutto quelli respiratori, si acutizzano durante la notte.

Come per tutte le allergie, l’unica vera soluzione per non sviluppare alcun sintomo è evitare il contatto con l’allergene: nel caso degli acari, nonostante sia impossibile eliminarli completamente, esistono alcuni accorgimenti in grado di ridurne significativamente la concentrazione nell’ambiente domestico:

  • utilizzare materassi, cuscini e biancheria da letto “anti-acaro”, ovvero impermeabili agli allergeni e traspiranti;
  • cambiare la biancheria da letto un paio di volte a settimana, lavando tutto ad alte temperature per uccidere gli acari (60°C)
  • eliminare dalla stanza da letto tutti gli arredi e i soprammobili che possono favorire l’accumulo di polvere, utilizzando tessuti sintetici per tende e coperte ed eliminando dal pavimento moquette e tappeti
  • per le pulizie, da effettuare tutti i giorni soprattutto in camera da letto, utilizzare panni umidi o elettrostatici per non sollevare la polvere e aspirapolveri dotati di filtro Hepa (dall’inglese High Efficiency Particulate Air), che permette di trattenere al suo interno anche le particelle di piccole dimensioni, come gli allergeni
  • Areare di frequente tutti gli ambienti della casa e utilizzare deumidificatori per evitare che aumenti la percentuale di umidità
  • Mantenere la temperatura della casa sotto i 20°C

Farmaci e vaccini

Come per le altre allergie, la diagnosi viene eseguita da uno specialista sulla base dell’anamnesi, della sintomatologia e degli esiti del prick test o di esami del sangue per la ricerca di anticorpi che svelino la sostanza responsabile delle reazioni allergiche.

Anche i farmaci per lenire i sintomi sono gli stessi prescritti nel caso di altre allergie, come antistaminici, decongestionanti, corticosteroidi, broncodilatatori, ecc, che però non sono efficaci in tutti i pazienti, soprattutto nel caso di crisi asmatiche.

Negli ultimi anni si è aperta in campo allergologico anche una nuova frontiera terapeutica, ovvero quella dell’immunoterapia: sono stati infatti sviluppati cosiddetti “vaccini” in grado di ridurre sia la sintomatologia, sia il ricorso a farmaci.

Queste proprietà sono state dimostrate recentemente anche per un vaccino contro gli acari, che non diminuisce solo i sintomi della rinite allergica e il bisogno di corticosteroidi, ma sembra anche diminuire significativamente le crisi respiratorie asmatiche.

Lisa Trisciuoglio
Lisa Trisciuoglio
Milanese di nascita, cresce alle porte della metropoli, dove ritorna per frequentare la Facoltà di Scienze biologiche all’Università statale di Milano. Fin dalla tesi di laurea decide di dedicarsi alla ricerca scientifica, prima all’Istituto europeo di oncologia, poi in un laboratorio del Dibit, all’Ospedale San Raffaele di Milano, dove consegue un PhD in biologia cellulare e molecolare. In quegli anni, accanto alla passione per la ricerca, matura anche l’interesse per la divulgazione scientifica. Al termine del PhD, decide infatti lasciare il camice e le provette per entrare nel mondo dell’editoria medico-scientifica. Durante lo svolgimento del Master in “Comunicazione e salute: dall’informazione alla formazione”, presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Milano, fa la sua prima esperienza in un’agenzia di comunicazione scientifica, e da quel momento intraprende diverse collaborazioni nell’ambito della medicina e della salute, sia verso il grande pubblico sia nei confronti del medico e del farmacista. Nel frattempo, inizia anche la sua avventura di mamma, prima di Anna e dopo qualche anno del piccolo Giacomo. Da quel momento in poi la sua vita si divide fra la famiglia e il lavoro, che continua a svolgere come freelance per diverse agenzie di comunicazione ed editoria scientifica.

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