Sindrome da rientro? Si previene così

Non hai voglia di tornare al lavoro o riprendere la scuola? È naturale. Ecco come affrontare questo periodo.

Che cosa c’è di più naturale, dopo le vacanze estive, del non avere voglia di tornare al lavoro, alla città e alla routine? Nulla, ma bisogna vedere fino a che punto lo “stress da rientro” interferisce con le attività quotidiane necessarie.

Il rientro a casa ci rende nervosi e di cattivo umore, impedendoci di trarre piacere dalle molte occasioni di svago e interazione sociale che la vita e il contesto abituali comunque offrono?

E non facciamo che sognare ponti sulla neve e alberi di Natale già a metà settembre? Siamo in preda al più classico “stress da rientro”.

Ne soffre un italiano su 10, rivela l’Istat, e in alcuni casi la diagnosi di sindrome da rientro può addirittura compromettere la salute, e quindi la ripresa delle attività professionali. 

La conferma arriva da una recente ricerca condotta alla Radboud University, Olanda, dalla quale emerge che sono sufficienti 2 giorni di ritorno alla quotidianità per perdere ogni beneficio psicofisico prodotto da una bella vacanza.

L’indagine coordinata da Jessica de Bloom, esperta in gestione dello stress, ha registrato, tra i disturbi riferiti dagli intervistati, ansia, senso di frustrazione, irritabilità, noia e mancanza di concentrazione.

E allora, rinunciare alle vacanze? Mai, anzi, l’ideale sarebbe poterne fare di più, magari più brevi e distribuite nell’arco dell’anno. Oppure, impostare una vera e propria strategia di rientro per combattere il “post vacation blues”. A partire dall’attività fisica.

Per non rischiare di vivere male senza motivo per una o più settimane, bisogna infatti reagire. Un po’ costringendosi a pensare positivo e a vedere gli aspetti gradevoli nelle attività di tutti i giorni.

Un po’ puntando su uno stile di vita sano, in grado di mettere l’organismo nelle migliori condizioni per affrontare il cambiamento e ripartire di slancio.

La parola d'ordine è gradualità

Per mettere un freno a questo malessere, secondo gli esperti, è fondamentale prepararsi gradualmente al cambiamento. Visto che la ragione principale della sindrome da rientro sta nella difficoltà a riadattarsi ai ritmi di città è opportuno prepararsi quando si è ancora in vacanza. 

Quando le ferie sono agli sgoccioli per esempio sarebbe meglio non fare le ore piccole e alzarsi di buon mattino come se si dovesse andare al lavoro. 

Inoltre, è impensabile tornare dalle vacanze la domenica sera per riprendere il lavoro lunedì mattina: l’organismo ha bisogno di riabituarsi ai soliti ritmi e ci vuole qualche giorno. Ne bastano 2 o 3, durante i quali continuare le buone e divertenti abitudini prese in ferie. 

Per esempio, fare lunghe passeggiate a piedi o in bicicletta, andare a nuotare in piscina, prenotare il campo da tennis o invitare gli amici per il rito delle foto/video con annessa partita a ping pong, uscita al bowling, persino una gara a freccette può servire. Insomma, l’importante è non arrendersi alla poltrona e alla tivù.

Movimento ed equilibrio

Che le vacanze siano state impegnative o rigeneranti, divertenti o disastrose, di certo hanno offerto l’occasione per allontanarsi dai ritmi consolidati e avere idee nuove.

Ma non sempre è facile costringerle nelle griglie dell’agenda e incanalarle lungo il percorso tra ufficio e famiglia.

Il primo rischio, quindi, è sentirsi un po’ prigionieri dei propri ritmi e insofferenti nei confronti di quelle che sono sempre state tranquille e rassicuranti abitudini.

Indubbiamente, per ritrovare serenità e armonia serve una valvola di sfogo. L’attività fisica è, senza dubbio, il rimedio migliore.

Distende i nervi, rilassa e, dopo qualche sforzo iniziale, migliora il livello di energia e la forma fisica, permettendo di far perdurare gli eventuali effetti benefici della vacanza o di far perdere quei 2-3 chili accumulati tra cene con gli amici e placidi pomeriggi di riposo sulla spiaggia.

Un po’ di movimento ogni giorno aiuta anche a dormire meglio, a svegliarsi più facilmente al mattino e a sentirsi più positivi e motivati fin dall’inizio della giornata: non è poco.

Naturalmente, non bisogna strafare e scegliere l’attività fisica da praticare in base alle proprie inclinazioni e alle proprie potenzialità cercando magari nuovi stimoli nelle proposte di corsi che tipicamente si moltiplicano all’inizio dell’autunno. 

Ci vuole qualcosa di divertente, che scarichi la tensione e distragga dalla ripresa della routine:

  • Fly Boxe. Le tecniche della boxe a ritmo di musica, uno sport aerobico che unisce la filosofia delle arti marziali al divertimento. Utile anche come autodifesa, coinvolge tutti i muscoli del corpo.
  • Aquawave. Per chi ama la piscina. Tutti i benefici dell’acqua associati a una serie di esercizi di fitness adatti a tutti, con musica.
  • Power Yoga. Niente new age e meditazione, questo tipo di attività s’ispira alla disciplina orientale ma la rende molto più dinamica e simile agli esercizi di fitness.

    Se vuoi saperne di più leggi il dossier Affaticamento mentale.

    L'estate sta finendo

    Giornate ogni giorno un pochino più corte, meno ore di luce: la sindrome da rientro, per i vacanzieri d’agosto e settembre, corrisponde anche all’avvicinarsi dell’autunno. 

    A risentire maggiormente di questi cambiamenti è l’ipotalamo, un’area del cervello predisposta a supervisionare il ritmo sonno/veglia e l’attività degli ormoni del benessere: serotonina e melatonina. 

    Per evitare gli effetti potenzialmente negativi della fine dell’estate, gli esperti consigliano:

    • Intraprendere una leggera attività fisica durante le primissime ore del mattino. L’ideale resta il soft jogging (140 calorie smaltite in un’ora) o un giro in bicicletta (280 calorie per un’oretta di pedalate).
    • In ufficio, prevedere frequenti brevi pause, da un minimo di 5 a un massimo di 15 minuti, per sgranchirsi con semplici esercizi di stretching. Per chi dispone di un luogo adatto, sfruttare l’iPod per ballare, preferibilmente a tempo di percussioni.
    • Pausa pranzo o palestra? Meglio scegliere un corso o il libero accesso dedicando parte del tempo della pausa al fitness. È più sicura la frequenza; la palestra serale, dopo tutta una giornata di lavoro sulle spalle, potrebbe facilmente saltare per stanchezza. E, comunque, è più salutare fare sport durante la giornata.
    • Almeno per il primo periodo di ritorno dalle vacanze, regalarsi qualche week end fuori porta, magari dedicato a qualche sport speciale e avventuroso come il canyoning, il rafting, l’arrampicata, la passeggiata a cavallo.

    Energia e serenità in tavola

    Un altro aspetto fondamentale è la dieta. Un’alimentazione sana, si sa, è la prima fonte di benessere perché assicura a corpo e mente tutte le sostanze energetiche e funzionali indispensabili per sostenere un metabolismo efficiente, mantenersi intellettualmente vitali e reagire al meglio agli stimoli esterni.

    Al rientro dalle vacanze e alle soglie dell’autunno, seguire un regime alimentare completo e bilanciato è particolarmente importante, non soltanto per prevenire o contrastare lo stress da rientro, ma anche per predisporre difese immunitarie ineccepibili in vista dei primi virus stagionali.

    Una volta tornati a casa e nei giorni che precedono il rientro è meglio evitare le abbuffate, scegliendo cibi leggeri e genuini per aiutare l’organismo a depurarsi e a tornare in forma. 

    Soprattutto frutta e verdura: preziose fonti di vitamine e sali minerali che aiutano l’organismo ad adattarsi ai cambiamenti repentini

    La dieta mediterranea è, come sempre, la scelta ideale per fare il pieno di energia e micronutrienti essenziali come vitamine e sali minerali e, se seguita con regolarità nel contesto di uno stile di vita complessivamente sano, in genere è sufficiente da sola a sopperire a ogni fabbisogno. Le vitamine essenziali per ritrovare la vitalità sono quelle del gruppo B, implicate nei processi del metabolismo energetico. Tra i minerali è invece fondamentale il magnesio, la cui carenza è spesso associata a stanchezza, irritabilità e dolori muscolari.

    Considerato, però, il cambio di stagione e lo sforzo di adattamento aggiuntivo richiesto dalla ripresa del lavoro o dello studio, se i sintomi non passano entro qualche giorno è preferibile rivolgersi al medico e valutare l’opportunità di integrare la propria dieta con complessi multivitaminici e minerali in grado di ricaricare l’organismo e fornirgli tutte le sostanze nutrienti di cui ha bisogno. Un aiuto in più infatti non guasta e può supportare un più rapido recupero di vitalità e buon umore. Su quale tipo di integrazione puntare?

    Se le difficoltà si accompagnano anche a stanchezza fisica, la scelta più vantaggiosa è optare per complessi che contengano tutte le vitamine, gli oligoelementi e i minerali in proporzione bilanciata, comodi da assumere, efficaci e sicuri sotto ogni profilo.

    La loro azione favorevole a livello psicofisico è massima perché molti micronutrienti operano in sinergia e soltanto quando sono tutti presenti nelle giuste quantità l’organismo può funzionare al meglio.

    Se vuoi saperne di più leggi il dossier Affaticamento mentale.

    Rosanna Feroldi
    Rosanna Feroldi
    Da adolescente le avevano detto di fare il liceo classico e ha scelto lo scientifico. Alla maturità, le hanno detto di iscriversi Lettere e Filosofia e ha puntato su Biologia. Dopo laurea e tirocinio, al dottorato in elettrofisiologia ha preferito un corso di comunicazione e giornalismo scientifico della Facoltà di Farmacia - Università Statale di Milano. Insomma, non è il tipo che si lascia convincere facilmente. Da lì, è iniziato, più per gioco che per scelta, un percorso professionale che continua con soddisfazione da quasi vent'anni, passando da attività di consulente per la comunicazione su salute e stili di vita sani per il Progetto Città sane - Comune di Milano alla proficua collaborazione con la Fondazione San Raffaele di Milano, dove per 13 anni si è occupata di realizzare il magazine dell'Ospedale San Raffaele destinato ai pazienti e materiale divulgativo distribuito nell'ambito di campagne di sensibilizzazione, nonché di supportare l'attività di ufficio stampa. Contemporaneamente, entusiasta, mai stanca ed esagerando anche un po', ha interagito con numerose realtà editoriali come giornalista scientifica e medical writer, realizzando contenuti per riviste dirette al pubblico, ai medici e ai farmacisti. Il sopravvento del web ha cambiato molte cose, ma non l'ha indotta a desistere. Così, eccola ora alle prese prevalentemente con progetti editoriali online e attività di comunicazione/reportistica medico-scientifica nelle aree cliniche più disparate. A volte, si chiede come abbia fatto, altre come continuerà. The show must go on.

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