Le piante che danno energia

Per chi si sente spossato, dal caldo e dai troppi affanni, ecco qualche rimedio verde. Per rigenerarsi, e non solo: gli infusi energizzanti e gli estratti adattogeni

Le giornate non finiscono mai. E i primi caldi ci sembra riducano ancor più le già esigue energie. Niente panico. Basta poco per recuperare: la bevanda giusta, a base di erbe o piante, che reintroduca i liquidi necessari con l'aggiunta, magari, di qualche vantaggio extra: un pieno di energia.

E allora, anzitutto beviamo "verde": a partire dai frullati o dai succhi di frutta e verdura (prediligere mango e banana) che forniscono vitamine e sali minerali.

Ma anche infusi che contengono sostanze rigeneranti, tonificanti e blandamente eccitanti, tanto per non sfiorire di stanchezza in vista delle lunghe serate estive.

Una tazza di energia

Serve energia pronta? La scelta cade sulle bevande che possiedono proprietà in grado di stimolare il sistema nervoso centrale. Si chiamano, appunto, nervine.

Caffè. Si ottiene dai semi delle piante Coffea arabica e Coffea robusta, opportunamente lavorati. Il caffè favorisce lo stato di vigilanza, ma è anche un cardiotonico e può essere diuretico.

Contiene niacina, che favorisce le funzioni cerebrali. In generale, si sconsiglia però di prendere più di 3 caffè al giorno e, è ovvio, quello decaffeinato non produce l'effetto sferzante della tazzina classica.

Tè. È l'infusione delle foglie di una pianta di origine asiatica, la Camelia sinensis. Le varietà sono innumerevoli ma, di base, sono tutte ricche di sostanze che stimolano il sistema nervoso e l'apparato cardiovascolare.

In particolare il tè bianco, pregiatissimo, è un acceleratore del metabolismo; il tè verde un antiossidante e il tè nero migliora la concentrazione.

Cola. Dai semi dei frutti di Cola acuminata, pianta africana diffusa anche in Sud America, si producono bevande energizzanti in quanto contengono tannini, caffeina e teobromina che agiscono, oltre che sul sistema nervoso, anche sulla muscolatura.

Lo sanno bene in Brasile o in Giamaica, dove è uso masticare noci di Cola per alleviare la fatica. In qualche modo la Cola può essere considerato un ricostituente, tanto che integratori a base di questa sostanza vengono utilizzati dagli atleti (sotto supervisione medica).

Yerba mate. Si tratta di un'erba diffusa nell'America del Sud, si gusta in infuso e procura una carica energetica grazie all'elevato contenuto in vitamine, sali minerali e caffeina. E viene spesso usata contro gli stati di affaticamento fisico poiché agisce anche sulla muscolatura.

Guaranà. Si ricava dai semi di una pianta sudamericana, la Paullinia capuana. In Brasile se ne prepara una bevanda che riduce la sensazione di fatica e quindi migliora l'efficienza fisica.

Da noi si utilizza l'estratto secco nebulizzato e titolato in caffeina min. 3%. Si tratta di uno stimolante piuttosto importante (5 volte più eccitante del caffè), in grado di agire sulla frequenza cardiaca, per questo va assunto sotto controllo medico.

Un aiuto senza caffeina

Prive di caffeina sono invece le piante denominate adattogene, cioè capaci di aumentare la resistenza fisica e stimolare le difese immunitarie dell'organismo.

Pianta Effetti
Eleuterococco Della pianta, conosciuta anche come Ginseng siberiano, si sfruttano le radici, le cui proprietà terapeutiche vengono consigliate negli stati di stress e sovraffaticamento. Aumenta le prestazioni fisiche e la capacità di resistenza
Ginseng È l'erba orientale forse più famosa nel mondo (spesso consigliata in caso di disturbi sessuali quali impotenza e frigidità) e le sue numerose proprietà hanno un'azione benefica anche in caso di stanchezza fisica. Contiene, infatti, quantità importanti di manganese, riconosciuto potente antifatica. Rinvigorisce e stimola tutte le funzioni vitali
Rodiola Dalla pianta Rhodiola rosea, che cresce spontaneamente in Lapponia, Siberia e Alaska, si prepara l'estratto secco idroalcoolico. È in grado di ritardare i sintomi dell'affaticamento e contribuisce a ottimizzare l'uso delle energie durante l'attività sportiva

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Shamiran Zadnich
Shamiran Zadnich
Triestina di nascita, ha vissuto e studiato tra Milano e Torino, attualmente alterna le brume astigiane con il sole di Roma. Giornalista professionista da trent'anni, ha iniziato a lavorare per una radio locale per poi occuparsi di alimentazione, benessere, psicologia e sessuologia per numerosi settimanali e mensili femminili. Da circa vent'anni si occupa anche di salute materno-infantile, passione nata dopo essere diventata mamma di Sebastiano e Michelangelo. È innamorata da 8 anni di Paolo, da sempre dei suoi figli e dei gatti. Le piace preparare dolci, riciclare oggetti, leggere e viaggiare leggera. È convinta che una buona informazione, soprattutto su un tema importante come la nostra salute, la salute di tutti, possa fare la differenza. 


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