Disturbo d’ansia generalizzato

Capita quasi a tutti di ritrovarsi alle prese con l'ansia: la paura sale, ci si sente agitati, e anche il corpo dà segnali di disagio, con la sudorazione che aumenta e il battito del cuore che accelera.

Fortunatamente, nella maggior parte dei casi si tratta di disturbi passeggeri che svaniscono nell'arco di breve tempo. A volte possono addirittura essere legati all'attesa di eventi piacevoli, ma quando l'ansia diventa una compagnia costante nella vita di tutti i giorni, impedendo il suo normale svolgimento, questa sensazione assume i contorni di una vera e propria condizione medica: il disturbo d'ansia generalizzato.

Che cos’è il disturbo d'ansia generalizzato

Il disturbo d'ansia generalizzato è una condizione patologica caratterizzata da ansia e preoccupazioni persistenti ed eccessive, che riguardano diversi aspetti della vita.

Chi convive con questo disturbo ha forti difficoltà a controllare le sue preoccupazioni: oltre a ingigantire i problemi, può vivere aspettandosi sempre il peggio, anche quando non esiste nessuna motivazione reale per preoccuparsi.

A volte è sufficiente il solo pensiero di dover affrontare la giornata per scatenare un attacco di panico; in molti casi si è addirittura convinti che preoccuparsi possa evitare che accada qualcosa di spiacevole, e che smettere di farlo possa essere un comportamento rischioso.

Interrompere questo circolo vizioso sembra essere impossibile, anche quando ci si rende conto che il livello di ansia è maggiore del dovuto e può compromettere il benessere personale.

Infatti, molte persone con disturbo d'ansia generalizzato possono finire per evitare alcune situazioni o non cogliere delle opportunità proprio a causa delle costanti preoccupazioni.

E se livelli di ansia lievi o moderati riescono in genere a essere gestiti, in casi più gravi il disturbo impedisce di svolgere anche le attività quotidiane più semplici, compromettendo fortemente la qualità della vita.

I sintomi sono sia psicologici sia somatici e possono includere:

  • nervosismo, irrequietezza, irritabilità, sensazione di camminare sul filo del rasoio e di avere i nervi a fior di pelle
  • incapacità di rilassarsi, con persistenti ed eccessive preoccupazioni o ansie
  • rimuginio ed elaborazione eccessiva di strategie e soluzioni
  • difficoltà a gestire l'incertezza
  • indecisione e paura di prendere decisioni sbagliate
  • sensazione di pericolo imminente o panico, anche nei confronti di situazioni che non sono realmente pericolose
  • difficoltà di concentrazione
  • vuoti di memoria
  • disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi, insonnia)
  • sensazione di debolezza o stanchezza, facile affaticabilità
  • aumento della frequenza cardiaca
  • iperventilazione
  • sudorazione
  • vampate di calore
  • tremori
  • problemi gastrointestinali (nausea, diarrea, intestino irritabile)
  • sensazione di nodo alla gola
  • dolori o tensione muscolare.

Inoltre l'ansia generalizzata può essere associata a fobie, attacchi di panico, disturbo post traumatico da stress, disturbo ossessivo-compulsivo, depressione, pensieri suicidi e abuso di sostanze.

Nel caso di bambini e adolescenti, alle preoccupazioni che possono colpire gli adulti se ne aggiungono altre, più specifiche della loro età, che riguardano:

  • i risultati scolastici o sportivi
  • la salute dei membri della famiglia
  • la puntualità
  • eventi catastrofici come terremoti o guerre nucleari.

A questa età, fra i segnali tipici del disturbo d'ansia generalizzato sono inclusi:

  • l'ansia eccessiva di sentirsi integrato o, al contrario, la mancanza di relazioni sociali
  • il perfezionismo (per esempio ripetere compiti ritenuti non perfetti alla prima esecuzione e impiegare troppo tempo per svolgere i compiti a casa)
  • l’insicurezza
  • la ricerca continua di approvazione e di rassicurazioni sulle proprie prestazioni
  • frequenti mal di stomaco (o altri problemi fisici ricorrenti).

La diagnosi di disturbo d'ansia generalizzato arriva quando 3 o più sintomi sono presenti nella maggior parte dei giorni della settimana per almeno 6 mesi.

Non bisogna quindi confondere il disturbo d'ansia generalizzato con altre forme di ansia che possono essere associate a fonti di stress specifiche (come il disturbo da adattamento) o con decorso più limitato nel tempo.

È inoltre importante assicurarsi che i sintomi fisici e i sintomi ansiosi non dipendano dalla presenza di altre patologie specifiche, per esempio una malattia alla tiroide come l'ipertiroidismo.

Cause del disturbo d'ansia generalizzato

Tutti i disturbi d'ansia (categoria in cui ricadono per esempio il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo di panico, la fobia sociale, l’agorafobia e l’ipocondria) possono dipendere dall'incapacità di affrontare una situazione di incertezza; tuttavia, le cause esatte del disturbo d'ansia generalizzato non sono ancora note. A entrare in gioco potrebbero essere sia fattori biologici e predisposizione familiare sia particolari eventi, soprattutto quelli particolarmente stressanti.

Il rischio di svilupparlo è maggiore tra l'infanzia e la mezza età, e le donne sembrano avere una probabilità doppia di soffrirne rispetto agli uomini.

Rimedi per il disturbo d'ansia generalizzato

Fortunatamente una diagnosi di disturbo d'ansia generalizzato non è una condanna a una vita vissuta nelle preoccupazioni: per ogni persona che ne soffre esistono diversi rimedi per cercare di migliorare la propria condizione. Per esempio, individui dalla personalità ansiosa possono trarre giovamento da un percorso di psicoterapia che, per esempio mediante una terapia cognitivo-comportamentale, può aiutare a ridurre la preoccupazione e, soprattutto, a imparare a relazionarsi in modo diverso con la propria mente.

Chi soffre di disturbo d'ansia generalizzato può trovare un valido aiuto anche nei farmaci, che possono permettere di tenere sotto controllo le emozioni e i pensieri negativi, la difficoltà a concentrarsi e altri sintomi, consentendo di affrontare la vita quotidiana senza essere frenati da preoccupazioni eccessive.

Le terapie a base di benzodiazepine possono essere utili nel breve temine; tuttavia, se assunti per lunghi periodi, in modo cronico, questi ansiolitici possono portare a due effetti indesiderati, ovvero la cosiddetta tolleranza (che porta a una riduzione dell'efficacia del trattamento) e la possibilità di sviluppare una dipendenza. Non si corre quest’ultimo rischio, invece, in caso di una terapia farmacologica con antidepressivi come gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI), anch’essi indicati per il trattamento del disturbo d'ansia generalizzato. 

Farmaci e terapia cognitivo-comportamentale possono essere utilizzati anche in combinazione; nella maggior parte dei casi questo approccio sembra essere il più indicato, soprattutto a lungo termine.

Anche uno stile di vita sano, caratterizzato da un'alimentazione equilibrata, un'attività fisica regolare e alcuni accorgimenti pratici (come evitare il consumo di caffeina) possono aiutare a ridurre l'ansia, ma non rappresentano una cura per il disturbo d'ansia generalizzato.

Inoltre, è bene ricordare che, sebbene sia vero che lo stress può contribuire all'ansia, non può essere considerato la causa scatenante di questo disturbo; perciò, per combattere l'ansia generalizzata è necessario un aiuto in più oltre alla riduzione dello stress.

Combattere le proprie paure, imparare a riconoscere i sintomi dell’ansia, trarre insegnamenti dalle esperienze vissute, cambiare il proprio modo di pensare, smettere di evitare le situazioni che possono creare ansia sono tutti passi indispensabili verso una gestione efficace di questo disturbo.

Infine, è utile che familiari e amici offrano un supporto che spinga a superare ansie e dubbi piuttosto che a evitarli. Un atteggiamento troppo protettivo può essere infatti controproducente e impedire, di fatto, la separazione dalle proprie ansie.

Come prevenire il disturbo d'ansia generalizzato

Anche nel caso del disturbo d'ansia generalizzato esistono falsi miti che è bene sfatare se si vuole affrontare il problema in modo propositivo ed efficace.

Il primo è proprio quello secondo cui la soluzione consiste nell'evitare lo stress: scegliere questa strada, comportandosi come se si fosse fragili ed evitando qualsiasi rischio, può portare invece a sentirsi demoralizzati e a condurre una vita insoddisfacente.

Per di più, cercare di evitare l'ansia non fa altro che rinforzarla, mentre per combatterla è necessario essere consapevoli delle proprie paure e continuare a vivere senza sottoporsi ad auto-privazioni.

Accettare di non poter avere il controllo su qualsiasi aspetto della propria vita e mantenere un atteggiamento positivo, cercando sempre di fare del proprio meglio pur sapendo non sempre è possibile raggiungere l’obiettivo che ci si è prefissati, ma che si può essere comunque soddisfatti di se stessi, è fondamentale per non ritrovarsi costantemente in preda all'ansia generalizzata.

Come accennato, poi, esistono accorgimenti quotidiani che possono aiutare a evitarla. Eccone alcuni, insieme a strategie utili per affrontare il problema:

  • cercare di rilassarsi: possono essere utili lo yoga, la musica, la meditazione, un massaggio o vere e proprie tecniche di rilassamento
  • garantirsi un riposo adeguato, senza alterazioni del sonno
  • praticare tutti i giorni un po' di attività fisica
  • mangiare in modo equilibrato e non saltare i pasti per evitare deficit nutrizionali (proprio come potrebbe succedere in caso di disturbi dell'alimentazione)
  • limitare il consumo di alcolici e caffeina
  • mantenersi socialmente attivi (può essere per esempio utile fare del volontariato)
  • cercare un sostegno in familiari o amici oppure rivolgendosi a uno psicologo o a un terapeuta per una valutazione della propria situazione.

Silvia Soligon
Silvia Soligon
Romana di adozione, è nata a Milano, dove ha conseguito la laurea in Scienze biologiche e il dottorato di ricerca in Scienze genetiche e biomolecolari. Ha poi continuato a lavorare nell’ambito della ricerca scientifica prima all’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” di Novara, poi all’Università “La Sapienza” di Roma.   Nella capitale ha proseguito il suo percorso formativo con un master in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata. Sempre a Roma si è specializzata nell’ambito del giornalismo e della comunicazione scientifica, conseguendo il master “Le scienze della vita nel giornalismo e nelle politiche istituzionali” dell'Università "La Sapienza".    Iscritta all'Ordine nazionale dei Biologi e all'Ordine dei giornalisti è socia di Unamsi (l’Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione). Dal 2008 collabora con diverse testate giornalistiche e siti web per la produzione di contenuti riguardanti tematiche medico-scientifiche. Musica e cibo sono le sue grandi passioni. Oggi divide il suo tempo tra la scrittura, il lavoro di nutrizionista e i concerti.

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