Cosa mangiare in caso di gonfiore allo stomaco

Gonfiore allo stomaco e disturbi digestivi possono manifestarsi in tutte le stagioni dell'anno, estate compresa. Ecco qualche consiglio per evitare fastidi dopo i pasti.

Saper scegliere che cosa mettere in tavola, ma anche quanto e “come” nutrirsi, è fondamentale per evitare disturbi all’apparato gastrointestinale legati a una cattiva digestione, come per esempio il gonfiore allo stomaco. Le regole da seguire per prevenire o, almeno, per non esasperare questo fastidio sono semplici e non impongono necessariamente grandi rinunce. Ecco qualche consiglio.

Cibi e bevande che aiutano a digerire

Quantità e qualità dei cibi assunti durante i pasti sono determinanti ai fini dell'efficienza del processo digestivo e del benessere gastroenterico. Se non ci si vuole alzare da tavola con la sensazione di stomaco gonfio, bisogna innanzitutto cercare di suddividere gli alimenti assunti durante la giornata in almeno 5-6 pasti e spuntini leggeri, che permettano di sentirsi sazi e di assumere tutti i nutrienti necessari senza sovraccaricare lo stomaco.

Esistono inoltre cibi che aiutano a favorire la digestione e a prevenire il gonfiore addominale: i principali sono i finocchi, il sedano e lo zenzero, che andrebbero preferibilmente consumati freschi e crudi oppure sotto forma di infuso.

Anche i carciofi in insalata o cotti in vario modo (senza o con pochi grassi vegetali) possono essere un valido aiuto a livello digestivo perché stimolano la funzionalità delle vie biliari.

Sul fronte delle bevande, durante e lontano dai pasti, sono perfette l'acqua naturale, magari acidulata con un po' di succo di limone o aromatizzata con zenzero. L'ideale è bere in abbondanza a stomaco vuoto, per idratare l'organismo, favorire il transito intestinale e smorzare la fame, e non più di un bicchiere ai pasti.

Cosa è meglio evitare

I pasti troppo abbondanti sono sempre da evitare, in quanto nemici della buona digestione che possono favorire il gonfiore allo stomaco soprattutto se sono ricchi di cibi grassi, molto salati, elaborati o speziati.

Anche alimenti di per sé sanissimi possono però scatenare disturbi all’apparato gastroenterico e gonfiore, come per esempio peperoni, cavoli, funghi, molluschi, cocomeri, legumi e cibi integrali.

Inoltre, come detto, bisogna evitare di bere troppo durante i pasti (per non far aumentare eccessivamente il volume dei cibi) e, soprattutto, di assumere bevande gassate o fermentate (per esempio, la birra) che aggiungono altro gas a quello già naturalmente prodotto durante il processo digestivo, causando gonfiore extra.

Le scelte che aiutano a digerire

Oltre al “quanto” e al “che cosa” si mangia e beve, anche il “come” incide in modo non trascurabile sulla digestione e sul possibile sviluppo di gonfiore addominale. In particolare, per non sentirsi gonfi anche dopo pasti frugali è indispensabile scegliere un ambiente confortevole, non troppo affollato e privo di rumori fastidiosi, mangiare da seduti, lentamente, masticando bene ed evitando di parlare mentre si ha la bocca piena, per non ingerire anche aria insieme al cibo.

Prima di iniziare a mangiare, si dovrebbe spegnere il cellulare e allontanare almeno temporaneamente tensioni e pensieri negativi. Dopo aver mangiato, invece, si dovrebbe sempre trovare il tempo per fare una passeggiata tranquilla (bastano 10-15 minuti), magari al posto del caffè, che in alcuni casi, preso a fine pasto, appesantisce la digestione anziché facilitarla.

I rimedi

Se nonostante tutti questi accorgimenti, si ha comunque occasionalmente la tendenza a soffrire di gonfiore di stomaco e di disturbi digestivi si può provare a favorire la digestione e prevenire il gonfiore con tisane al finocchio, alla melissa, all'anice, alla menta.

Esistono anche alcuni farmaci che possono essere assunti al bisogno: si tratta di rimedi a base di procinetici che sono in grado di accelerare lo svuotamento gastrico, abbinati a composti con azione anti-schiuma, che facilita il riassorbimento e l'espulsione delle bolle di gas presenti nello stomaco, attenuando così la sensazione di gonfiore.

Rosanna Feroldi
Rosanna Feroldi
Da adolescente le avevano detto di fare il liceo classico e ha scelto lo scientifico. Alla maturità, le hanno detto di iscriversi Lettere e Filosofia e ha puntato su Biologia. Dopo laurea e tirocinio, al dottorato in elettrofisiologia ha preferito un corso di comunicazione e giornalismo scientifico della Facoltà di Farmacia - Università Statale di Milano. Insomma, non è il tipo che si lascia convincere facilmente. Da lì, è iniziato, più per gioco che per scelta, un percorso professionale che continua con soddisfazione da quasi vent'anni, passando da attività di consulente per la comunicazione su salute e stili di vita sani per il Progetto Città sane - Comune di Milano alla proficua collaborazione con la Fondazione San Raffaele di Milano, dove per 13 anni si è occupata di realizzare il magazine dell'Ospedale San Raffaele destinato ai pazienti e materiale divulgativo distribuito nell'ambito di campagne di sensibilizzazione, nonché di supportare l'attività di ufficio stampa. Contemporaneamente, entusiasta, mai stanca ed esagerando anche un po', ha interagito con numerose realtà editoriali come giornalista scientifica e medical writer, realizzando contenuti per riviste dirette al pubblico, ai medici e ai farmacisti. Il sopravvento del web ha cambiato molte cose, ma non l'ha indotta a desistere. Così, eccola ora alle prese prevalentemente con progetti editoriali online e attività di comunicazione/reportistica medico-scientifica nelle aree cliniche più disparate. A volte, si chiede come abbia fatto, altre come continuerà. The show must go on.

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