Pausa pranzo fuori casa, come regolarsi?


Qualche suggerimento salutare per non perdere la forma fisica pur mangiando qualcosa di buono, e soprattutto variando appena si può.

La vita frenetica dei giorni nostri non ci concede pause pranzo molto lunghe, in genere si tratta di poco più di mezz’ora, specie se si desidera non rientrare troppo tardi la sera.

Così soprattutto chi lavora lontano da casa si vede costretto a consumare frettolosamente il pranzo in mensa oppure al bar, al ristorante, o in pizzeria.

Un buon passo avanti potrebbe essere quello di abituarsi a fare sempre una prima colazione nutriente e variata, niente di troppo pesante, ma neppure troppo scarsa.

In pratica: una bevanda calda a piacere (tè, caffè nero o caffelatte, meglio se il latte è parzialmente scremato) più uno yogurt magro con cereali, un frutto fresco e anche un paio di fette biscottate.

Una colazione così composta serve a non patire troppo il vuoto di stomaco durante la mattinata, sbocconcellando snack di dubbio valore nutritivo e in genere troppo calorici, e a migliorare la concentrazione durante il lavoro.

Ma, dato che i più bevono un caffè in piedi prima di salire in auto e poi non possono fare altro che aspettare le 13 per catapultarsi al bar sotto all’ufficio per il solito panino imbottito, ecco qualche consiglio per evitare errori nutrizionali che prima o poi si pagano cari.

Le “insalatone”: un vero inganno

Chi è convinto di restare in forma, o addirittura di dimagrire, mangiando solo un’insalata a pranzo e un pasto ricco e abbondante la sera, sbaglia di grosso.

Le “insalatone” sono diventate di moda, specie tra gli adulti che, per esigenze di lavoro, mangiano al bar almeno cinque pasti la settimana.

Tuttavia, in questo modo si fanno degli errori di base. L’insalata, per il suo valore nutrizionale e il contenuto in fibre, dovrebbe essere solo vegetale (e non più di 100 grammi), condita con un cucchiaio d'olio, poco sale e qualche goccia di aceto o limone e far parte di un pasto completo come contorno a un secondo.

Invece le insalate miste che vanno per la maggiore oggi, di solito sono troppo condite, magari con un olio non extravergine di oliva e sono ricche di formaggio, tonno, uova sode e salse a base di uova.
Un vero inganno dietetico se si pensa che un’insalata di questo tipo equivale a un pasto di 500-600 kcalorie (kcal), ma non bilanciato, anzi decisamente troppo ricco di grassi e proteine di natura animale.

Ottimali: un primo e verdura

Molto meglio un buon primo a pranzo, per esempio pasta (80 grammi) al pomodoro e basilico che equivale a 295 kcal. Magari preceduto da una verdura bollita (100 grammi - condita con poco olio e succo di limone) ovvero altre 60 kcal al massimo.

La sera, a casa, ci sarà posto per un secondo non troppo impegnativo da digerire (pesce 200 grammi e verdure crude a volontà in pinzimonio - un cucchiaio di olio, un pizzico di sale e pepe) un panino (50 grammi) e più tardi un frutto fresco (mela 150 grammi).

Così mangiando, il totale della giornata ammonterebbe a circa 1.200-1.300 kcal che vanno benissimo anche per chi deve stare attento alla linea.

Invece, chi non ha problemi di peso può aggiungere un bicchiere piccolo di vino rosso e persino una piccola porzione di dolce fatto in casa (circa 300 kcal) senza rischio di sbagliare.

Panino o pizza?

Chi è costretto al panino imbottito o al massimo può optare per una pizza è bene che scelga tra le seguenti alternative.

Panino con arrosto di tacchino e insalata più un cucchiaio di olio e succo di limone 390 kcal Una volta alla settimana
Panino  con mozzarella e pomodoro con poco olio e un pizzico di origano 300 kcal Una volta alla settimana
Panino  con prosciutto cotto o crudo privati del grasso (40 grammi) 240 a 270 kcal Una volta alla settimana
Panino  con verdure grigliate, una goccia di olio, un pizzico di erbe aromatiche a piacere e un cucchiaio di ricotta magra 200 Kcal Due volte alla settimana

E per gli amanti della pizza, infine: una pizza margherita intera tonda (totale circa 280 grammi) può arrivare anche a 600 - 700 kcal. E può andare bene per un pasto solo la settimana.

Ma non è vietata, neppure nelle diete dimagranti, a patto che si restringa con giudizio l’altro pasto della giornata (una porzione di passato di verdure miste e una fetta di fesa di tacchino alla griglia, niente pane e niente condimenti).

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Patrizia Maria Gatti
Patrizia Maria Gatti
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano si è Specializzata in Scienza dell’alimentazione (indirizzo dietetico) presso il medesimo Ateneo nel 1986. Nel 1994 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Biochimica e la Specializzazione in Biochimica Clinica (indirizzo diagnostico) nel 1997.

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