Come agisce la pillola anticoncezionale

Per evitare gravidanze indesiderate la pillola anticoncezionale è un sistema altamente efficace. Quali sono i suoi componenti e i meccanismi con cui agisce? Ecco le risposte ai dubbi più comuni.

Nota e utilizzata con successo da molto tempo, la pillola anticoncezionale offre oggi differenti formulazioni e dosaggi. Ogni donna, con il consiglio del ginecologo, può trovare la soluzione più indicata per le proprie caratteristiche e la sua età.

Vediamo quali sono le possibilità di scelta e i meccanismi che permettono alla pillola di evitare gravidanze indesiderate.

Diverse tipologie di pillola

La pillola estroprogestinica contiene un'associazione di due ormoni femminili (steroidi): un estrogeno e un progestinico. Il tipo di molecole associate e il rapporto tra le quantità di ormoni caratterizza le differenti pillole.

C’è la pillola monofasica, cioè a dosaggio fisso: ogni pillola contiene la stessa quantità di steroidi. La pillola bifasica ha un dosaggio in due fasi: l'estrogeno è fisso e il progestinico viene assunto in due dosaggi differenti, con un rilascio che varia dunque in base al periodo del ciclo.

Nella pillola trifasica gli ormoni sono associati in tre dosaggi diversi. Quest’ultima pillola contiene una dose totale di ormoni molto bassa che si avvicina alla produzione degli estrogeni e del progesterone dell’organismo. La cosiddetta quadrifasica contiene invece estradiolo e un progestinico combinati in quattro differenti dosaggi.

Le confezioni delle diverse tipologie di pillole estroprogestiniche presenti sul mercato possono contenere 21 o 28 compresse: nel primo caso dovrà essere fatta un’interruzione di una settimana fra una confezione e quella successiva, durante la quale comparirà il flusso pseudomestruale. Nel secondo invece saranno presenti 24 o 26 pillole che contengono gli ormoni, mentre nelle rimanenti (rispettivamente 4 o 2) non sarà presente alcun principio attivo (pillole placebo). In questo caso il flusso pseudomestruale si manifesta solitamente durante l'assunzione delle ultime compresse.

Esiste poi anche la pillola costituita unicamente da ormone progestinico (pillola progestinica). Ci sono formulazioni a basso dosaggio che vanno assunte ogni giorno anche durante il flusso mestruale. Altre formulazioni a più elevato livello di ormoni hanno una sicurezza contraccettiva analoga alla pillola estroprogestinica.

Diversi meccanismi d’azione

La pillola estroprogestinica inibisce l'ovulazione attraverso il blocco della sintesi di due ormoni: FSH e LH, denominati gonadotropine e prodotti dall'ipofisi, una piccola ghiandola posta alla base del cervello.

La pillola provoca, inoltre, un inspessimento del muco cervicale e un assottigliamento dell' endometrio, la mucosa dell'utero, che diventa così meno adatto all'eventuale impianto di un ovulo.

La contraccezione con la pillola prevede di assumere un confetto al giorno, possibilmente sempre alla stessa ora (o, in caso di dimenticanza, con un ritardo che varia al massimo tra le 12 e la 24 ore a seconda del tipo di pillola) a partire dal primo giorno di flusso mestruale, proseguendo per 21 giorni. (o 24 o 26 giorni). Segue una pausa di sette giorni (o 4 giorni o 2 giorni), durante cui si ha il flusso pseudomestruale. A quel punto si ricomincia con una nuova confezione di compresse.

La pillola estroprogestinica, oltre a garantire un'efficacia anticoncezionale elevatissima, svolge numerosi effetti benefici non contraccettivi. I dosaggi ormonali attuali hanno fatto diminuire drasticamente gli effetti collaterali che si notavano in passato.

È adatta a tutte le donne sane in età fertile, dalle più giovani alle meno giovani, anche se è sempre essenziale chiedere consiglio al proprio medico prima di intraprenderne l’assunzione. Per le adolescenti la pillola è considerata il miglior metodo contraccettivo, sia per la sua efficacia, sia per i numerosi benefici che si aggiungono all’effetto anticoncezionale.

Per esempio, la pillola attenua la sindrome premestruale, migliora le irregolarità del ciclo tipiche dell’età adolescenziale, contrasta l’insorgenza di acne e di seborrea.

Esistono però anche casi in cui la pillola non è indicata, per esempio in donne forti fumatrici o in quelle con alto rischio di malattie cardiovascolari. Ecco perché prima di iniziare ad assumere la pillola è indispensabile consultarsi con il proprio ginecologo di fiducia.

Per quanto riguarda invece la pillola progestinica, l’attività anticoncezionale si esercita attraverso un duplice meccanismo. Il muco cervicale diventa molto scarso e poco penetrabile dagli spermatozoi per tutta la durata del ciclo e viene alterato l´epitelio ciliato delle tube. Le pillole progestiniche più recenti svolgono anche un’azione inibente sull’ovulazione.

Questa tipologia di pillola è in genere ben tollerata. Il suo principale effetto collaterale sono i disturbi del ciclo: amenorrea (mancanza di mestruazione) e irregolarità mestruali.

La pillola con solo progestinico ha una sicurezza contraccettiva inferiore alla pillola classica. È indicata per le donne che non possono assumere estrogeni. Anche in questo caso spetta allo specialista stabilire l’indicazione più corretta per ogni donna.

Pillola anticoncezionale: precauzioni ed effetti collaterali

È importante ricordare, comunque, che le pillole anticoncezionali sono pur sempre un farmaco e pertanto, in tutti i casi, la loro assunzione come terapia o come metodo per evitare gravidanze deve essere ben ponderata da ogni donna, e va iniziata sempre e solo su prescrizione del proprio ginecologo, che deve valutare se i vantaggi siano superiori ai rischi.

La pillola contraccettiva, infatti, come ogni cura medica o prodotto medicinale, richiede innanzitutto degli esami accurati e una diagnosi approfondita, che ogni ginecologo dovrebbe effettuare sulle sue pazienti prima di avviare la somministrazione della pillola. L’obiettivo è la prevenzione dello sviluppo di sintomi e la riduzione dei disturbi negativi per il benessere, la salute e la qualità della vita generale della donna.

Infatti, sebbene il suo utilizzo sia diffuso tra le donne in molti Paesi del mondo, la pillola non è priva di rischi e controindicazioni. I risultati di studi medici e ricerche da parte della comunità scientifica hanno messo in luce come in alcuni casi la pillola possa essere causa o concausa di aumento di peso, perdite di sangue al di fuori del ciclo mestruale (fenomeno chiamato spotting), mancanza di mestruazioni, cicli abbondanti, aumento di pressione, nausea, depressione, sbalzi d’umore o irritabilità, calo della libido, dolore addominale, cefalea e altre complicanze che coinvolgono la fertilità e in generale la salute della donna.

A questi rischi si espongono le donne con uno stile di vita o una condizione di salute non ottimali (come per il vizio del fumo), ma non solo. Si tratta, infatti, di un'alterazione artificiale del ciclo ormonale naturale del proprio corpo, che potrebbe subire degli effetti indesiderati. Il ginecologo può prescrivere un piano terapeutico considerando anche di adottare una pillola con formulazione diversa o di terapie alternative, come il cerotto, la spirale o l'anello vaginale, rispettando le esigenze specifiche di ogni paziente.

Per questo, non bisogna limitarsi a sottoporsi a un controllo accurato prima di incominciare a prendere la pillola, ma occorre fare sempre attenzione durante il periodo di assunzione della stessa, mantenendosi in contatto con il proprio ginecologo e procedendo a una sospensione della terapia qualora non fosse l'anticoncezionale adatto a sé.

Inoltre, occorre ricordare che tutte le forme di contraccezione ormonale (o, in generale, di contraccezione orale) non danno alcuna protezione contro i fattori di rischio relativi alle malattie sessualmente trasmissibili, a differenza di altri metodi contraccettivi. La sensazione di protezione, al contrario, potrebbe far pensare che vi sia un legame anche con la prevenzione delle patologie: per evitare un aumento del rischio di malattie, è necessario che le ragazze e le donne ricevano un'informazione che permetta loro di tutelarsi.

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Alessandra Margreth
Alessandra Margreth
Nata e cresciuta a Milano, da sempre amante della scrittura, si è laureata in Lettere all’Università Cattolica. Inizia l’attività giornalistica nella redazione di Alba, settimanale femminile della Compagnia di San Paolo, dove ha ricoperto i ruoli di redattore e caposervizio. Dopo esperienze in altre testate a larga diffusione, si trova quasi per caso a collaborare con il settore della salute, si appassiona e decide di proseguire la sua professione in questo campo. Dal 2000 collabora con Repubblica Salute, cartaceo e online. Sempre nel campo della salute ha scritto anche per diverse testate di vari editori. Dato che la divulgazione ha molte facce, ha lavorato anche come autore televisivo e ora alle collaborazioni affianca attività di consulenza nella comunicazione aziendale nel settore. Ama molto il mare, quando può fa lunghe passeggiate in mezzo alla natura. Non ha figli ma dispone di cinque nipoti. Ha letto un po’ di tutto, ora in vacanza sceglie gialli d’autore. Tra le sue mete preferite la Grecia e la Sicilia.  

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