Ansia depressiva

Talvolta ansia e depressione coesistono e questo tipo di legame si può manifestare con modalità e decorso differenti. Spesso capita che una persona che soffre inizialmente d’ansia sviluppi, in un momento successivo, disturbi dell’umore fino a vere e proprie forme di depressione

In altri casi, accade il contrario: forme di depressione parzialmente trattate possono sfociare in una sindrome ansiosa. 

Quando ansia e depressione si manifestano contemporaneamente si usano diversi termini per descrivere questa situazione mista, tra i quali ansia depressiva, sindrome ansioso depressiva o ancora depressione ansiosa.

Che cos’è l’ansia

Prima ancora dell’ansia patologica esiste un’ansia fisiologica, che ci permette di reagire di fronte a situazioni di pericolo imminente. Si parla invece di disturbo d’ansia generalizzata quando il soggetto vive in uno stato ansioso tendenzialmente costante che porta a preoccupazioni sproporzionate e incongrue in diversi ambiti di vita del paziente. Chi soffre di disturbo d’ansia generalizzata tende a essere infatti costantemente in allerta, a preoccuparsi in modo eccessivo per qualsiasi cosa, evidenziando nel tempo una riduzione significativa della qualità di vita. Rispetto ad altre condizioni psichiatriche come la fobia sociale o gli attacchi di panico, che sono spesso riconducibili a preoccupazioni specifiche e circoscritte, nell’ansia generalizzata le preoccupazioni non riguardano un tema specifico, ma sono estese ai diversi ambiti della vita del paziente.

I sintomi tipici sono:

  • irrequietezza o tensione psichica costante
  • sensazione di svuotamento e fatica cronica
  • fatica nella concentrazione con conseguente riduzione della memoria
  • facile nervosismo e irritabilità
  • tensione muscolare cronica che può concentrarsi negli arti, nei muscoli del collo, della schiena e generare dolore
  • difficoltà nell’addormentamento e nel mantenimento del sonno, oppure sonno agitato e non ristoratore. 

Inoltre, in genere sono presenti anche sintomi fisici come disturbi gastrointestinali, sudorazione, tensione muscolare, mal di testa ecc.

Che cos'è la depressione

La depressione si può manifestare in diverse forme (come per esempio quella bipolare o la distimia, una forma depressiva cronica lieve), nelle quali fattori biologici, psicologici e sociali intervengono in modo differente. 

In generale il disturbo depressivo non è conseguenza di un evento specifico, ma deriva dalla sua interazione con una vulnerabilità individuale. La depressione non va confusa con la tristezza o la demoralizzazione che tutti sperimentiamo in situazioni occasionali e di breve durata, come può capitare con altri stati d’animo come l’ansia, la felicità o la paura. La depressione è una malattia vera e propria in cui si modifica il modo di percepire se stessi e il mondo circostante. I soggetti depressi perdono il piacere dell’esistenza, perdono interesse e spinta vitale, hanno l’umore a terra tutto il giorno, tutti i giorni, non sanno come andare avanti e hanno pensieri di morte. Al malessere generale, si accompagnano tanti altri disturbi: si va dalla perdita dell’appetito e quindi di peso, senza essersi messi a dieta, al suo significativo aumento; dall’insonnia all’ipersonnia; dall’agitazione al rallentamento fisico e mentale. Possono passare anni (in media due) tra i primi sintomi e la diagnosi e dunque l’inizio delle terapie.

Cos’è l’ansia depressiva

Quando ansia e depressione si sovrappongono e coesistono si ha un quadro di ansia depressiva o depressione ansiosa, che richiede un’attenta valutazione psicologica e/o psichiatrica per essere inquadrata e quindi individuare una cura ottimale. Chi ne soffre può sentirsi triste, apatico e senza spinta vitale e allo stesso tempo essere ansioso, sempre in tensione e irrequieto.

Ci sono varie teorie sull’associazione tra ansia e depressione. Nella maggior parte dei casi, come suggeriscono le statistiche, pazienti inizialmente ansiosi possono sviluppare nel tempo anche sintomi depressivi. In questi casi l’umore depresso potrebbe essere una conseguenza dell’ansia. 

Più rado può invece capitare anche il contrario, ovvero che un paziente depresso possa sviluppare una forma di ansia. In genere in questi casi si tratta di pazienti in terapia in cui possono residuare sintomi ansiosi.

C’è anche chi sostiene che ansia e depressione siano semplicemente due disturbi indipendenti e coesistenti. Secondo questa teoria i pazienti depressi e i pazienti ansiosi avrebbero caratteristiche diverse per quanto riguarda personalità, prognosi, adattamento sociale e capacità di risposta al trattamento.

Per quanto riguarda le possibili cause, sarebbero coinvolti fattori sia biologici sia ambientali. Tra i possibili fattori di rischio rientrano invece gli episodi traumatici, gli stati di indigenza, la predisposizione genetica per le malattie mentali nonché la mancanza di relazione sociale.

Sintomi dell’ansia depressiva

La sindrome ansioso depressiva si caratterizza, appunto, per una combinazione di sintomi ansiosi e depressivi. Come già accennato, i principali sono difficoltà di concentrazione, senso di “testa vuota”, sensazione di affaticamento o scarsa energia, ipervigilanza, preoccupazione, facilità al pianto, tendenza a previsioni negative per il futuro, disperazione, scarsa autostima o sentimenti di disprezzo per se stessi. 

Questi sintomi sono accompagnati anche da disturbi fisici più o meno rilevanti, tra cui disturbi gastrointestinali, dolore muscolo-scheletrico, secchezza della fauci, tachicardia, tremori, vertigini e disturbi del sonno.

Questa sintomatologia causa un disagio notevole, con il rischio di compromettere in modo più o meno significativo la vita sociale, familiare, lavorativa ecc. La mancanza di voglia di svolgere qualsiasi attività, la tristezza e la bassa autostima, infatti, rendono difficili non solo le attività professionali, ma possono mettere a dura prova anche le relazioni con gli altri e nei più giovani il rendimento a scuola. Questa patologia, inoltre, può causare ulteriori conseguenze, come per esempio l'abuso di sostanze.

Come affrontare l’ansia depressiva

Riconoscere una sindrome ansioso depressiva non è sempre facile, soprattutto quando le manifestazioni sono all’apparenza lievi, ma non per questo meno invalidanti se non trattate in modo adeguato. È quello che accade tipicamente nei cosiddetti “disturbi sotto soglia” oppure nei casi di depressione caratterizzati da sintomi in prevalenza fisici (alterazioni del sonno e dell’appetito, vertigini, dolore muscoloscheletrico, mal di pancia, mal di testa ecc.).  

Per riuscire a portare alla luce queste forme miste è importante che il medico di famiglia ne scorga la presenza e indirizzi il paziente a uno specialista per individuare il trattamento più adatto.

Si può guarire dalla depressione ansiosa solo attraverso una diagnosi e una terapia adeguata. Il primo passo per uscire dalla depressione ansiosa è quindi riconoscere di avere un problema e chiedere aiuto.

Come curare l’ansia depressiva

Quando una persona è depressa e/o ansiosa non basta un semplice sforzo di volontà per stare meglio ed evitare la riproduzione di un atteggiamento negativo. Il singolo paziente, con le sue sfumature, deve essere inquadrato con attenzione, per poi personalizzare il trattamento. Gli strumenti a disposizione comprendono la psicoterapia, la terapia cognitivo comportamentale, gli interventi psicosociali nonché una vasta gamma di farmaci che agiscono a diversi livelli. 

La scelta della terapia dipende dalla gravità della sindrome ansioso depressiva. Nelle forme sotto soglia e lievi, l’approccio psicologico e gli interventi comportamentali sono spesso efficaci e sufficienti, mentre nelle forme più gravi bisogna intervenire anche con i farmaci, scegliendo la molecola giusta per ogni paziente.

Le benzodiazepine sono farmaci ansiolitici molto utili per contrastare improvvisi attacchi d’ansia, ma non rappresentano la terapia d’elezione a lungo termine dei disturbi caratterizzati da un’ansia ormai cronica. I farmaci antidepressivi sono il trattamento più indicato per i disturbi dell’umore, ma vengono spesso usati anche per trattare per un periodo prolungato diversi stati d’ansia quali il disturbo ossessivo compulsivo, il disturbo di panico, le fobie e, più di recente, il disturbo d’ansia generalizzato, patologia spesso associata alla depressione.

Una volta avviata una terapia farmacologica bisogna comunque sempre tenere in considerazione che, a volte, possono volerci anche alcune settimane per avere degli effetti. Presupposto fondamentale per una buona risposta alla terapia è comunque che il paziente la segua con costanza e si sottoponga a controlli periodici.

Durante la terapia, è importante rivedere anche lo stile di vita del paziente se si vogliono ottenere risultati a 360 gradi sulla sua salute. In particolare una regolare attività fisica, un'alimentazione sana ed equilibrata, ed eventualmente la pratica di tecniche di rilassamento, yoga o meditazione per ridurre lo stress, sono tutti accorgimenti che possono contribuire a migliorare lo stato d’animo e il benessere del paziente. Tra i consigli utili anche imparare a non sovraccaricare mente e corpo su troppi fronti, come nel caso tipico delle donne che sono allo stesso tempo lavoratrici, madri di famiglia e mogli.

Per attenuare alcuni sintomi si può ricorre, sempre su indicazione del medico, anche a rimedi naturali che favoriscano il sonno o il riposo, come i preparati a base di valeriana, passiflora o melatonina. Altrettanto importanti sono i rapporti sociali, cercando invece di evitare le cattive abitudini come alcol e droghe che possono complicare un quadro già grave e difficile.

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