Tornare in forma dopo il parto


La dieta può fare molto, per ritornare nel peso forma e stare bene con se stesse.
Ci sono voluti 9 mesi per mettere al mondo un bambino, prevederne altrettanti per tornare in piena forma è un obiettivo realistico.
Certo, molto dipende da quanti chili extra si sono accumulati, se si allatta o meno, se si trova il tempo di dedicarsi a qualche leggera attività fisica.
È probabile, infatti, che si riesca anche a dimagrire in minor tempo, ma se non si curano anche i muscoli, in particolare gli addominali, il risultato potrebbe non essere soddisfacente.
Prima di intraprendere un regime alimentare ipocalorico dovrebbero passare i canonici 40 giorni dal parto: l’organismo ha bisogno di questo tempo per riprendere a funzionare come prima (ma per il capoparto, il ritorno del ciclo mestruale, ci vorrà qualche settimana in più, se si allatta, qualche mese).
È certamente possibile iniziare anche prima ma, dato il grande impegno che richiede la cura del bambino (e non avendo uno chef a disposizione), il rischio è quello di aprire una busta di insalata, una di mozzarella e poi buttarsi sulle merendine.
Meglio sfruttare le prime settimane per instaurare una routine con il bebè dimenticandosi di bilancia e specchio.
I ginecologi consigliano di non “ingrassare” di oltre 9/12 chili durante la gravidanza. Se siete riuscite a stare entro questo limite, ve ne restano da smaltire 6 e questo perché tra bambino, liquido amniotico e placenta se ne vanno subito circa 6 chili.
Entro 3 mesi si perdono anche i liquidi in eccesso dovuti alla ritenzione idrica.
Non c’è bisogno quindi di una dieta drastica bensì di istaurare uno stile alimentare equilibrato e appetitoso, da mantenere nel tempo, anche in vista dello svezzamento del bambino. Qual è la migliore?
La dieta mediterranea è riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale la migliore dal punto di vista della prevenzione delle malattie cardiovascolari e della sindrome metabolica. Non ha alcuna controindicazione ed è adatta sia alle mamme che allattano sia a quelle che usano il biberon.
Comprende cereali, legumi, verdura e frutta, pesce, carne solo un paio di volte alla settimana, olio extravergine di oliva, pochi formaggi e ancor meno dolci. Come combinare gli ingredienti?
Colazione. Mai saltarla e consumarla entro un’ora dal risveglio. Le abitudini del mattino sono le più difficili da modificare quindi via libera a caffè, thè o caffellatte. Provare se mai a ridurre gradatamente lo zucchero aggiunto fino a eliminarlo (sarà più semplice poi non dolcificare latte e bevande al bambino). Una fetta biscottata o di pane integrale con un velo di marmellata o miele, uno yogurt al naturale, un frutto che piaccia o una spremuta (no succhi di frutta).
Spuntino di metà mattina. Un frutto o uno yogurt al naturale o 3 o 4 noci o nocciole.
Pranzo. Tanta verdura cotta o cruda, condita con olio extra vergine di oliva e limone ed erbe aromatiche. Una porzione di 50 grammi di pasta al pomodoro e basilico (oppure riso, orzo, cuscus, polenta, farro ecc) conditi con verdure o legumi. Un frutto.
Spuntino di metà pomeriggio. Un frutto.
Cena. Minestrone o crema di verdure, una porzione proteica a scelta tra legumi, pesce, petto di pollo o tacchino, prosciutto, bresaola, formaggio, uova. Verdure fresche o cotte.
In questo modo si assumono circa 1200/1400 calorie al giorno.
Le mamme che allattano al seno possono concedersi qualche caloria extra: una fetta biscottata in più al mattino, 70 grammi di pasta anziché 50, una scaglia di grana al posto dello yogurt.
Le sette regole da ricordare