Soia e squilibri tiroidei

DOMANDA

Ho 44 anni e mi hanno riscontrato 5 anni fa un nodulo alla tiroide. Quest'anno al controllo si è un po' ingrandito, ma è ancora nella norma. Controllo sempre il TSH, che nel 2013 era 2,47, ora è salito a 3,19. L'endocrinologo mi ha detto che probabilmente soffro di tiroidite di tipo genetico, visto che mia mamma ha l'ipotiroidismo. La mia domanda è: bevo quasi tutti i giorni latte di soia (sono vegetariana) e mangio una vola alla settimana il tofu. Ho sentito dire che la soia non fa bene in caso di squilibri alla tiroide e andrebbe evitata, è vero?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Antonello Sannia, Endocrinologo, docente di Fitoterapia

Da quello che intuisco dalle sue parole lei verosimilmente soffre di una tiroidite autoimmune con una funzione ghiandolare attualmente conservata (un valore di TSH inferiore a 4 mU/l è considerato nella norma); ci sono evidenze che l'assunzione di soia possa interferire con la funzione tiroidea, ma la quantità che lei assume non è tale da farlo in modo significativo; l'evoluzione futura verso l'ipotiroidismo dipende dalla malattia autoimmune in sé e non certo dalla sua dieta vegetariana.

Antonello Sannia
Endocrinologo, docente di Fitoterapia
Ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1978 e la Specializzazione in Endocrinologia nel 1981 presso l’Università di Genova.
Nella prima metà degli anni 80 ha frequentato a più riprese corsi di perfezionamento in Fitoterapia in Francia.
Attualmente è docente al corso di perfezionamento in fitoterapia presso le Università di Siena e di Pavia, è membro della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e svolge la sua attività libero professionale in alcuni Centri Medici Specialistici in Piemonte, dove coordina un gruppo di ricerca clinica nel settore fitoterapico in collaborazione con altri colleghi.
Ha pubblicato svariati articoli scientifici sulla fitoterapia sulla rivista Acta Phytotherapeutica, organo ufficiale della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e su altre riviste scientifiche internazionali.
Collabora con alcune testate giornalistiche (Corriere Salute e altri) per la stesura e la validazione di articoli inerenti la fitoterapia. Effettua inoltre consulenza scientifica nel settore industriale farmaceutico rivolto alla fitoterapia.
È Presidente della Società Italiana di Medicina naturale (SIMN), fondazione a carattere scientifico per la formazione fitoterapica dei medici e dei farmacisti, per la ricerca clinica in fitoterapia e per la farmacovigilanza nel settore fitoterapico.
È membro del progetto Phytonet, che è un progetto di ricerca sugli isoflavoni di soia finanziato dalla Comunità Europea.
Ha svolto e svolge numerosi corsi di fitoterapia scientifica per farmacisti, medici pediatri e medici di medicina generale nell’ambito del programma ECM del Ministero della Salute.

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