Congiuntivite nei bambini

È un problema molto comune nei bambini e le cause possono essere diverse: ecco come affrontare l’infiammazione della congiuntiva in modo corretto.

È passato già qualche giorno, ma la congiuntivite non sembra voler dare tregua agli occhi del bambino. Il gonfiore non passa, tantomeno l’arrossamento, e magari alle lacrime si è sostituito del fastidioso pus.

Cosa fare? La prima regola da seguire è non andare nel panico: la congiuntivite è un problema molto frequente nei bambini, soprattutto fino ai cinque di età.

D’altra parte, trattarla in modo adeguato è fondamentale perché si risolva nel più breve tempo possibile senza danneggiare in alcun modo l’occhio.

Attenzione alle infezioni

Uno dei motivi per cui la congiuntivite nel bambino è tanto frequente risiede nelle sue stesse cause. Spesso, infatti, la congiuntivite è di origine infettiva.

L’infiammazione della congiuntiva, cioè la membrana che riveste sia l’occhio che la superficie interna della palpebra, può essere causata da microbi molto diffusi, come quelli del raffreddore o del mal di gola, oppure l’herpes.

Per un bambino entrare in contatto con questi germi è molto semplice: basta avere le mani sporche, toccarsi gli occhi, e il danno è fatto.

In estate, poi, la diffusione di questi microbi può essere facilitata dalla frequentazione di spiagge e piscine, dove il bambino può facilmente cadere nell’errore di asciugarsi il viso con l’asciugamano di un amichetto o entrare in contatto con germi presenti nell’acqua.

Altrettanto semplice è il rischio che una congiuntivite che ha colpito solo un occhio venga trasferita all’altro mentre il piccolo se lo strofina tentando di alleviare il fastidio.

Per questo è importante spiegare al bambino come comportarsi per evitare che il problema peggiori.

Batteri o virus?

Il tipo di trattamento più adatto dipende dal germe che ha causato la congiuntivite, varia cioè se all’origine c’è un batterio o un virus.

In tutti i casi i sintomi principali sono gli stessi: arrossamento e rigonfiamento della congiuntiva di uno o di entrambi gli occhi, a volte associato a fotofobia.

Spesso, inoltre, le forme batteriche sono associate alla sensazione di corpo estraneo che gratta nell’occhio e alla produzione di pus.

In questi casi può essere necessario ricorrere ad antibiotici, in genere sotto forma di unguenti o colliri, che vanno applicati più volte al giorno.

Le forme virali, invece, sono in genere caratterizzate da prurito e da lacrimazione abbondante.

Nel loro caso non esistono trattamenti specifici, e non resta altro da fare che aspettare che il problema si risolva da solo.

Nell’attesa ci si può prendere cura dell’occhio detergendolo delicatamente con del cotone imbevuto di acqua tiepida, avendo cura di non passare su un occhio sano il cotone con cui si è deterso quello infetto.

La stessa procedura può alleviare anche i fastidi in caso di congiuntivite batterica.

Non bisogna infine dimenticare che la congiuntivite può essere anche causata da allergie. In questo caso i fastidi agli occhi possono essere associati a naso che cola, starnuti e, a volte, febbre.

Il problema in genere scompare con l’assunzione di farmaci antiallergici o di colliri specifici.

Sintomi caratteristici
Congiuntivite batterica Sensazione di corpo estraneo che gratta nell’occhio e produzione di pus
Congiuntivite virale Prurito e lacrimazione abbondante
Congiuntivite allergica Naso che cola, starnuti e, a volte, febbre

Quando rivolgersi al pediatra

Proprio perché diversi tipi di congiuntivite possono richiedere trattamenti diversi è bene rivolgersi tempestivamente al medico.

Dopo aver visitato il bambino, sarà il medico a prescrivere gli eventuali farmaci da somministrargli.

Una volta tornati a casa, trattando la congiuntivite in modo corretto il problema dovrebbe risolversi nell’arco di breve tempo.

Se così non fosse, o se il bambino dovesse ritrovarsi alle prese con forti dolori, aumento del gonfiore, problemi alla vista, senso di malessere generale o febbre alta, è bene rivolgersi nuovamente al medico.

Silvia Soligon
Silvia Soligon
Romana di adozione, è nata a Milano, dove ha conseguito la laurea in Scienze biologiche e il dottorato di ricerca in Scienze genetiche e biomolecolari. Ha poi continuato a lavorare nell’ambito della ricerca scientifica prima all’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” di Novara, poi all’Università “La Sapienza” di Roma.   Nella capitale ha proseguito il suo percorso formativo con un master in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata. Sempre a Roma si è specializzata nell’ambito del giornalismo e della comunicazione scientifica, conseguendo il master “Le scienze della vita nel giornalismo e nelle politiche istituzionali” dell'Università "La Sapienza".    Iscritta all'Ordine nazionale dei Biologi e all'Ordine dei giornalisti è socia di Unamsi (l’Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione). Dal 2008 collabora con diverse testate giornalistiche e siti web per la produzione di contenuti riguardanti tematiche medico-scientifiche. Musica e cibo sono le sue grandi passioni. Oggi divide il suo tempo tra la scrittura, il lavoro di nutrizionista e i concerti.

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