Entesite calcifica inserzionale

DOMANDA

Mi è stata diagnosticata una entesite calcifica inserzionale rotulea, in polineuropatia simmetrica degli arti inferiori mista sensitivo motoria e assonale demielinizzante. Sono diabetico in terapia insulinica e portatore di pace-maker e non potendo, per le patologie sopracitate, fare infiltrazioni, onde d'urto e tecar terapia come posso affrontare questa situazione?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Elena Boccalandro, Terapista della Riabilitazione, Dottore in Osteopatia

L'entensite è un'infiammazione del tendine nel punto in cui si inserisce con l'estremità ossea. Spesso viene causata da un importante contrazione da parte del muscolo che viene sollecitato troppo (muscolo ipertrofico ) o al contrario da l muscolo che rimane sostanzialmente fermo (muscolo ipotonico o ipotrofico) e riduce al minimo la propria elasticità lasciando spazio a una crescente formazione di tessuto fibrotico e anaelastico provocando una retrazione muscolotendinea. Se poi a livello dell'inserzione tendinea si formano delle calcificazioni, questa retrazione sarà ancora più marcata a causa del dolore. È vero che la cura prevede in primis interventi che hanno lo scopo di disinfiammare la zona (infiltrazioni, onde d'urto, laser, tecar); non potendo utilizzare tali tecniche può chiedere al suo medico un antinfiammatorio. Sono comunque molto utili trattamenti manuali specifici sui muscoli colpiti e sui tendini coinvolti e, in contemporanea, sarebbero altrettanto utili trattamenti di allungamento fasciale globale. In una seconda fase verranno assegnati al paziente esercizi di stretching e di ginnastica dolce fino alla remissione completa dell'infiammazione. Solo successivamente sarà possibile riprendere progressivamente con esercizi sotto sforzo e con pesi per ripristimare il giusto trofismo del muscolo.

Elena Boccalandro
Terapista della Riabilitazione, Dottore in Osteopatia
Diplomata in Terapia della Riabilitazione nell’anno 1993/94 e Dottore in Osteopatia dal 1999, è regolarmente iscritta al Registro Osteopati Italiani.
Dal 1994 lavora in qualità di libera professionista.
Ha prestato servizio presso il “Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi Bonomi” dell’Ospedale Maggiore di Milano da luglio 1992 a luglio 1993. Dal 1994 fino a marzo 2002 è stata impegnata con incarico libero-professionale in qualità di fisioterapista, presso il Day-Hospital del Pio Albergo Trivulzio.
Si è classificata prima al concorso pubblico per fisioterapisti indetto il 10 marzo 2003 presso il Pio Albergo Trivulzio.
Ha partecipato all’evento formativo pluriennale (2006-2007, 2007- 2008) di “scuola di posturologia integrata” tenutosi a Roma.
Ha vinto il premio nella sessione Caregiver’s Education Award con il seguente progetto: “Analisi posturale e trattamento fasciale in pazienti affetti da artropatia emofilia: studio con gruppo di controllo”.
È stata relatrice in numerosi congressi scientifici e corsi di formazione
professionale.
Ha redatto il capitolo “Rieducazione neuromotoria di gruppo” all’interno del libro ”Parkinson” della dottoressa E.Hartmann.

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