Angioma: quali le cause?

Nonostante il loro aspetto non gradevole e poco rassicurante, lo sviluppo di un angioma sulla cute non deve preoccupare.

Una chiazza rossastra o violacea, di forma variabile e più o meno ramificata o in rilievo, della grandezza di pochi millimetri o estesa su un'area di alcuni centimetri quadrati, in genere a livello della cute o delle mucose orali (lingua compresa) o genitali.

È questa la modalità di presentazione caratteristica dell'angioma: una formazione costituita da uno o più vasi sanguigni anomali, nella maggioranza dei casi superficiale e visibile dall'esterno, che può infastidire molto sul piano estetico, ma di norma del tutto innocua, non associata ad altre malattie e priva di conseguenze per la salute.

Angioma: che cos’è

Gli angiomi, più correttamente chiamati emangiomi, sono malformazioni vascolari di tipo benigno che coinvolgono pressoché esclusivamente i capillari arteriosi o venosi e possono insorgere in ogni punto del corpo, anche se tendono a comparire più spesso a livello della cute del viso, della testa, del collo, del torace e della schiena, meno frequentemente sugli arti.

L'angioma viene di norma considerato un tumore benigno, ma questa classificazione non deve preoccupare dal momento che la sua presenza non comporta quasi mai sintomi (o ne causa di molto lievi) e che la sua crescita, generalmente, si autolimita.

Gli unici emangiomi che meritano una maggiore attenzione da parte del medico e un'adeguata terapia sono quelli abbastanza voluminosi, quelli ad alto rischio di rottura (con conseguente fuoriuscita di sangue e formazione di una piaga) e quelli che si sviluppano all'interno di organi delicati, come il fegato (emangioma epatico), a livello delle palpebre o di altre zone dell'occhio (perché, se non trattati, possono compromettere seriamente la vista) e nelle mucose di naso e gola (perché possono creare un significativo disagio e interferire seriamente con la respirazione).

Nella stragrande maggioranza dei casi, gli angiomi di cute e mucose interessano i bambini più piccoli (emangioma infantile): a volte sono già presenti al momento della nascita, mentre più spesso fanno la loro comparsa nei primi mesi di vita, continuando a crescere e a svilupparsi soprattutto nel primo anno.

In seguito, gli emangiomi tendono a entrare in una sorta di fase "quiescente", nella quale si mantengono stabili per dimensioni e aspetto, per un periodo di tempo variabile da caso a caso (in genere, alcuni anni). Man mano che il bambino cresce, spesso l'angioma subisce una regressione spontanea più o meno marcata, che in molti casi può portare alla sua completa scomparsa, soprattutto se la lesione iniziale nel tessuto cutaneo era piccola e poco profonda.

Questa modalità di evoluzione fa sì che circa la metà dei bambini con emangiomi nel primo anno di vita non li presenti più all'età di 5 anni e che, nella maggioranza dei casi, le lesioni siano pressoché scomparse al compimento del decimo anno, senza che sia stato necessario prevedere trattamenti specifici, né con farmaci né con il laser o la chirurgia.

Nei casi in cui l'emangioma, al momento della sua massima proliferazione, è particolarmente voluminoso, è possibile che, nonostante la sua sostanziale regressione, restino sulla pelle segni, come macchie di colore leggermente più chiaro o più scuro della cute circostante o modeste cicatrici (soprattutto se i vasi sanguigni dell'angioma infantile si erano rotti una o più volte).

In genere, gli emangiomi infantili si presentano in forma isolata, ma può capitare che il bambino ne sviluppi anche più di uno, soprattutto in caso di gravidanze gemellari o quando il disturbo mostra una ricorrenza nell'ambito della famiglia.

Emangiomi di diversa tipologia possono svilupparsi anche in età adulta, per ragioni che devono ancora essere chiarite e precisate. Queste malformazioni vascolari possono presentarsi come fini teleangectasie piane (ovvero la dilatazione di piccoli vasi sanguigni) o come protuberanze di modeste dimensioni dovute a una maggiore dilatazione dei vasi superficiali della cute. La loro presenza è stata riscontrata in donne in gravidanza e in persone affette da cirrosi epatica o altre patologie del fegato (in particolare, l'epatopatia alcolica).

Un tipo di angioma tipico degli adulti è quello denominato "a ragno" o spider, caratterizzato da un aspetto ramificato e piano. Un'altra variante della malattia molto comune in età adulta e negli anziani è l'angioma "a ciliegia", così definito per l'aspetto tondeggiante delle lesioni rossastre che compaiono sulla cute, di norma di piccole dimensioni e presenti in numero variabile da pochi elementi ad alcune decine.

Le principali forme

Gli emangiomi possono essere classificati secondo diversi criteri e, in particolare, sulla base dell'aspetto e del grado di evoluzione e di differenziamento raggiunto al termine della fase di proliferazione dei piccoli vasi pieni di sangue.

Relativamente alla forma, alle dimensioni e alle caratteristiche generali, gli emangiomi infantili sono sicuramente più variabili di quelli che possono svilupparsi in età adulta, ma la maggior parte degli angiomi di comune riscontro può essere ricondotta a cinque tipologie.

Oltre ai già citati emangiomi "a ciliegia" (detti anche "a rubino") e a quelli "a ragno" (detti anche "stellari"), ci sono gli emangiomi "serpiginosi", detti di Hutchinson, dal nome del medico inglese che li descrisse per la prima volta nel 1890. Sono caratterizzati da un'evoluzione in due fasi: all'inizio sono formazioni piccole e poco in rilievo, ma con il tempo si allargano, diramandosi alla periferia, attenuandosi nella parte centrale e assumendo un aspetto anulare, a reticolo.

In base allo spessore e al grado di profondità raggiunto nella cute si distinguono, invece, l'angioma tuberoso, confinato agli strati superficiali della pelle e più sporgente sulla sua superficie, e quello cavernoso, generalmente piano, ma più sviluppato in profondità, nel tessuto sottocutaneo.

Angioma Caratteristiche
A ciliegia (o a rubino) Tondeggiante delle lesioni rossastre che compaiono sulla cute,
di norma di piccole dimensioni e presenti in numero variabile
da pochi elementi ad alcune decine
A ragno (o stellari) Ramificato e piano
Seprginosi (o di
Hutchinson)
All'inizio sono formazioni piccole ma con il tempo si allargano, attenuandosi nella parte centrale e assumendo un aspetto anulare, a reticolo.
Tuberoso Confinato agli strati superficiali della pelle e più sporgente sulla sua superficie
Cavernoso Generalmente piano, ma più sviluppato in profondità, nel tessuto sottocutaneo

La diagnosi di angioma non rappresenta un problema né per il medico di medicina generale né, tanto meno, per lo specialista in dermatologia, che non avranno bisogno di prescrivere esami di approfondimento per capire di che cosa si tratta, soprattutto quando a presentare il disturbo è un bambino.

La comparsa sulla cute di malformazioni vascolari di questo tipo in età adulta tipo può, invece, meritare un approfondimento, per esempio per verificare l'eventuale presenza di una malattia del fegato non ancora diagnosticata.

Tuttavia, va sottolineato che la ricerca scientifica non è ancora stata in grado di risalire alle cause di queste malformazioni (che possono peraltro essere diverse nei vari casi) e che, pertanto, ogni eventuale test o indagine di approfondimento richiesta dipenderà più dal quadro clinico generale del paziente esaminato che dal problema cutaneo in sé.

Angioma: che cosa fare

Considerata la sua innocuità, se l'angioma è localizzato in una posizione superficiale non critica e se la sua presenza non causa disturbi specifici né un problema estetico rilevante per i pazienti, l'unica strategia prevista è il controllo regolare della sua evoluzione da parte del medico di fiducia e/o di uno specialista in dermatologia.

Il discorso cambia quando gli emangiomi si formano in corrispondenza di organi delicati di cui potrebbero compromettere il corretto funzionamento (occhi, fegato, vie respiratorie, cuore ecc.) o quando crescono troppo, diventando particolarmente fragili e a elevato rischio di rottura e sanguinamento, oppure quando causano dolore significativo (come conseguenza della compressione esercitata sulle strutture circostanti) o, ancora, quando sono mal tollerati sul piano estetico.

In tutti questi casi, gli emangiomi possono essere eliminati con la terapia medica oppure attraverso rimozione chirurgica con il freddo (criochirurgia) o con il laser oppure con procedure di embolizzazione. Prima di procedere a qualunque tipo di cura, tuttavia, è importante rivolgersi a uno specialista in dermatologia per una visita approfondita e per una razionale valutazione dei pro e dei contro dei trattamenti disponibili.

Soprattutto nei bambini, i farmaci di norma utilizzati per facilitare la regressione delle macchie possono comportare effetti collaterali non trascurabili, mentre la chirurgia e i trattamenti laser, oltre a essere approcci invasivi e a causare dolore, possono non comportare un vantaggio estetico a lungo termine sostanzialmente migliore di quello che si otterrebbe lasciando che l'emangioma evolva, ritirandosi spontaneamente.

Se il bilancio rischio/beneficio induce il medico e il paziente o la famiglia a optare per il trattamento, in genere il primo approccio previsto è di tipo farmacologico e comporta la somministrazione di corticosteroidi per bocca, applicati localmente sotto forma di crema oppure iniettati direttamente nelle lesioni. A riguardo, va ricordato che i corticosteroidi assunti per bocca nell'infanzia possono interferire con la crescita del bambino, se usati a dosaggio medio-alto e per periodi superiori ad alcune settimane.

In alternativa, possono essere proposti farmaci come i betabloccanti (in particolare propanololo), di norma usati per la cura di patologie cardiovascolari, come l'ipertensione e l'insufficienza cardiaca. Anche in questo caso, il farmaco può essere applicato direttamente su lesioni cutanee piccole e superficiali, oppure somministrato come soluzione orale per la cura di emangiomi più severi, proliferanti o ulcerati.

Se la terapia medica non è sufficiente o non può essere somministrata a causa di controindicazioni specifiche (per esempio, l'asma impedisce di usare betabloccanti), si può prendere in considerazione la rimozione chirurgica dell'emangioma con il freddo, mediante una tecnica analoga alla crioterapia, oppure con il laser a luce pulsata.

Entrambi questi trattamenti hanno il vantaggio di offrire una soluzione rapida, ma sono in genere sconsigliati in fase iniziale, a meno che non siano presenti emangiomi ingombranti o a elevato rischio di rottura.

Al contrario, chirurgia e/o laser possono aiutare a migliorare l'aspetto estetico della pelle in una fase più tardiva, dopo che l'angioma è regredito spontaneamente lasciando cicatrici o altre malformazioni del tessuto cutaneo (per esempio, macchie eritematose e teleangectasie).

Nelle ragazze e nelle donne, emangiomi piccoli e poco rilevati ed eventuali macchie residue sulla cute non eccessivamente pronunciate, ma ritenute esteticamente fastidiose dalle pazienti, possono essere facilmente mimetizzati anche da un trucco abbastanza coprente, con cosmetici di elevata qualità, sfruttando la tecnica del camouflage che permette di mascherare efficacemente alterazioni del colore o dell'aspetto della pelle.

Rosanna Feroldi
Rosanna Feroldi
Da adolescente le avevano detto di fare il liceo classico e ha scelto lo scientifico. Alla maturità, le hanno detto di iscriversi Lettere e Filosofia e ha puntato su Biologia. Dopo laurea e tirocinio, al dottorato in elettrofisiologia ha preferito un corso di comunicazione e giornalismo scientifico della Facoltà di Farmacia - Università Statale di Milano. Insomma, non è il tipo che si lascia convincere facilmente. Da lì, è iniziato, più per gioco che per scelta, un percorso professionale che continua con soddisfazione da quasi vent'anni, passando da attività di consulente per la comunicazione su salute e stili di vita sani per il Progetto Città sane - Comune di Milano alla proficua collaborazione con la Fondazione San Raffaele di Milano, dove per 13 anni si è occupata di realizzare il magazine dell'Ospedale San Raffaele destinato ai pazienti e materiale divulgativo distribuito nell'ambito di campagne di sensibilizzazione, nonché di supportare l'attività di ufficio stampa. Contemporaneamente, entusiasta, mai stanca ed esagerando anche un po', ha interagito con numerose realtà editoriali come giornalista scientifica e medical writer, realizzando contenuti per riviste dirette al pubblico, ai medici e ai farmacisti. Il sopravvento del web ha cambiato molte cose, ma non l'ha indotta a desistere. Così, eccola ora alle prese prevalentemente con progetti editoriali online e attività di comunicazione/reportistica medico-scientifica nelle aree cliniche più disparate. A volte, si chiede come abbia fatto, altre come continuerà. The show must go on.

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