Fenomeno in aumento, la perdita dei capelli colpisce una donna su quattro. Le cause scatenanti possono essere molteplici, legate a fattori ormonali, genetici, a stress, a patologie.
L’uomo calvo va di moda. Basta pensare a qualche attore famoso che non si fa problemi a ostentare la pelata per rendersene conto.
Ma il problema della perdita dei capelli non è appannaggio esclusivo del maschio. Pur se più raro può colpire anche le donne.
Qualche ciocca che rimane attaccata alla spazzola è normale. Un po’ di ciuffi sul piatto della doccia, e vabbè ci possono anche stare. Ma come capire se la quantità di capelli perduti è fisiologica o destinata a tramutarsi in vera e propria alopecia?
Anzitutto diciamo che è normale perdere da 10 a 50 capelli al giorno. Ma se sul pettine restano tra i 100 e i 600 capelli o se durante il lavaggio ne cadono a piccole ciocche sarebbe il caso di approfondire la situazione con un dermatologo.
Forme e cause diverse
In gergo medico, la perdita di capelli si chiama alopecia. Ne esistono forme diverse, a seconda della modalità con cui avviene il diradamento dei capelli.
Tipo di alopecia | Sintomi |
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Alopecia aerata | La perdita dei capelli è improvvisa e riguarda aree circoscritte della testa, per lo più la zona temporale e occipitale, che restano completamente glabre |
Alopecia androgenetica | Più comune, si manifesta con un diradamento progressivo, che di solito interessa tempie e sommità della testa, in prossimità della scriminatura. A poco a poco, il cuoio capelluto diventa visibile |
Anche le cause che possono sottendere alla perdita dei capelli possono essere diverse, anche se sotto sotto la responsabilità è quasi sempre degli ormoni.
Non a caso adolescenza, gravidanza e menopausa sono le fasi della vita delle donne in cui si verificano squilibri ormonali che possono dare conseguenze anche per i capelli.
Adolescenza. Mestruazioni abbondanti con conseguenza perdita di Ferro, regimi dietetici ipocalorici o fluttuazioni frequenti del peso corporeo e persino mancanza di sonno possono provocare la caduta dei capelli.
Gravidanza. I follicoli piliferi hanno un ciclo di vita che, durante la gestazione, si allunga. Dipende dalla maggior quantità di estrogeni in circolo nel corso dei 9 mesi. Dopo il parto, però, i capelli che erano cresciuti tanto rigogliosi tendono a cadere. Il fenomeno può durare dai 3 ai 6 mesi. Stress post parto e carenza di ferro nel periodo dell’allattamento sono da considerare altre cause possibili.
Menopausa. Calo degli ormoni estrogeni e aumento di quelli androgini, questa la causa principale dell’alopecia che si verifica con la scomparsa del ciclo mestruale. Oltre a diradarsi e a cadere, i capelli diventano più sottili in seguito al fisiologico rimpicciolimento dei follicoli piliferi. Fumo, dieta squilibrata, stress e uso di farmaci sono possibili concause.
La perdita dei capelli può infine essere il sintomo di una malattia. Sono infatti a rischio le donne che soffrono della sindrome dell’ovaio policistico, di alterazioni della funzione tiroidea o di dermatite seborroica.
La buone abitudini per scansare il problema
In assenza di fattori scatenanti, si può cercare di prevenire l’alopecia seguendo alcune norme di comportamento. Eccole.
- Verificare eventuali carenze di ferro e vitamina D, quest’ultima di fondamentale importanza per la funzionalità dei follicoli.
- Proteggere i capelli durante l’esposizione solare e limitare l’uso di lampade/docce abbronzanti.
- Seguire una dieta ricca di frutta e verdura ma anche di proteine (carne, uova, pesce). Privilegiare miglio, germe di grano e quinoa; evitare zuccheri raffinati, alcolici e alimenti grassi.