Agopuntura: che cosa dice la scienza?

Oggi l’agopuntura è utilizzata in molte strutture pubbliche, in Italia e all’estero. La legge italiana la riconosce come atto medico, praticabile di conseguenza solo da medici. Come funziona e per che cosa?

In realtà l’agopuntura non è una disciplina a se stante, ma una tecnica che ha un ruolo fondamentale all’interno della Medicina tradizionale cinese, che comprende anche farmaci accanto ad altre pratiche meno diffuse in occidente come massaggi, Qigong, dietetica.

Come altre medicine tradizionali, quella cinese può essere considerata una medicina energetica: l’agopuntura punta a superare blocchi e squilibri energetici che causano le malattie, attraverso l’inserimento di aghi che riequilibrano il qi, o l’energia che scorre nei meridiani, i canali energetici del corpo.

Riconosciuta anche in Occidente

Un approccio, quello nei Paesi che la utilizzano tradizionalmente, molto lontano da quello della scienza occidentale, anche se alcuni studiosi hanno individuato affinità tra il sistema dei meridiani e l’anatomia moderna.

Fatto sta che, per molti versi, funziona. Da anni si susseguono studi - sulla banca dati PubMed ne sono registrati oltre 16.000 - che cercano di valutare l’efficacia dell’agopuntura per trattare diversi disturbi, dalle patologie dolorose croniche come artrite o mal di schiena, ai disturbi dell’umore, alle cefalee, all’infertilità e molto altro.

Senza dimenticare l’impiego in anestesiologia e come metodo per aiutare i fumatori a rinunciare alle sigarette.

Nel nostro Paese la pratica dell’agopuntura è riconosciuta come un vero e proprio atto medico; pertanto i trattamenti possono essere praticati solo da un medico iscritto all’ordine, meglio se iscritto anche alla Federazione italiana società di agopuntura (www.agopuntura-fisa.it).

Meccanismi incerti, risultati evidenti

Secondo il NCCAM - il dipartimento dei National Institutes of Health americani dedicato allo studio della medicina complementare - ci sono conferme interessanti dell’efficacia di questa tecnica.

Per esempio, quando è utilizzata, in combinazione con altre terapie, per alleviare il dolore causato dall’osteoartrite del ginocchio e per molti casi di mal di schiena.

Inoltre, l’agopuntura si è mostrata utile per ridurre la nausea nei pazienti che si sottopongono a chemioterapia; e qualche risultato è stato ottenuto anche nel trattamento di ansia e depressione, disturbi del ciclo mestruale e malattie della pelle.

Risultati, sebbene talora contrastanti, sono stati ottenuti anche nel trattamento di vari tipi di mal di testa: una recente revisione della Cochrane Collaboration, un’associazione internazionale di ricercatori impegnata in una rigorosa valutazione dell’efficacia delle cure mediche, mostra che l’agopuntura è efficace, ma che anche la «finta» agopuntura ottiene risultati interessanti.

Mantiene celata la sua vera essenza

Per sua stessa natura, infatti, l’agopuntura rende difficile organizzare sperimentazioni scientificamente valide, in cui il paziente e in qualche caso anche lo sperimentatore non sanno se stanno applicando il trattamento o un placebo inattivo (esperimenti in cieco e doppio cieco).

Per ovviare all’inconveniente è stata creata la cosiddetta agopuntura sham, in cui gli aghi vengono conficcati in punti diversi da quelli canonici o con modalità diverse. Il problema è che in alcuni casi anche questa forma di agopuntura si è dimostrata efficace.

Tante ipotesi da confermare

Risultati meno controversi sono emersi da studi mirati a verificare che cosa succede nel corpo umano durante i trattamenti: studi di neuroimaging effettuati presso il Massachusetts General Hospital di Boston mostrano che l’agopuntura riduce l’attività del sistema limbico, l’area emozionale del cervello, attivando invece aree coinvolte nel recupero delle energie.

Altre ricerche confermerebbero invece che l’agopuntura aumenta il flusso sanguigno nelle aree trattate e che può contrastare un fenomeno infiammatorio.

Una spiegazione fisiologica di questa azione arriva da un recente studio su animali da esperimento effettuato dall’Università di Rochester a New York, da cui emerge che l’agopuntura stimola la produzione di adenosina, un neurotrasmettitore che regola vari processi fisiologici, tra cui il sonno, e svolge un’efficace azione antinfiammatoria.

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