- I rimedi utili
- Attenti alle cause se il disturbo è frequente
- Come trattare i sintomi persistenti
- Quando la pirosi gastrica non migliora
Le ragioni che possono indurre problemi digestivi più o meno importanti a qualunque età sono innumerevoli e non sempre evitabili. Impariamo a riconoscerle e a curarle adeguatamente.
Gli effetti dell'iperacidità sono più o meno sempre gli stessi, anche se possono combinarsi in maniera diversa: sensazione di gonfiore, pesantezza, sonnolenza, a volte nausea, quasi sempre bruciore. Spesso compaiono subito dopo il pasto, dopo qualche ora o soltanto dopo essersi coricati la sera.
Benché decisamente fastidiosi, nella stragrande maggioranza dei casi, i sintomi di un’indigestione o associati all’aumento occasionale dell’acidità di stomaco non devo destare preoccupazione.
Di solito, dopo alcune ore, passano. Ma ciò non significa che si debba sopportare inermi. Quando i disturbi sono realmente sporadici, per attenuarli si può ricorrere a semplici ed efficaci rimedi antiacidi da banco a base di bicarbonati e citrati, oppure di carbonati.
I rimedi utili
Acquistabili in qualunque farmacia senza bisogno di ricetta medica, sono sempre immediatamente reperibili nel momento del bisogno, anche quando non si è avuta l’accortezza di tenerne una confezione di scorta in casa o di infilarla in valigia prima di mettersi in viaggio.
Questi prodotti danno rapido sollievo da acidità a bruciore: basta sciogliere un paio di cucchiaini da caffé o una bustina di granulato effervescente in mezzo bicchiere d’acqua, ripetendo se necessario l’assunzione fino a 3-4 volte nell’arco delle 24 ore.
Se si è in ufficio o fuori casa, si può optare per le formulazioni in compresse da masticare, più pratiche e maneggevoli perché possono essere assunte senza acqua.
Data la loro sicurezza e innocuità gli antiacidi a base di bicarbonati e citrati sono indicati anche in gravidanza, durante l’allattamento e nei bambini (ricordando, però, che in quest’ultimo caso i dosaggi indicati vanno dimezzati). Questi rimedi possono essere impiegati in assoluta tranquillità, ma sempre con ragionevolezza.
E se l’iperacidità si associa a gonfiore addominale e nausea, possono essere indicati prodotti che, ai bicarbonati e citrati, associano sostanze come metoclopramide e dimeticone, in grado di tenere sotto controllo anche questi sintomi.
Se i disturbi digestivi tendono a ripresentarsi un po’ troppo spesso (vale a dire una o più volte al mese) oppure senza che sia possibile riconoscere una causa scatenante evidente meglio non insistere: acidità e pesantezza potrebbero dipendere da una patologia gastroenterica che merita di essere valutata dal medico e curata con farmaci specifici.
Attenti alle cause se il disturbo è frequente
Per esempio, se bruciore, gonfiore e dolore compaiono sistematicamente a digiuno o poco dopo i pasti potrebbe trattarsi di gastrite, dispepsia funzionale o ulcera. Se i fastidi insorgono per lo più di notte, invece, si è probabilmente vittima di reflusso gastroesofageo.
Tutte condizioni che potrebbero essere mascherate dall’uso troppo frequente di antiacidi, impedendo al medico di emettere una diagnosi corretta e di intraprendere la terapia più opportuna in tempi rapidi.
Come trattare i sintomi persistenti
La prima cosa da fare in caso di pirosi gastrica persistente o ricorrente è analizzare con razionalità (e onestà), insieme al medico, le proprie abitudini, alimentari e non.
State mangiando in modo sano ed equilibrato? E poi: fumate? Bevete alcolici? Siete persone tranquille o avete la tendenza a reagire male alle situazioni stressanti o a innervosirvi per un nonnulla?
Definito il quadro di base, ecco che fare per ridurre i disagi:
Cosa fare | Cosa evitare |
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Mangiare cibi sani, preferibilmente freschi e preparati al momento | Condimenti, grassi, dolci e piatti molto elaborati, spezie piccanti e salse ricche di sale |
Concedere ai pasti il tempo necessario e consumarli in luoghi confortevoli, lontano dallo stress del lavoro | Pasti troppo abbondanti, soprattutto la sera |
Masticare a lungo ogni boccone | Bevande gassate o eccitanti, quali tè, caffè, bibite e alcolici |
Bere preferibilmente lontano dai pasti per evitare un’eccessiva distensione gastrica | Fumo di sigaretta (non fumare o ridurre il numero di sigaretta) |
Muoversi un po’ dopo i pasti (per esempio, fare una passeggiata) | Cibi che favoriscono il reflusso, come la menta e il cioccolato |
Cercare di dimagrire se si è in sovrappeso | Coricarsi a stomaco pieno |
Abiti o cinture che stringano troppo la vita |
Quando la pirosi gastrica non migliora
Se i disturbi gastrici non migliorano è consigliabile sottoporsi ad alcuni esami di controllo. Come la gastroscopia, consigliata soprattutto quando il dolore è molto intenso e gli antiacidi non riescono ad alleviarlo in modo adeguato. O la pHmetria, se la pirosi insorge soprattutto la sera e si associa alla risalita verso l’esofago del contenuto acido dello stomaco.