Tiroidite di Hashimoto e sospensione della levotiroxina

DOMANDA

Soffro di tiroidite di Hashimoto da 15 anni, ma la mia situazione era stabile fino allo scorso dicembre, con valori nella norma giacché tengo sotto controllo tale malattia assumendo levotiroxina. A gennaio mi sono rivolta a un endocrinologo che, per vedere come reagivo, mi ha abbassato il dosaggio del farmaco per poi sospenderlo per un mesetto. Risultato? TSH altissimo (27,96) e cosa ancor più grave nel frattempo sono rimasta incinta e ho trascorso il primo trimestre di gravidanza senza levotiroxina. Oggi sono alla 17a settimana, ho ripreso il farmaco da 10 gg con il mio solito dosaggio e, secondo il mio ginecologo, dovrei aumentarlo ancora. Vorrei sapere se tutto questo ha pregiudicato il corretto sviluppo del bambino e che tipo di danni potrebbero essere stati arrecati. C'è qualcosa che posso fare per porre rimedio?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Antonello Sannia, Endocrinologo, docente di Fitoterapia

In una tiroidite di Hashimoto la levotiroxina va assunta costantemente per tutta la vita, senza mai fare interruzioni e controllando ogni sei mesi il dosaggio di T3, T4 e TSH e ogni 6 mesi l'ecografia tiroidea. Ha fatto benissimo a riprenderla e le raccomando di non smetterlo mai più. Non credo che ci siano danni al feto, ma in ogni modo si consulti col ginecologo per valutare eventuali esami da fare per accertarlo meglio.

Antonello Sannia
Endocrinologo, docente di Fitoterapia
Ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1978 e la Specializzazione in Endocrinologia nel 1981 presso l’Università di Genova.
Nella prima metà degli anni 80 ha frequentato a più riprese corsi di perfezionamento in Fitoterapia in Francia.
Attualmente è docente al corso di perfezionamento in fitoterapia presso le Università di Siena e di Pavia, è membro della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e svolge la sua attività libero professionale in alcuni Centri Medici Specialistici in Piemonte, dove coordina un gruppo di ricerca clinica nel settore fitoterapico in collaborazione con altri colleghi.
Ha pubblicato svariati articoli scientifici sulla fitoterapia sulla rivista Acta Phytotherapeutica, organo ufficiale della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e su altre riviste scientifiche internazionali.
Collabora con alcune testate giornalistiche (Corriere Salute e altri) per la stesura e la validazione di articoli inerenti la fitoterapia. Effettua inoltre consulenza scientifica nel settore industriale farmaceutico rivolto alla fitoterapia.
È Presidente della Società Italiana di Medicina naturale (SIMN), fondazione a carattere scientifico per la formazione fitoterapica dei medici e dei farmacisti, per la ricerca clinica in fitoterapia e per la farmacovigilanza nel settore fitoterapico.
È membro del progetto Phytonet, che è un progetto di ricerca sugli isoflavoni di soia finanziato dalla Comunità Europea.
Ha svolto e svolge numerosi corsi di fitoterapia scientifica per farmacisti, medici pediatri e medici di medicina generale nell’ambito del programma ECM del Ministero della Salute.

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