Reumatismi articolari: colpa dell’artrite o dell’artrosi?

Due malattie con cause diverse, ma sintomi molto simili.

La grande famiglia dei reumatismi articolari racchiude al suo interno patologie molto diverse fra loro, ma tutte accomunate dalla capacità di ledere in maniera più o meno grave le articolazioni.

Le più diffuse sono l’artrosi e l’artrite . Questi due termini vengono spesso confusi fra loro, o utilizzati per indicare genericamente un dolore articolare. In realtà si tratta di due malattie con un’eziologia molto diversa.

Invecchiamento o risposta autoimmunitaria?

L’artrosi è una malattia cronico-degenerativa legata all’invecchiamento e all’usura dei tessuti articolari. L’infiammazione in questo caso deriva dall’assottigliamento della cartilagine, che determina a sua volta un maggiore sfregamento e quindi una maggiore usura delle ossa a livello delle articolazioni. Queste ultime nel tempo si deformano e diventano più rigide.

Una volta innescata, non è possibile né fermarne il decorso dell’artrosi, né tantomeno far regredire i sintomi, ma si può semplicemente alleviarli e rallentarne la progressione.

L’artrosi è una patologia legata all’età, ma non tutti vanno incontro a questa problematica, per questo è bene prevenire, stando attenti a non aumentare troppo di peso e a fare un po’ di attività fisica per mantenere il tono muscolare e alleggerire il lavoro a carico delle articolazioni.

L’artrite invece è un processo infiammatorio di origine autoimmune e può colpire chiunque e a qualunque età, dai bambini agli adulti. Ciò che accomuna entrambe le patologie è il dolore e la rigidità nei movimenti.

Una chance terapeutica in più per l’artrite

Dolore e rigidità articolare sono sintomi comuni a entrambe le patologie: se all’esordio si presentano in maniera occasionale con intensità lieve-moderata, nelle fasi più avanzate possono acuirsi a tal punto da impedire l’utilizzo dell’articolazione.

Nel caso dell’artrosi, alla sintomatologia dolorosa si può associare la formazione di osteofiti, “spine” ossee che derivano da un tentativo di autoriparazione della lesione articolare da parte dell’organismo.

Nei soggetti affetti da artrite, invece, possono comparire deformazioni ossee tali da compromettere non solo la capacità di movimento delle articolazioni, ma perfino lo stato di salute generale del paziente.

La terapia sintomatica per alleviare i dolori si basa, sia per l’artrosi sia per l’artrite, sulla somministrazione di analgesici e farmaci antinfiammatori come i FANS che mirano a spegnere l’infiammazione.

Nel caso dell’artrite si ha a disposizione un’arma in più: chi ne soffre può assumere, su prescrizione medica, farmaci che agiscono sulla causa e non soltanto sui sintomi. Come per esempio i farmaci immunosopressori e immunomodulanti che agiscono alleviando la componente autoimmune della patologia e ritardandone la progressione.

Nell’artrosi invece si possono trattare solo i sintomi con antinfiammatori orali o topici. Anche la termoterapia può essere di aiuto, così come altri trattamenti non farmacologici.

Spesso chi è colpito da artrosi dovrebbe associare ai farmaci anche un po’ di attività fisica, magari prediligendo gli sport in acqua come il nuoto o acqua fitness, dovrebbe stare attento a non ingrassare troppo per non sovraccaricare ulteriormente le articolazioni.

Se però il dolore e la rigidità non permettono più l’uso dell’articolazione, si può far ricorso a tecniche chirurgiche per il posizionamento di protesi, come avviene di frequente nel caso dell’anca.

Lisa Trisciuoglio
Lisa Trisciuoglio
Milanese di nascita, cresce alle porte della metropoli, dove ritorna per frequentare la Facoltà di Scienze biologiche all’Università statale di Milano. Fin dalla tesi di laurea decide di dedicarsi alla ricerca scientifica, prima all’Istituto europeo di oncologia, poi in un laboratorio del Dibit, all’Ospedale San Raffaele di Milano, dove consegue un PhD in biologia cellulare e molecolare. In quegli anni, accanto alla passione per la ricerca, matura anche l’interesse per la divulgazione scientifica. Al termine del PhD, decide infatti lasciare il camice e le provette per entrare nel mondo dell’editoria medico-scientifica. Durante lo svolgimento del Master in “Comunicazione e salute: dall’informazione alla formazione”, presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Milano, fa la sua prima esperienza in un’agenzia di comunicazione scientifica, e da quel momento intraprende diverse collaborazioni nell’ambito della medicina e della salute, sia verso il grande pubblico sia nei confronti del medico e del farmacista. Nel frattempo, inizia anche la sua avventura di mamma, prima di Anna e dopo qualche anno del piccolo Giacomo. Da quel momento in poi la sua vita si divide fra la famiglia e il lavoro, che continua a svolgere come freelance per diverse agenzie di comunicazione ed editoria scientifica.

Articoli correlati

Pubblicità

Gli articoli più letti

I servizi per te
Farmaci a domicilio
Prenota una visita