Precisazioni sul latte

DOMANDA

Recentemente sto sentendo sempre più spesso esperti dire che il latte (a causa della caseina) fa male alle ossa e aumenta il rischio di osteoporosi. È vero? Se sì, riguarda solo il latte di originale animale o qualsiasi tipo di latte? Cosa mi consiglia di assumere per integrare il calcio?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Patrizia Maria Gatti, Specialista in Scienza dell’Alimentazione

Negli ultimi anni i mass media, e soprattutto la rete, hanno diffuso notizie allarmanti sulla salubrità del latte. Per fare chiarezza l'ex Inran (Istituto nazionale per la ricerca e la nutrizione), che oggi si chiama Cra-Nut (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura), ha presentato recentemente uno studio che dimostra tutti i benefici del latte all'interno di una sana e corretta alimentazione. Come ha spiegato in diverse occasioni Andrea Ghiselli, medico e dirigente di ricerca al Cra-Nut, le evidenze della ricerca suggeriscono che non solo il latte resta una fonte privilegiata e difficilmente sostituibile di calcio, ma se consumato nelle quantità raccomandate può apportare diversi benefici per la nostra salute. In proposito è bene sapere che circa il 50% dell’apporto quotidiano di calcio deriva dai prodotti lattiero caseari, e sebbene il calcio possa essere anche fornito dalle acque oligominerali e da altri alimenti vegetali, con questi non è facile raggiungere le quote raccomandate. Quindi, il Cra-Nut è, in buona sostanza, favorevole all'assunzione di latte ogni giorno, come raccomandato dalle Linee Guida per una sana alimentazione italiana che consigliano 250-375 grammi di latte o yogurt per gli adulti. Inoltre, come ha più volte ricordato Ghiselli, un consumo regolare di latte costituisce un fattore protettivo nei confronti di osteoporosi, ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari e persino alcuni tipi di cancro. Di parere decisamente opposto sono, invece, i vegetariani (vegani), gli ambientalisti e gli animalisti che addirittura demonizzano il latte e i suoi derivati motivando le loro pur legittime scelte con ragioni salutistiche. Ma, queste ragioni salutistiche sono abbastanza inconsistenti. Tra gli esperti che sono contrari all'assunzione di latte e derivati vi è il dottor Franco Berrino, dell’Istituto nazionale dei tumori, uno dei più autorevoli studiosi del rapporto fra alimentazione e salute. Berrino è fermamente deciso a eliminare il latte dall'alimentazione di bambini, ragazzi e adulti, poiché il suo consumo è controindicato e non apporta alcun vantaggio preventivo, tra quelli citati dal Cra-Nut, anzi, un maggiore consumo di latte sarebbe associato a una serie di danni, compresa una maggiore incidenza di cancro alla prostata. Questo, dunque, è il parere di alcuni dei maggiori esperti italiani che, in pratica, sono divisi in due correnti di pensiero opposte. Secondo la mia esperienza professionale, comunque, un moderato consumo di latte e derivati ogni giorno (non superando le quantità raccomandate dalle linee guida), specie nelle versioni di latte parzialmente scremato e yogurt magro, può essere raccomandato a tutti, ovviamente se non vi sono controindicazioni ben accertate come l’intolleranza al lattosio o l’allergia alle proteine del latte. In altri termini, lo scheletro dei bambini e dei ragazzi ne ha bisogno, e per molti adulti e anziani il latte è, spesso, l’unico fornitore di calcio e vitamina D accessibile e a buon mercato.

Patrizia Maria Gatti
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano si è Specializzata in Scienza dell’alimentazione (indirizzo dietetico) presso il medesimo Ateneo nel 1986. Nel 1994 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Biochimica e la Specializzazione in Biochimica Clinica (indirizzo diagnostico) nel 1997.

Attualmente lavora come libero professionista: svolge attività privata come medico specialista e come author and medical editor multimedia communication. È autore di numerose pubblicazioni in: ricerca clinica, ricerca scientifica di base, biochimica nutrizionale e delle malattie legate alla nutrizione (diabete, obesità, dislipidemie, aterosclerosi). Ha al suo attivo numerose partecipazioni in qualità di docente e/o di relatore a convegni e corsi di educazione nutrizionale per la popolazione generale e per le scuole e a congressi nazionali e internazionali. Possiede oltre 10 anni di esperienza nella comunicazione multimediale salute, medicina e nutrizione.

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