Pillola: paura di ingrassare? Non è vero

Il timore dell’aumento di peso e della ritenzione idrica spinge molte donne a scegliere anticoncezionali alternativi a quelli ormonali. Ma gli studi rassicurano.

Secondo un’indagine condotta alcuni anni fa in 12 Paesi europei, la paura di un aumento di peso e della ritenzione idrica è la principale perplessità nei confronti di un anticoncezionale ormonale orale e il principale motivo per cui si sceglie di sospenderlo o sostituirlo.

Con il passare degli anni le cose non sono cambiate: anche una recente indagine italiana, che ha considerato i dati di 1.809 donne visitate presso gli ambulatori del Dipartimento di Ostetricia e ginecologia dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa tra il 2010 e il 2015, ha rilevato come oltre un terzo delle pazienti (il 34,9%) abbia interrotto l’utilizzo del metodo contraccettivo che stava seguendo, il più delle volte per piccoli effetti collaterali, tra cui soprattutto l’aumento di peso. Ma la paura di ingrassare e della ritenzione idrica sono oggi sempre più infondate: ecco perché.

Passi avanti con le pillole più moderne

In passato l’aumento di peso dovuto alla ritenzione di liquidi era un reale effetto indesiderato: le prime pillole anticoncezionali, che contenevano alti dosaggi ormonali, soprattutto di estrogeni, potevano dare più facilmente questa sgradita conseguenza.

Oggi si utilizzano però preparati con dosaggi più bassi che hanno ridotto di gran lunga questo inconveniente, mantenendo l’efficacia anticoncezionale.

Nei contraccettivi combinati sono presenti anche ormoni progestinici, ossia sostanze sintetiche con attività simili a quelle del progesterone.

Le formulazioni degli ultimi dieci anni possono contare non solo su dosaggi più bassi di progestinici, ma anche su composti molto simili al progesterone naturale e in grado quindi di svolgere la stessa azione antimineralcorticoide.

Ciò vuol dire che sono in grado di opporsi all’azione di un altro ormone, l’aldosterone, e di favorire l’eliminazione dell’acqua e del sodio dall’organismo, contrastando la ritenzione idrica favorita dagli estrogeni.

Cosa dicono le ricerche più recenti

Diversi studi recenti hanno cercato di verificare l’esistenza di un legame tra la pillola e l’aumento di peso.

Nel 2014 è stata pubblicata una revisione sistematica della Cochrane sull’argomento, che ha analizzato 49 studi nei quali diversi contraccettivi erano confrontati tra loro o con il placebo. Secondo tale revisione, in quattro trial nei quali l’utilizzo di contraccettivi era paragonato al placebo o alla mancanza di terapia non è stata rilevata alcuna associazione tra modifiche del peso e l’assunzione di contraccettivi combinati.

Anche la maggior parte dei confronti tra diversi contraccettivi combinati non ha mostrato differenze sostanziali nel peso di chi li assumeva. Non sono state inoltre riscontrate differenze in termini di peso tra soggetti che interrompevano la terapia e coloro che continuavano a utilizzare contraccettivi combinati.

Secondo gli autori le prove disponibili non sono sufficienti per determinare l'effetto dei contraccettivi combinati sul peso, ma non sembra sussistere una correlazione tra anticoncezionali e aumento di peso.

Valeria Ghitti
Valeria Ghitti
Nata sulle sponde bresciane del lago d’Iseo con la passione per il giornalismo nelle vene, comincia, nell’estate del 2000, freschissima di diploma al liceo classico, a muovere i primi passi nella redazione di un service giornalistico milanese, e a collaborare così con testate nazionali femminili e di salute. Nello stesso periodo inizia il percorso universitario in Scienze della comunicazione a Trieste, che prosegue parallelamente al lavoro. Diventata giornalista pubblicista nel 2003, porta avanti collaborazioni con numerose testate della carta stampata, per lo più settimanali e mensili a tiratura nazionali, ma anche testate online e radiofoniche, occupandosi di salute (dall’alimentazione alla sessualità, dalla medicina al benessere, alla psicologia), divulgazione scientifica, bellezza, ambiente, stili di vita e gossip. Negli anni affianca all’attività giornalistica quelle di ufficio stampa (soprattutto nell’ambito turistico, della cultura e dello spettacolo), di correttrice di bozze, di ghostwriter e di web content editor e, più recentemente, quella di mamma. Freelance praticamente da sempre e ormai a un passo dalla laurea, dal 2016 può annoverare tra le sue collaborazioni anche quella con SapereSalute.it

Articoli correlati

Pubblicità

Gli articoli più letti

I servizi per te
Farmaci a domicilio
Prenota una visita