Onicomicosi: ecco chi sono responsabili

Sono generalmente causate da funghi dermatofiti oppure da lieviti o muffe in grado di addentrarsi negli strati superficiali della pelle e delle unghie e di colonizzarli stabilmente.

La loro presenza non è innocua: mentre si moltiplicano e crescono, questi microrganismi distruggono progressivamente l’epidermide, la lamina, il letto o la matrice ungueali, alterandone la struttura, le funzioni e l’aspetto, con esiti estetici tutt’altro che piacevoli e, talvolta, causando danni tali da portare al completo distacco dell’unghia.

I funghi dermatofiti

I funghi dermatofiti, così definiti poiché capaci di crescere agevolmente sulla pelle umana e i suoi annessi (in particolare, le unghie e i capelli), comprendono un ampio gruppo di microrganismi in grado di infettare sia gli animali sia l’uomo.

Delle venti specie note, soltanto tre sono in grado di distruggere la cheratina, principale proteina presente nell’epidermide e nelle unghie, e di causare onicomicosi.

Si tratta, in particolare, del Trichophyton rubrum, responsabile di circa l’85% delle infezioni dermatofitiche delle unghie, del Trichophyton mentagrophytes, all’origine di circa il 12% dei casi e dell’Epidermophyton floccosum, evidenziato nel 2-3% delle unghie infette.

Tutti questi funghi sono costituiti da cellule allungate, ovoidali, che si dispongono in file ordinate e ramificate come la chioma di un albero, fino a costruire intricati “miceli” a livello dell’unghia e dell’epidermide.

Ogni cellula è protetta esternamente da una parete rigida, che rende il fungo molto resistente alle aggressioni esterne (compresa l’azione di saponi e detergenti).

Al di sotto della parete, è presente una membrana plasmatica, simile a quella che circonda le cellule umane, che media gli scambi di sostanze nutritive e rifiuti del metabolismo tra interno ed esterno della cellula fungina, assicurandone la sopravvivenza.

Al suo interno, sono presenti il citoplasma (dove avvengono tutte le reazioni vitali del fungo) e il nucleo (contenente il materiale genetico, indispensabile per dirigere le funzioni cellulari e per permettere la moltiplicazione del microrganismo).

Candida albicans & co.

Tra i lieviti, a causare infezioni ungueali sono soprattutto quelli del genere Candida e, in particolare, la Candida albicans.

Contrariamente ai funghi dermatofiti, non può essere considerato a tutti gli effetti un microrganismo patogeno, poiché molte persone lo ospitano stabilmente su cute e mucose senza alcun problema, almeno fintanto che le difese immunitarie generali sono efficienti.

Episodi di colonizzazione di mucose (bocca, faringe e vagina), pelle (pieghe cutanee) e unghie possono manifestarsi, invece, in situazioni di temporanea immunosoppressione, come spesso avviene dopo una terapia antibiotica o mentre si assumono farmaci corticosteroidi, e più spesso negli anziani.

I lieviti del genere Candida sono costituiti da cellule tondeggianti che si allineano in file ramificate, analogamente ai funghi dermatofiti.

In genere, non attaccano direttamente le unghie, ma i tessuti che le circondano, causando soprattutto due quadri clinici: la “perionissi” (che interessa le unghie delle mani e si manifesta con arrossamento, gonfiore e scomparsa della cuticola alla base della lamina dell’unghia, in genere, accompagnati da dolore e secrezioni purulente) e la “onicosi da Candida” (che conferisce alla lamina un colorito grigio-giallastro, talvolta associato a erosione e sfaldamento dell’unghia).

Come contrastarli

Funghi dermatofiti e lieviti amano gli ambienti umidi e caldi, e non temono il buio. Per questa ragione proliferano molto facilmente sulla pelle sudata o non perfettamente asciugata dopo i normali lavaggi, soprattutto se coperta da indumenti o calzature.

Per la stessa ragione questi microrganismi amano le pieghe cutanee, gli spazi tra le dita e le piccole fessure che circondano le unghie, oltre che le unghie stesse. Il primo accorgimento per evitare di vederli proliferare è, quindi, mantenere pelle e dita il più possibile asciutti ed esposti all’aria.

Per contrastare in modo specifico la crescita dei funghi e dei lieviti che causano micosi si possono usare farmaci da applicare localmente (o, nei casi più gravi, da assumere per bocca) contenenti sostanze in grado di alterare le funzioni e/o la struttura delle loro cellule.

Tra i composti più usati a questo scopo ci sono i derivati “azolici” (imidazoli e triazoli), così definiti per le caratteristiche della loro molecola. Tutti gli azoli condividono la capacità di inibire uno specifico enzima presente in funghi e lieviti, chiamato “14α-metil-lanosterolo-demetilasi”, indispensabile per la sintesi dell’ergosterolo (un fosfolipide), principale componente delle membrane cellulari di funghi e lieviti.

Senza ergosterolo, i microrganismi patogeni non riescono a sopravvivere e a riprodursi efficacemente, venendo a poco a poco completamente eliminati da pelle e unghie.

Leggi il dossier Onicomicosi.

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