Metodi naturali: perché non sono affidabili

I metodi anticoncezionali naturali sono ancora molto utilizzati, ma espongono a un rischio elevato di gravidanza e di malattie sessualmente trasmissibili.

Nonostante la disponibilità di strategie contraccettive, ormonali e di barriera, con un’affidabilità che sfiora il 100%, c’è ancora chi, per motivi religiosi o di altra natura, preferisce adottare metodi anticoncezionali naturali che, per avere successo (cosa peraltro non garantita), richiedono non solo una perfetta conoscenza del metodo, ma anche la capacità di applicarlo con grande scrupolo e costanza.

Ecco perché i metodi naturali, come il coito interrotto, l’Ogino-Knaus, il metodo Billings e quello della temperatura basale, possono rappresentare un’opzione soprattutto per le coppie stabili e molto affiatate, in cui entrambi i partner siano ben disposti ad accettare con serenità l’eventualità di una gravidanza imprevista.

Scarsa affidabilità per i metodi “femminili”

Tutti i metodi naturali hanno un rischio elevato di concepimento. Si stima che una coppia su quattro che vi si affida rischia una gravidanza indesiderata perché il metodo prescelto raramente viene seguito alla perfezione.

L’Ogino-Knaus, secondo il quale occorre evitare rapporti sessuali non protetti nella fase centrale del ciclo (tra il 9° e il 16° giorno), è il più inaffidabile. Oggi viene considerato obsoleto e comunque assolutamente non adatto a donne con un ciclo irregolare.

Il metodo Billings, che dipende dalla capacità della donna di riconoscere l’ovulazione in base alle caratteristiche del muco cervicale (che variano nell’arco del ciclo mestruale), implica una buona confidenza con il proprio corpo e richiede una fase di apprendimento di almeno due o tre cicli. Inoltre, prevede più volte al giorno l'accurata osservazione del muco cervicale, da eseguire seguendo regole standardizzate, e la costruzione di un grafico per individuare, ogni mese, l'ovulazione e quindi il relativo periodo di fertilità.
Come è facile immaginare, mal si addice alle adolescenti, per la relativa irregolarità del ciclo mestruale e per la necessità di eseguire quotidianamente i controlli del muco, che richiedono grande costanza e motivazione.

Inoltre, esistono fattori che possono influenzare la produzione di muco, e quindi falsare l’osservazione, come per esempio infezioni vaginali o l’assunzione di alcuni medicinali.

Anche il metodo della temperatura basale, che si fonda sul fatto che la temperatura basale del corpo presenta un lieve rialzo termico dopo l'ovulazione, richiede che le misurazioni vengano eseguite con regole ben precise (al risveglio, sempre alla stessa ora, per via orale o rettale con un particolare termometro in vendita in farmacia).

I dati devono essere registrati, come per il metodo Billings, su un grafico mensile. Anche in questo caso la sua efficacia può essere influenzata da numerosi fattori, come condizioni che causano febbre, cefalee, disturbi del sonno, stress, consumo di alcolici, ecc.

Rischi anche con il coito interrotto

Il coito interrotto, che prevede che l’uomo ritragga il pene dalla vagina prima dell'eiaculazione, evitando che lo sperma si possa diffondere nell’apparato genitale femminile, non è molto meglio quanto ad affidabilità.

Innanzitutto perché durante il rapporto sessuale, già prima dell’eiaculazione, vengono rilasciate piccole quantità di secreto prostatico e lubrificante che possono contenere spermatozoi.

Inoltre non solo richiede da parte dell’uomo una notevole capacità di autocontrollo, anche in situazioni di grande coinvolgimento emotivo e istintivo, ma può anche ridurre il piacere sessuale della donna e l'intensità dell'orgasmo dell'uomo, creando ansia durante e dopo il rapporto.

Attenzione alle malattie sessualmente trasmissibili

Chi ricorre ai metodi naturali non rischia solo di andare incontro a una gravidanza indesiderata, ma si espone anche alle malattie sessualmente trasmissibili.

L’unica strategia in grado di proteggere da Hiv, Clamidia, Herpes genitale e altre malattie sessualmente trasmesse è infatti il preservativoo, indispensabile soprattutto per chi non ha un partner fisso.

Antonella Sparvoli
Antonella Sparvoli
Nata e cresciuta a Milano, dopo il Liceo scientifico, decide di iscriversi alla Facoltà di Scienze biologiche all’Università Statale di Milano. Le materie di studio la appassionano molto e si laurea a pieni voti nel 1995, dopo un periodo di studio come studente Erasmus al Trinity College di Dublino e l’internato per la tesi di laurea nel Laboratorio di immunologia molecolare del Dibit, all’Ospedale San Raffaele di Milano. Si dedica per un breve periodo alla ricerca, ma poi capisce che il suo posto non è tra le provette di un laboratorio, ma tra le pagine di un giornale. Frequenta il Corso post-Laurea in Comunicazione scientifica, organizzato dalla Facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi di Milano, e inizia a scrivere per riviste specializzate e divulgative. Dal 1998 collabora in modo continuativo con il Corriere Salute, nel 2010 inizia a collaborare con Io Donna, il femminile del Corriere della sera, e nel 2016 inizia a scrivere per Sapere Salute. Ha scritto alcuni testi di Biologia per le scuole superiori, il volume “Mi spieghi dottore”, ma il suo sogno è scrivere un romanzo. Scherzosamente si definisce «giornalinga», un po’ giornalista… un po’ casalinga. Tra un articolo e l’altro, si dedica al marito Davide e ai figli Andrea e Sofia. Nel tempo libero ama fare sport, andare in bicicletta e, quando possibile, viaggiare. 

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