Jogging, per scappare via dai chili di troppo

La corsa, come altre attività aereobiche, è particolarmente indicata per smaltire il grasso in eccesso. Per ottenere i risultati desiderati, gradualità e costanza sono gli ingredienti principali.

Ogni anno con l’arrivo della bella stagione dilaga la moda del jogging che contagia tutti, dalle casalinghe ai manager.

Correre per le strade della città o, ancor meglio, circondati dal verde di un parco è uno dei metodi più efficaci per recuperare la forma perfetta, senza rinchiudersi in una palestra, ma godendosi il piacere di stare all’aria aperta.

Perché lo jogging dia però i risultati sperati, è bene non esagerare e seguire alcune semplici regole.

Per i più pigri, meglio cominciare con un check-up

Lo jogging è uno sport adatto a tutti: a chi si allena durante tutto l’anno, ma anche ai più oziosi.

In quest’ultimo caso sarebbe però opportuno sottoporsi a una visita medica, facendo particolare attenzione allo stato di salute di cuore, arterie e articolazioni, soprattutto se si è in sovrappeso.

Parola d’ordine: gradualità

Ascoltare il proprio corpo e non strafare è una regola da tenere sempre a mente, soprattutto per chi non ha praticato attività fisica durante tutto il resto dell’anno.

Con la corsa, la frequenza cardiaca può aumentare infatti molto rapidamente e, in assenza di allenamento, l’organismo si troverà a lavorare in carenza di ossigeno, producendo così acido lattico.

Il rischio è quindi quello di scoraggiarsi per il troppo affaticamento o di dover interrompere gli allenamenti a causa dei dolori muscolari.

Per iniziare, è consigliabile alternare pochi minuti di corsa con una camminata veloce, aumentando con il tempo durata e velocità dell’allenamento. Il tutto calibrando bene le energie, in modo da compiere sessioni di almeno 30 minuti.

Continuità e costanza per un risultato assicurato

Correre un giorno ogni tanto non produce nessun risultato, né in termini di allenamento, né in termini di chili persi.

L’ideale sarebbe correre tutte le settimane, possibilmente 3 o 4 giorni, e seguendo la regola dell’alternanza carico-riposo che prevede di inframezzare le sedute di jogging con una giornata di riposo, essenziale per non sovraccaricare troppo i muscoli.

Chi va piano, va sano e va lontano

Correre a velocità sostenuta, ma per pochi minuti: ecco l’errore compiuto più frequentemente, soprattutto dai neofiti. Un allenamento di maggiore durata, ma a un ritmo più blando è, invece, il metodo migliore per perdere peso.

Il segreto del jogging è quello di essere uno sport aerobico durante il quale l’organismo, compiendo un’attività prolungata nel tempo ma di intensità non troppo elevata, ha a sua disposizione l’ossigeno necessario per produrre energia “bruciando” i grassi presenti nei tessuti adiposi.

Al contrario, se si compie uno sforzo eccessivo l’organismo, rimasto in carenza di ossigeno, è costretto a consumare zuccheri invece che grassi. E in questo caso, il risultato, in termini di chili persi, sarà deludente.

Per trovare il giusto ritmo, ascolta il tuo cuore

Per essere certi di non sovraccaricare l’organismo con uno sforzo eccessivo, si può portare con sé un prezioso alleato, il cardiofrequenzimetro. Monitorando le pulsazioni cardiache potrete infatti essere certi di compiere un’attività aerobica, e quindi di bruciare grassi.

Il range di frequenza cardiaca da mantenere è soggettivo, ma potrete calcolarlo considerando che si dovrebbe aggirare intorno al 70% della frequenza cardiaca massima, che si ottiene applicando una semplice formula: 220 - gli anni di età.

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Lisa Trisciuoglio
Lisa Trisciuoglio
Milanese di nascita, cresce alle porte della metropoli, dove ritorna per frequentare la Facoltà di Scienze biologiche all’Università statale di Milano. Fin dalla tesi di laurea decide di dedicarsi alla ricerca scientifica, prima all’Istituto europeo di oncologia, poi in un laboratorio del Dibit, all’Ospedale San Raffaele di Milano, dove consegue un PhD in biologia cellulare e molecolare. In quegli anni, accanto alla passione per la ricerca, matura anche l’interesse per la divulgazione scientifica. Al termine del PhD, decide infatti lasciare il camice e le provette per entrare nel mondo dell’editoria medico-scientifica. Durante lo svolgimento del Master in “Comunicazione e salute: dall’informazione alla formazione”, presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Milano, fa la sua prima esperienza in un’agenzia di comunicazione scientifica, e da quel momento intraprende diverse collaborazioni nell’ambito della medicina e della salute, sia verso il grande pubblico sia nei confronti del medico e del farmacista. Nel frattempo, inizia anche la sua avventura di mamma, prima di Anna e dopo qualche anno del piccolo Giacomo. Da quel momento in poi la sua vita si divide fra la famiglia e il lavoro, che continua a svolgere come freelance per diverse agenzie di comunicazione ed editoria scientifica.

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