Influenza, ecco i farmaci che la mandano via

La conosciamo tutti: ogni anno la maggior parte di noi ha a che fare con l’influenza. Naso che cola, dolori muscolari e articolari, la febbre che sale di colpo.

A volte passa nel giro di una settimana, altre volte lascia strascichi davvero difficili da mandare via.

Ne parliamo con Corrado Giua, farmacologo e docente all’Università di Trieste, coordinatore del Master in farmacia clinica negli atenei di Milano e Cagliari.

Che cosa succede nell’organismo quando prendiamo l’influenza?

Abbiamo una produzione enorme di molecole pro infiammatorie, le stesse che entrano in gioco quando proviamo dolore o abbiamo la febbre.
Per contrastarle si può ricorrere ai farmaci antinfiammatori non steroidei, in sigla Fans. Uno dei più usati è l’acido acetilsalicilico. E c’è una ragione precisa: il farmaco è in grado di inibire efficacemente la sintesi di queste sostanze attraverso un peculiare meccanismo d’azione, che porta benefici sia in termini di controllo del dolore, sia di abbassamento della febbre.

In che cosa il suo meccanismo d’azione è diverso da quello degli altri Fans?

Oltre a ridurre la formazione delle molecole responsabili di infiammazione, febbre e dolore, l’acido acetilsalicilico possiede una carta in più rispetto agli altri antinfiammatori perché induce la sintesi delle lipossine, sostanze che fisiologicamente aiutano a spegnere i processi infiammatori. Sono veri e propri pompieri dell’infiammazione, che in modo completamente naturale alleviano l’infiammazione e, quindi, i sintomi associati.

Però per abbassare la febbre in genere si ricorre al paracetamolo, non è così?

Sì, il paracetamolo è noto soprattutto come antipiretico. Tuttavia, diversi studi hanno di recente messo in evidenza che tra acido acetilsalicilico e paracetamolo non ci sono differenze, per la cura della febbre. Tutto dipende dalla dose.

In che senso?

Nel senso che entrambi i farmaci vanno utilizzati al corretto dosaggio terapeutico; la dose deve essere proporzionale alla gravità del sintomo e così come per paracetamolo, ibuprofene e altri Fans, anche nel caso dell’acido acetilsalicilico la posologia va tarata.
Per intenderci, in caso di febbre alta due compresse assunte a stomaco pieno sono in grado di abbassare la temperatura esattamente come il paracetamolo.

Quindi possiamo dire che in caso di influenza, se la febbre sale, è meglio prendere due compresse di acido acetilsalicilico per stroncare i sintomi sul nascere?

Non necessariamente. Occorre sempre approcciarsi al farmaco con intelligenza e responsabilità e valutare con attenzione i sintomi: se sono intensi e la febbre è elevata sicuramente la posologia più adeguata sarà di due compresse. In caso contrario potrebbe bastarne una. Se, invece, la temperatura non supera i 38 gradi è sicuramente preferibile non ricorrere ad alcun antipiretico, ma è consigliabile lasciare che passi da sola.

Doppia dose di acido acetilsalicilico significa raddoppiare gli effetti collaterali?

No. Anche con due compresse il dosaggio è nella fascia di sicurezza. Assumerli in caso di influenza significa in ogni caso non superare i pochi giorni di terapia e, quindi, l’esposizione è veramente limitata, a fronte di vantaggi sintomatici molto marcati per il paziente.

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