Frutta e verdura: le regole d'oro per consumarle al meglio


Sono alimenti salutari, ma vanno assunti con criterio soprattutto da chi ha qualche problema di salute.
Che frutta e verdura fanno bene e che dobbiamo cercare di integrare il più possibile la nostra dieta con fibre e vitamine lo sanno ormai davvero tutti. Quello che non sempre viene detto, però, è in quali quantità è bene assumerle e quali attenzioni prestare in caso di particolari patologie, croniche o acute.
«In generale sarebbe bene rispettare la regola delle cinque porzioni al giorno – spiega Alessia Bruno, biologa nutrizionista. Attenzione però ad alternare davvero frutta e verdura. Soprattutto con l’arrivo della bella stagione, infatti, si tende ad assumere soprattutto frutta, tendenzialmente più pratica e gustosa. È invece fondamentale anche la parte di fibra contenuta nella verdura».
Sulle porzioni, dipende dallo stile di vita, ma non esistono limiti massimi: «Tutti noi ci fermiamo da soli prima di ingerire quantità tossiche di un alimento. Una porzione può essere sostituita anche da un centrifugato, purché mischi frutta e verdura, altrimenti si assumono solo zuccheri e vitamine, ma non fibre».
Durante il pranzo o la cena possiamo mangiare un paio di porzioni di verdura e frutta. La tendenza, tuttavia, è di consumare quest’ultima a fine pasto. Meglio invece sbucciarci una mela appena seduti a tavola: «In questo modo si facilita la digestione e non ci si sovraccarica di zuccheri a fine pasto», spiega Alessia Bruno.
Questo aspetto diventa ancora più importante per chi soffre di reflusso gastroesofageo; in questo caso si dovrebbe anche cercare di limitare la frutta e la verdura cruda (perché ricche di acqua) e alcuni alimenti particolarmente acidi, come agrumi e pomodori.
Tra chi dovrebbe prestare particolare attenzione alle quantità di frutta e verdura ci sono i diabetici: «Fino a qualche tempo fa a queste persone veniva tolta quasi del tutto la frutta – ricorda Bruno. Questa indicazione è ormai superata, ma alcuni prodotti molto zuccherini vanno monitorati costantemente».
Da mangiare con moderazione per esempio cachi, uva e, tra i tuberi, le patate. Attenzione anche alle porzioni di frutta e verdura cotta, in quanto la cottura aumenta la disponibilità di zuccheri a rapido assorbimento.
Altra categoria di persone che dovrebbe prestare un’attenzione particolare alle porzioni sono gli ipotiroidei: verdure come cavoli, cavolfiori e broccoli hanno infatti un effetto rallentante sulla tiroide.
Anche in questo caso non è necessario eliminare questi alimenti dalla dieta, ma occorre tenerli sotto controllo.
Chi segue invece una terapia anticoagulante con i farmaci anti-vitamina K potrebbe avere delle interazioni con la verdura a foglia verde, che contengono vitamina K appunto. «Anche in questo caso, l’indicazione non è più quella di eliminarla dalla dieta, ma di evitare le “altalene”: stabilita una quantità, si tende a seguire sempre quella».
Frutta e verdura di stagione vengono raccolte a maturazione completata e arrivano velocemente sulle nostre tavole. «Terminando il processo di maturazione sulla pianta o a terra – spiega la nutrizionista – frutta e verdura di stagione sono più digeribili. Per questo alcune persone potrebbero aver notato di tollerare i pomodori del loro orto, ma non la polpa industriale acquistata al supermercato. Senza essere troppo rigidi, sarebbe una buona norma conoscere il calendario stagionale a livello nazionale» suggerisce l’esperta.
Posto che il consumo del fresco è sempre da preferirsi, possiamo contare su un valido alleato quando siamo di fretta: il freezer. «La verdura congelata non è da demonizzare e costituisce una valida alternativa perché riesce a mantenere un buon livello nutrizionale – osserva Bruno. Meglio infatti consumare verdura congelata piuttosto che tenere in frigo per giorni e giorni un alimento fresco».
Certo, a risentirne potrebbe essere il nostro palato, che percepirà i cibi congelati meno saporiti rispetto a quelli freschi.
Mentre per molte patologie si consiglia un monitoraggio delle porzioni, il pompelmo viene del tutto sconsigliato per l’interazione con alcuni farmaci come le statine per abbassare il colesterolo e la pillola anticoncezionale.
«In questi casi basta una spremuta per variare l’attività del farmaco e alterarne la tossicità. Per questi motivi viene di solito sconsigliato a chi assume queste categorie di medicinali» spiega la nutrizionista